domenica 10 dicembre 2017

Fiume Liri



Sempre più deluso dalla politica, ho ripreso a dipingere con maggior lena. Per le vignette, in questa Italia che ogni giorno che passa diventa sempre più ridicola e si barcamena tra gli anatemi dei social e quelli di chi ci governa, c'è sempre tempo. Perché tanto non cambia nulla, non illudetevi. Continueremo a pagare le tasse per alimentare tutti quei "baracconi" che negli anni hanno messo in piedi per sistemare amici e sodali, ai quali si sono aggiunti quelli europei; non ci restituiranno mai i soldi che ci devono perché "mancano le coperture", tra il generale e sempre più diffuso disagio sociale nonostante ci rassicurino che "la ripresa c'è". Forse intendono quella... per il culo, il nostro, che non è mai cessata. E qui non cito le "fonti", perché è quello che penso e sono le mie opinioni.
Così ieri sera ho tirato fuori i "ferri" del mestiere dal cassetto dov'erano conservati, e ispirandomi a una vecchia foto che avevo scattato alcuni anni fa ho dipinto questa tempera, modificando alcuni particolari. Il fiume è il Liri, dalle parti di Sora, nel frusinate. Comunque, "sviste" a parte, non prendetelo come... prodotto finito. E' solo un'esercitazione, come tutte le altre, che però mi auguro serva a spazzar via la ruggine accumulata nel tempo sulla punta dei pennelli, e su quel poco di manualità acquisita negli anni e in parte dimenticata.
Buona domenica! 

7 commenti:

  1. Cara Francesco, purtroppo non possiamo fermare questa marea di pagliacciate!!!
    Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Carissimo Francesco, il fatto che tu decida di prenderti una pausa dai commenti alla politica la dice lunga sul tuo stato d'animo. Ieri pomeriggio, con amici, riflettevamo sulla difficoltà di credere alle gridate quotidiane e di riuscire, quindi, a decidersi per un voto dato con cognizione di causa. Beh! La difficoltà di mettere a fuoco l'intenzione è risultata palese. I cittadini non schierati per "partito" preso sono davvero incerti su come dare e se dare il loro contributo...
    Passo al tuo lavoro, argomento ben più felice: a vedere i cipressi ho subito pensato ad un altro ambiente, non alla Sardegna, per intenderci, ma i piccoli pini marittimi (?) mi parlano del mare e quindi ho letto come una sintesi della tua vita al di là della realtà (foto) cui ti riferisci. L'altro soggetto particolare è la fattoria, ancora un richiamo al lavoro dell'uomo, non certo quello "politico", semmai la persona che nella natura e dalla natura ha attinto un sentimento prezioso, utile per sè e per gli altri.
    Un abbraccio e buoni... colori, senza ruggine!
    Luigi.

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  3. Ciao Tomaso carissimo e grazie per la gradita visita!
    Non aggiungo altro, che già non sia stato detto, per non aggravare il fegato...
    Felice settimana, un abbraccio e a presto,
    Francesco

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  4. Mio caro Luigi, se votare - oltre ad essere un dovere civico - è anche un diritto, capisco le vostre perplessità perché sono anche le mie.
    Alle ultime elezioni, quelle amministrative comunali locali, ho votato i 5Stelle.
    I risultati? Non certo quelli che immaginavo... perché nel tempo (circa quattro anni) non ho visto alcun cambiamento. Così non li voterò più!
    Per le prossime elezioni, quelle nazionali, penso che lascerò che sia la "pancia" a esprimersi. Nel senso che siccome sono stufo di galleggiare sull'ipocrita buonismo "radical chic" delle sinistre (che alla fine lasciano le cose come stanno, migranti e connazionali senza casa né lavoro compresi), se mi sarà data l'occasione voterò a destra. Siamo un popolo che per troppo tempo si è preso anche le libertà altrui, vivendo in pratica senza regole, così ritengo che sia giunto il momento di ristabilire un certo ordine delle cose. Mi auguro che finiscano in fretta i tempi del "vietato vietare" di sessantottina memoria che, se ci pensi bene, anno dopo anno ci hanno traghettato al punto in cui siamo. Eravamo l'Italia della Cultura, della Bellezza, dell'Arte, della Natura, del Turismo colto e raffinato... e siamo diventati quello che è sotto gli occhi di tutti: ricettacolo di delinquenza, di maleducazione, di violenza, di sporcizia, di menefreghismo, di degrado e di tutto quello che di brutto - e aiutami a dire brutto - si può immaginare.
    C'è, è vero, qualche luogo che ancora si salva, dove un po' di quel bello che noi - che abbiamo i capelli bianchi e qualche anno sulla gobba - abbiamo conosciuto... per fortuna! E allora dobbiamo lottare con tutte le nostre forze perché resti com'è e non ne sia contagiato, ma nel contempo dobbiamo fare di tutto affinché tutto il resto possa guarire e tornare a risplendere come un tempo. Cosa c'è di sbagliato in questo mio augurio? Diamo il giusto valore a ciò che diciamo, senza esasperare inutili dietrologie, e cerchiamo di andare diritti al cuore di tutta la questione. Soprattutto con le idee chiare e la coscienza pulita, ristabiliamo quei valori che fanno di una società un consesso di persone civili e non di barbari. Se tutto quello che ho detto, e che mi auguro possa avvenire, significa essere di destra, ebbene: allora sono di destra!
    E, credimi, dipingere qualche quadretto ogni tanto con la rabbia nel cuore non è una bella cosa. Cipressi o pini che siano...
    Un grande abbraccio, con affetto,
    Francesco


