Un complesso di "Domus de Janas" che si trova appena più su, ritornando indietro verso Ittireddu.
Poi, da lì, carico d'entusiasmo e di fotografie, avrei ripreso la strada di casa.
La necropoli, che risale all'incirca al Neolitico recente (3200-2800 a.C.), consiste di una trentina di tombe a cella di varie dimensioni, disseminate lungo il costone e scavate nella roccia.
Non essendo un archeologo, ma un motociclista ignorante, per descrivervele meglio dovrei scopiazzare qua e là sui vari testi esistenti nel web. Così preferisco darvi i link, e quello che vi serve ve lo trovate da soli.
Almeno imparate anche a fare le ricerche :-)
http://www.sardegnagps.com/ricerca-pdi-sardegna.php#mappa
Saltellando come uno stambecco scamosciato per le balze tufacee del Monte Acuto, fotografai come un forsennato tutto quanto mi capitava a tiro d'obiettivo, infilando la testa dentro ogni buco che trovavo e ogni volta tirandola fuori piena di ragnatele, foglie secche, rametti, stecchetti, ragnetti, pipistrelli, insettini, escrementi secchi di uccelli, e tutto ciò che rimaneva impigliato nei miei radi capelli canuti, falcidiati dall'incipiente calvizie che da alcuni anni si accanisce contro di me.
Ahhh, la vecchiaia, che brutta malattia!!
Finita l'esplorazione, inforcai il mio fedele cavallo di plastica & acciaio e, con un panino alla mortadella e una bottiglia d'acqua nello stomaco ormai rinsecchito dal forzato digiuno, me ne tornai verso casa felice come un babbuino bambino.
Arrivederci alla prossima gita!
Francesco Dotti
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