Leggo qua e là dei casini per gli scioperi minacciati dalle Forze dell'Ordine, e per la "pelosa" vicinanza del governo ora che il primo bubbone è scoppiato. Contro il blocco vergognoso dei vostri stipendi, - e non è che il primo bubbone perché da non dimenticare c'è anche la continua e dilagante delinquenza che resta impunita -, verrebbe da chiedersi dove si fosse nascosto il governo in tutto questo tempo.
fonti: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11682432/Immigrazione--i-poliziotti-costretti-a.html
http://www.h24notizie.com/news/2014/09/09/ugl-polizia-di-stato-cominciare-far-rispettare-le-regole-del-vivere-comune-laddove-sono-sconosciute/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/05/blocco-degli-stipendi-ai-dipendenti-statali-polizia-e-carabinieri-scendono-in-piazza/1111143/
Perciò, in attesa che altri bubboni scoppino, non c'è bisogno di scioperare, cari amici poliziotti e carabinieri. Anche perché non potete farlo (art. 84 Legge 1 Aprile 1981, n.121).
fonte: http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/15/0583_Legge_1_Aprile_1981_n._121.pdf
Potrebbe essere invece sufficiente, credo, applicare alla lettera le leggi e i regolamenti, e tutto questo senza fare un giorno di assenza dal lavoro, e al blocco degli stipendi risponderà da solo il blocco dell'ordine pubblico.
Cari i miei economisti, ministri delle finanze, gabellieri & affini, datevi la sveglia! Sappiate che un conto è pagare tasse giuste su un certo reddito, e quindi secondo la propria capacità contributiva, e un conto è se per pagarle alla fine si è costretti a rosicchiare addirittura il proprio patrimonio, ovvero quei beni (o la loro somma) accantonati nel tempo e per i quali le tasse si erano già pagate in origine. Faccio un esempio su me stesso: se io ogni mese prendo 100 e mi fai pagare 40 di tasse, mi rimane 60. Se di questi 60 ne uso 50 per vivere e ne metto da parte 10 ogni mese, alla fine dell'anno avrò da parte 120. Tralascio gli interessi che mi spetterebbero su questi risparmi, anch'essi tassati, ma che ormai non dà quasi più nessuno, e ammettiamo che per 30 anni ogni anno riesca risparmiare 120, alla fine mi ritroverò ad avere 3600 (sui quali però ho già pagato le tasse!) con i quali mi compro una casa. La casa mi costa 3400 e i 200 che mi avanzano li lascio da parte dov'erano. Nel frattempo continuo a prendere 100, ma siccome ora ho la casa, di tasse non mi fai più pagare 40 bensì 50. Così non posso più mettere da parte 10 ogni mese. Per farlo, dovrei provare a vivere con 40, spendendo di meno e comprando meno cose. Nel frattempo lo Stato aumenta qualche bollo, qualche accisa qua e là, e invocando il federalismo fiscale la stessa cosa fanno Comuni, Province e Regioni aumentando le addizionali Irpef di qualche punto e magari istituendo qualche nuovo balzello con il quale giustificare nuovi sprechi. Siccome mi sono accorto che se compro ancora di meno posso riuscire a vivacchiare anche con 30, decido di fare un elenco delle mie rinunce che soddisferò proprio se necessario attingendo da quei 200 che mi erano avanzati dalla casa. Ma nel momento in cui sarò costretto a farlo ecco che avrà inizio l'erosione del mio patrimonio e io, nel tempo, diventerò sempre più povero.
«Però hai ancora la casa!», direte voi. «Eh no! - vi rispondo - già mi "erode" il culo adesso che non ne avete la più pallida idea, ci mancherebbe pure che fossi costretto a erodermi pure la casa!».
Eh, sì... perché il giorno che succederà, dopo aver vissuto una vita di risparmi e di conti fatti all'osso, potrei anche decidere di darmi alla pazza gioia. Anzi, solo alla pazza, perché quel giorno aspetterò sveglio sul balcone di casa con una mitragliatrice in mano!
E poi dice che uno s'incazza...
Eh già, le tasse sul patrimonio sono quanto di più disonesto si possa immaginare...
RispondiEliminaE mi pare che abbiamo già detto tutto...
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