Diciamolo (anzi... "digiamolo", come direbbe La Russa) gli studenti sono stati bravissimi e la protesta di piazza organizzata da Veltroni è andata nel migliore dei modi. Nessuno scontro violento, né tra i manifestanti, né con le forze dell'ordine che questa volta sono rimaste a guardare. Meglio così. Però, numeri a parte, se io fossi Berlusconi - oltre a stare meglio finanziariamente - mi preoccuperei. Soprattutto perché alcune promesse, come per esempio quella di eliminare le Province e altri simili carrozzoni di Stato, non sono state ancora mantenute. Forse anche per questo - studenti a parte - la gente era davvero tanta, al Circo Massimo, e siccome sappiamo quanto siamo bravi noi italiani a cambiare bandiera - anche se, come si dice, il vento non soffia mai dalla parte giusta per chi non sa dove andare - l'attuale governo dovrebbe prestare maggiore attenzione a questi segnali.
Di contro si potrebbe dire, molto semplicisticamente, che fare opposizione, specialmente quando le cose vanno male, è facilissimo. Basta dire quello che la gente vuole sentirsi dire, cavalcando l'onda della protesta e aggiungendo qualche slogan qua e là. Ché ci piacciono tanto, a noi, gli slogan.
Avrei voluto vedere che cosa avrebbero fatto, Veltroni e tutto il resto del Partito Democratico Di Pietro compreso, se al governo ci fossero stati loro. Magari con Visco ancora alle finanze. Non sarebbe più bello, oltre che più giusto per tutti quelli che li hanno votati, se anziché farsi i dispetti come i bambini tirassero fuori, tutti insieme, quello che di buono ancora gli è rimasto per tentare di salvare il Paese e non farci fare la fine dell'Argentina? Oppure è troppo difficile?
Francesco Dotti
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