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  5. No, per favore no! Non lasciare i giovani dei 5stelle senza supporto. Destra e sinistra e centro hanno creato talmente tanti e gravi danni che ci vuole tempo per cambiare le cose. Poi con la legge per votare che hanno approvato si rischia di brutto di avere una classe di governo talmente sporca che neppure l'acido muriatico l'intaccherebbe. Almeno i ragazzi dei 5stelle son nuovi di pacca, e hanno ancora i "sacro fuoco" della gioventù che li convince di poter cambiare un mondo incrostato di marciume, come fu per "noi" del '68. Una vita con i giovani mi ha insegnato che se dai loro fiducia, tra un errore ed un altro, fanno grandi cose. Anch'io, come te, sono stanca e cerco in loro "il bastone della mia vecchiaia" come diceva di me mio nonno. Ti abbraccio, Anna

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  6. Ciao Anna, per il voto ai 5Stelle mi riferivo a quello che ho dato alle amministrative comunali qualche anno fa. E confermo che non sono stati all'altezza delle aspettative. Almeno delle mie... perché nel tempo non ho notato differenze apprezzabili rispetto al passato (o al presente, perché sono ancora in Giunta).
    Per le elezioni nazionali, quando ci saranno, sono ancora indeciso. Dipenderà dai programmi, ma soprattutto da quanto di vero e di attuabile vi si leggerà o ci faranno sapere. Certo è che seguendo le varie campagne elettorali televisive se ne sentono di tutti i colori... Roba da far venire il voltastomaco!
    Come tutte le dietrologie sulle bandiere "naziste" e, ultima, la metafora di Auschwitz utilizzata da Emiliano per fare un paragone con il cantiere TAP in Puglia, per la quale ha dovuto chiedere anche scusa. Come se paragonare un cantiere "blindato" da filo spinato e transenne a un lager fosse un delitto. Mah... siamo arrivati a un punto tale che prima di scrivere, o parlare, dobbiamo pesare le parole col bilancino del farmacista! E a proposito della bandiera "nazista" esposta dal carabiniere in cameretta (e fotografata da una finestra, in barba alla privacy), anche se utilizzata da gruppi di neonazisti e facinorosi di destra durante le manifestazioni, era semplicemente la bandiera di guerra della Marina imperiale tedesca. (vedi: http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2017/12/04/reichskriegsflagge-bandiera-amata-dai-neonazisti_JnOCWqqEBHujKDcSMerU6N.html )
    Quando ero ragazzo, molti compagni del liceo avevano a casa i poster del Che e di Mao (compreso il "libretto rosso" in libreria), ma nessuno si è mai sognato di andarli a fotografare di nascosto. Immagino che se il carabiniere (scapolo, e con l'alloggio in caserma) fosse stato sposato e avesse esposto la stessa bandiera nel salotto di casa, nessuno l'avrebbe mai saputo. E io stesso, da militare scapolo e con idee radicali e di sinistra, non mi sarei mai sognato di appendere nella mia cameretta in aeroporto un poster di Che Guevara o di Mao!
    Credo che ogni cosa debba essere ricondotta alle giuste dimensioni, senza farne ogni volta una tragedia e utilizzarla ad libitum per ridicole strumentalizzazioni.
    Ricambio l'abbraccio, al quale aggiungo la confermata stima, e a presto risentirci,
    Francesco

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  7. Scommetto che se Emiliano, invece di Auschwitz, avesse paragonato il cantiere TAP al carcere di Alcatraz, si sarebbero levate voci di protesta da parte di qualche sostenitore dell'Ente che gestisce il servizio dei Parchi Nazionali americani, che magari ha un parente che ci lavora... Mah...

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