mercoledì 12 gennaio 2011

Viaggio in Sardegna


La scorsa estate, o forse quella precedente, con la moto, mi sono fatto un bel giro turistico-archeologico del quale vi mostro alcune immagini. Mi avevano parlato di alcuni importanti siti archeologici nella zona di Mores, e così, spinto dalla curiosità, una mattina sono partito da casa molto presto deciso nel portare a termine queste mie "nuove scoperte".

  
 Presi la strada per Ozieri e, oltrepassati i paesi di Berchidda e Oschiri, poco prima di entrare a Mores, imboccai a sinistra il bivio per Ittiri-Ittireddu senza neppure mettere la freccia.
Percorsi alcuni chilometri di curve e curvette (non chiedetemi né quanti chilometri né quante curvette perché non me lo ricordo), e stando attento a non andare "per campi" - facilissimo se ti distrai, specialmente con la moto -, arrivai tosto ad un incrocio a "T". Svoltai ancora a sinistra, e dopo appena cinque minuti mi ritrovai nel ridente paese di Ittireddu
Un comune con poco più di 500 abitanti e poco meno di 600, il cui patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio. Ittireddu ha una storia antichissima, forse risalente addirittura al 3000 a.C., e intorno ha tre monti che lo racchiudono: il Monte Zuighe, il Monte Ruju e il Monte Lisiri, che è un vulcano spento e che, con la parte archeologica, aveva stuzzicato la mia curiosità di esploratore.
 
Poche centinaia di metri lungo strada principale, infatti, a un certo punto vidi il cartello che mi indicava il vulcano e, sempre a cavallo della moto, mi inerpicai su per una stradina che portava alla sommità del monte, dove c'è una cava di pomice.

 Un buco nero, profondo, simile a un orrido dantesco, insidiosamente cosparso ai lati da una cascata di pietrisco franoso e rossastro. 

 Una vista affascinante, inusitata, ma terrificante! Faceva quasi paura, e le immagini che pubblico credo rendano l'idea di cosa intendo. Anche se, per capirlo meglio, bisognava trovarsi lì dov'ero io.


Tornando indietro e proseguendo per la stradina, a un certo punto questa svaniva quasi in mezzo ai campi, nei pressi di una fontana. Più avanti, dopo un cancello chiuso col solito sistema dello spago legato al battente, in lontananza, intravidi la sagoma di un nuraghe (forse il nuraghe Calarighes). Ma sentivo anche gl'inquietanti latrati di alcuni cani pastore da guardia (dalle uniformi che indossavano riconobbi che erano dei ferocissimi maremmani!).
Incurante degli "avvertimenti" canini, oltrepassai il cancello e proseguii stoicamente verso il nuraghe.

Ad un tratto, mi accorsi di essere circondato da uno sciam... da un greg... da una mandr..., insomma da una masnada di cani urlanti. Per niente intimorito, li guardai male, anzi, malissimo, e loro dovettero spaventarsi a morte perché se ne andarono quatti quatti, con la coda tra le gambe, tornando da dove erano venuti. 
Mai far vedere a un cane che hai paura di lui! E' una regola che funziona sempre. Quando il cane è da solo. Ma era la prima volta che ci provavo con così tanti. Comunque mi andò bene, e mi potei godere quel poco che restava del nuraghe, ormai mezzo diroccato e coperto di vegetazione.


Dopo una visita sommaria dei luoghi e un tentativo, a vuoto, di entrare nel nuraghe (una pericolosa spaccatura sull'architrave d'ingresso me ne sconsigliava l'esplorazione), decisi di tornare indietro. Ripassai davanti ai cani, che questa volta mi salutarono scodinzolando contenti per lo scampato pericolo - dovetti esser loro apparso un temibilissimo avversario -, e ripresa la moto proseguii il mio viaggio, questa volta all'interno del paese.

  In una piazzetta del centro storico, scoprii quasi per caso la vecchia chiesa di Santa Croce.


 Di origini bizantine, con alcune influenze gotico-romaniche, edificata con blocchi misti di pietra basaltica e calcarea, la chiesa deve aver subìto nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti, alcuni dei quali evidenti nel piccolo campanile "a vela" del XVII secolo. 
Per informazioni più dettagliate e precise, vi rimando a questi link:
   




Abbiate pazienza, ma per motivi... impaginativi (non riuscivo a sistemare i post dove volevo io) il viaggio continua qui sotto, col titolo: "Mores - Dolmen Sa Coveccada".
 

6 commenti:

  1. Oltre alle splendide foto che fanno onore alla bellissima isola dove tu hai la fortuna di vivere, sono rimasta sbalordita dal tuo comportamento con i cani. Cioè, sbalordita non è il termine esatto, dovrei dire ammirata per il tuo sangue freddo....Bravo!
    Ciao,
    Lara

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  2. Ciao Francesco, non sono mai stato in Sardegna! spero che sia ancora in tempo di vedere questi magnifici luoghi con i miei occhi.
    UN grazie di avermi fatto vedere luoghi incantevoli dove la nature è ancora di casa, Buona giornata cara amico,
    Tomaso

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  3. Carissima Lara, le foto sono belle solo perché è bello il soggetto. E la Sardegna senza alcun dubbio è bellissima.
    Per i cani, invece, è chiaro che ho esagerato un po'. Nel senso che mi sono guardato bene dal provocarli con sguardi più o meno malevoli, urlacci e bruschi movimenti. Perché i cani, di solito, reagiscono per paura e non perché vogliono farti del male a prescindere. Ma, questo sì, quando mi capita di incontrarne qualcuno, anche se sono in branco (molto pericoloso, perché tendono a circondarti e allora devi stare in guardia), non faccio mai vedere che li temo o che giro loro le spalle. Mi abbasso, invece, lentamente, al loro livello, e tendo loro una mano mormorando parole dolci e affettuose. Se ne hanno voglia, ti vengono vicino spontaneamente, annusano la mano tesa (che deve rimanere sempre ferma) e qualche volta si fanno anche accarezzare. Ah, dimenticavo un particolare: se hai gli occhiali da sole, devi toglierli. Debbono poterti vedere gli occhi. E se sei in bicicletta ti conviene scendere, altrimenti possono rincorrerti.
    Certo, lo ammetto, ci vuole un po' di sangue freddo, ma in certi casi devi averlo per forza...
    Un caro saluto, Francesco

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  4. Carissimo Tomaso, neppure io sono mai stato in Svizzera. Ci volevo venire, per portare al sicuro la mia pensione in qualche banca, ma poi mi hanno sconsigliato. "Ti potrebbero prendere per un falso miliardario, e allora addio pensione!", mi hanno detto alcuni amici evasori fiscali.
    Certo che sei ancora in tempo per venire a visitare la Sardegna, ci mancherebbe! Se ti capita di farlo, fammi un fischio: se non sono in giro da qualche parte, posso farti da guida.
    Un caro saluto, Francesco

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  5. Wonderful fotos! I really like the abstractness of the hills,,,mother
    nature´s painting isn´t she?

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  6. Ciao Cynthia, welcome again!
    Yes, here Nature's Mother has been much generous. Sardinia island is a very beautiful land.
    It's same another World... within everybody's reach. I'm from Tuscany, but I love Sardinia.
    Ciao, Francesco

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