giovedì 16 ottobre 2008

Semilibertà a Pietro Maso?

SEMILIBERTA' A PIETRO MASO?
inizialmente lo avevo aggiunto  al post precedente, quello sui braccialetti elettronici. 
Poi, ripensandoci, siccome non mi sembrava il caso che un simile argomento - per i fatti a cui si riferisce - fosse abbinato a una vignetta, l'ho messo per conto suo.

Sembra che il Tribunale di sorveglianza di Milano forse concederà la semilibertà a Pietro Maso. Quello che, aiutato da tre amici e complici, massacrò a bastonate i propri genitori e poi andò a ballare. Evidentemente, se il Tribunale dovesse così decidere è segno che c'è una legge che lo prevede. Maso ha scontato i due terzi della pena, ha fatto il bravo per tutto il tempo che ha passato in galera e si è anche pentito. Che vogliamo di più? In fondo ha solo ammazzato i genitori, che diamine!
Secondo me, invece, Maso dovrebbe restare in galera. Ma non per fare del giustizialismo cialtrone e sbrigativo. Tutt'altro. Dovrebbe restare in galera perché il cinismo e la ferocia con i quali ha trucidato il babbo e la mamma - e forse, se gli fossero capitate a tiro, avrebbe fatto fare la stessa fine anche alle sorelle - meritano una punizione severa e non si possono cancellare così. Indipendentemente dal fatto che, una volta fuori dalle sbarre, potrebbe o meno tornare a uccidere. E questo, purtroppo, se avvenisse, lo si saprebbe sempre troppo tardi.
Rimettendolo in libertà, quindi, il messaggio che si trasmette ad altri che come lui avessero in mente di togliere di mezzo genitori e fratelli, ma non solo, sarebbe quello che con qualche annetto di "gabbio" e qualche chilo di pentimenti, più o meno sinceri, tutti potranno rifarsi una vita.
E magari ereditare anche i beni di famiglia.
Francesco Dotti

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