Continuando il mio viaggio, a sud-ovest del paese, guardando verso Mores e uscendo da Ittireddu, imboccai la Statale n. 6 seguendo le indicazioni per un altro sito, questa volta archeologico, rappresentato dal dolmen "Sa Coveccada". Chiamato così probabilmente per la grossa pietra messa come copertura.
Dopo qualche chilometro girai a destra e presi una stradina piena di merde di pecora che portava nei pressi di alcune case coloniche. Anche qui "cave canes", innocui, abbaianti, ma in ogni caso in libertà.
Percorrendola fino in fondo, la stradina si fermava davanti a un cancello. Lo aprii, entrai, lo richiusi (perché, una volta entrati, il cancello deve essere sempre richiuso), e in mezzo alla campagna, a un centinaio di metri, ecco il bellissimo dolmen.
Per le sue grandi dimensioni, è considerato uno dei più importanti monumenti megalitici del neolitico recente (ca. 2000 a.C.).
Peccato che nella parte posteriore fosse un po' mal messo e mancante di alcuni pezzi...
Il panorama circostante era quello tipico della campagna sarda, con la differenza che mi sembrava di essere tornato all'epoca nuragica e da un momento all'altro mi aspettavo che da un cespuglio uscisse Sardus Pater con tanto di lancia, spadone di bronzo e scudo rotondo.
Siccome ormai ero in zona e la giornata estiva ancora lunga, decisi di fare una puntatina anche alla necropoli ipogeica di Partulesi.
altre utilissime informazioni su questo link:
http://www.duepassinelmistero.com/Sa%20Coveccada.htm
Per i soliti motivi detti poc'anzi (e cioè i post che non si allineavano bene), il viaggio continua qui sotto con la visita alla necropoli di Partulesi...
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