mercoledì 25 marzo 2009

S. Lucia di Siniscola - Pineta


Oggi, giornata nella quale si celebra "Il Pittore Munifico & Altruista", darò ai miei cari colleghi imbrattatele alcuni utili suggerimenti sulla pittura ad acquerello.
Per esaltare adunque le trasparenze di cieli luminosi all'alba o al tramonto - con l'ora legale, verso le sei o dopo le venti -, dopo averne ricavato in precedenza le nuvole sapientemente spennellando e assorbendo qua e là sotto e sopra l'azzurro oltremare dello sfondo, possiamo usare la garanza rosa secreta dal succo della barbabietola.
Avete letto bene, miei cari agnostici mestieranti: la barbabietola. Che poi sarebbe quella radice rotondetta, di colore rosso-violetto o talvolta anche bianca, già lessata, e in tal guisa esposta in confezioni sotto vuoto negli scaffali di molti supermercati, soventemente utilizzata in cucina come gustoso alimento condita con olio extravergine d'oliva, una presa di sale marino e aceto balsamico di Modena, q.b.
Per il nostro esperimento alla pittoresca useremo quella rosso-violetto.
Si procede così: prima di tutto si decide di dipingere un acquerello e poi, orsù, corriamo ad acquistare la sopra descritta radice. Ciò fatto, al ritorno dal supermercato, si tagliano alcune fette della nostra Chenopodiacea precedentemente bollita (mi raccomando, senza olio né aceto perché ne patirebbe il supporto cartaceo), e si dispongono in un piattino bianco da caffè o da tè. Quando lo sfondo oltremare del cielo sarà perfettamente asciutto, si intinge un pennello del 6 di setole di marmotta mancina imbevuto di molta acqua (effetto leggero e arioso) nelle fette di barbabietola e si dipinge a piacere muovendolo e rimestandolo abilmente sulla nuvolaglia del nostro spazio siderale. Di tanto in tanto possiamo aggiungere acqua, o barbabietola, a seconda dell'effetto desiderato, ricordando che meno acqua si adopera e più la garanza barbabietolata sarà intensa. Terminato che avrete il barba-acquerello, senza farvi notare da vostra moglie, potrete riporre le fette nel frigorifero con il resto della barbabietola avanzata e riutilizzarle in seguito come gustoso contorno per guarnire fritture estive di calamari o insalate notturne di polpi ciechi in bellavista.
Buon appetito!
Francesco Artusio De Dottis (scèff à la mer un peu brûlé)

4 commenti:

  1. Eccoti ancora con le tue atmosfere intense e l'ambiente che sai disegnare e colorare così bene. Rifletto su come il nostro sguardo sappia cogliere e conservare un certo punto di vista, elementi che non possono mancare nell'insieme e una dimensione spaziale che ci connota. Sarebbe un vero peccato non regalarci reciprocamente qualche pezzetto del nostro modo di esistere. Ciao e spero che ormai la tua guarigione sia piena.

    RispondiElimina
  2. Ciao caro Luigi, le tue bellissime parole mi riempiono di gioia e di orgoglio ma credo di non meritarle. Nel senso che quando mi viene voglia di dipingere acchiappo il primo pezzetto di carta che trovo e, quasi senza pensare a quello che faccio, improvviso e butto giù quello che mi viene. Spesso rifacendomi a scorci già visti e luoghi nei quali sono stato anni fa, mescolando disordinatamente colori e ricordi. No, non mi ritengo un Artista. Forse solo un discreto artigiano che col tempo ha raggiunto una certa padronanza dei mezzi che usa, ripetendo e ripetendosi, ma sempre profondamente deluso del risultato finale. Tant'è che aggiungo quasi sempre didascalie dissacranti ai miei lavori, quasi per giustificarne la nullità.
    Grazie, comunque, per i tuoi apprezzamenti che, come ho detto in principio, mi inorgogliscono e mi fanno sentire bene. Malgrado tutto.

    RispondiElimina
  3. Ad ognuno il suo... E' vero che non è di tutti essere Artisti, ma è altrettanto vero che ogni persona porta dentro la possibilità di esprimersi in modo unico e quindi il suo 'dire' non deve essere sottovalutato. Sono sicuro quindi che, al di là del tuo modo di 'nasconderti', del resto molto simpatico e accattivante, sai anche cogliere la verità delle mie considerazioni. Non avrebbe senso, tra noi, raccontarci 'balle' o ricorrere ad 'unzioni' varie perlomeno inopportune. Giusto? Il tuo modo di dipingere di getto è sintono della ricchezza che ti porti dentro e dell'urgenza di affidarla ai tuoi colori, anche a quelli barbabietol'rosi'. Ciao e buon lavoro.

    RispondiElimina
  4. Ciao Luigi, ti vedo!!! Sei collegato in questo momento. Il 3 aprile mi levano il gesso. Se me lo danno indietro lo vendo alle scuole!
    Un abbraccio, francesco

    RispondiElimina

I commenti sono sempre graditi. L'importante, per quanto possibile, è che non siano anonimi. Ma soprattutto che non contengano pubblicità.
Altrimenti non li pubblico e li cestino! 😉
Grazie per la comprensione 😊