venerdì 16 dicembre 2011

Fiducia a Monti



Il governo, dunque, anche se non tutti sono d'accordo, ottiene la fiducia. Che dire, si vede che la merita.
Certo che, se analizziamo le ingiustizie sociali che il decreto Monti esprime, di cose da dire ce ne sono. E ne avanzano.
Da dove iniziamo, allora: dai pensionati, ai quali viene bloccata la rivalutazione del già misero assegno percepito? O dalle accise sulla benzina, che si sommano alle altre, a partire da quelle per la guerra d'Abissinia (1935), per continuare con le altre per le alluvioni, i terremoti, le missioni militari, e della facoltà che hanno le Regioni di gravare di ulteriori tasse la preziosa bevanda idrocarburica? Oppure dalla reintroduzione dell'Ici (o Imu) anche sulla prima casa, per tutti, anche per i poveracci? E dell'aumento dell'Iva non ne parliamo? Del primo, e anche del secondo, che partirà dal 2012, e la porterà al 23%. Lo sai che "rilancio" sarà per l'economia? 
E poi ancora gli aumenti dei bolli, del tabacco, e di un sacco di altre cose che aumenteranno, eccome, ma sempre in nome dell'equità e della giustizia, perbacco! e che ci resteranno sulla gobba vita natural durante.
Immagino che anche voi abbiate sentito la notizia di quel pensionato che, stanco di tirare una cinghia ormai giunta all'ultimo buco, ha tentato tre rapine (andate male, perché a 86 anni non si ha certo la stoffa del rapinatore), e all'ultima è stato consolato e rifocillato dai Carabinieri impietositi. Ha tentato la rapina per fame, è bene ricordarlo, perché con la pensione che gli danno non ce la faceva più a campare. Ma non vi vergognate, quando vi guardate allo specchio, voi che decidete delle sorti di tutti noi chiedendoci ancora sacrifici? Eppoi, quando lo fate, per favore non parlate al plurale comprendendovi tra quelli che i sacrifici li fanno davvero. Perché i "dobbiamo fare dei sacrifici" che sbandierate a ogni piè sospinto con ipocrita spirito di solidarietà non siete certo voi a doverli fare ma sempre gli altri: i poveracci. 
Scrivendo, mi è venuta un'idea che vi suggerisco: perché non rinunciate, almeno per quest'anno, alle vostre ricche tredicesime? Potreste donarle agli enti previdenziali di competenza affinché le redistribuiscano tra coloro che sono in difficoltà come quel pensionato. Forse sarebbe, come si dice, la solita goccia nel solito mare, ma resterebbe sempre un bel gesto.
La stessa cosa potrebbe valere per i manager pubblici, che prendono stipendi da ultranababbi, e che le italiche furbizie normativo-amministrative potrebbero esonerare dalla tagliola fiscale.
Vedi articolo su "Il Messaggero" dal titolo: deroga stipendi manager pubblici:


E qui ci sono gli stipendi, nomi compresi, di queste persone:


Dice poi che saranno rivalutate le pensioni fino a 1.400 euri. Sì, ma lordi. Ovvero 1.078 euri netti. Che culo! E l'Ici (o Imu)? Se dovranno pagare anche quella ci sarà davvero da scialare! Lo sai che bel Natale? Però, nelle detrazioni di 200 euri, ci saranno da aggiungere anche 50 euri per ogni figlio a carico che ha meno di 26 anni. Che bella pensata! E se sono maggiori di questa età e li hai a casa perché non hanno ancora un lavoro, o se li hanno licenziati, o se sono disabili, che fai: li ammazzi? Li ripudi? Li vendi per pagarti l'Ici (o l'Imu)? Ma fatemi il piacere!
E non si toccano neppure le pensioni d'oro fino a 200.000 euri. Se superano questa cifra, allora si tassa l'eccedente del 15%. Ci avete pensato che con 200.000 euri c'è gente che ci campa per dieci anni e anche di più?
Dice anche che dal prossimo mese di gennaio i parlamentari si ridurranno le indennità. Non ditemi che ci credete davvero! Qualcuno si è già risentito, gridando allo scandalo e paventando fame & carestia tra gli scranni (a proposito, qual è giusto dei due: scranni, o scanni? Perché su alcuni dizionari vengono riportati ambedue i lemmi). 
Comunque, scranni o scanni a parte, ci risentiamo a gennaio. L'altra sera, a Porta a Porta, l'on. Alfano ci ha anticipato che dal prossimo gennaio avrà un sostanziale taglio di stipendio...  
Da qualche parte ho letto una massima, che mi pare sia attribuita a Dostoevskij, che dice: "L'uomo sazio non capisce l'affamato". Ecco, voi siete sazi, satolli, appagati. Anche noi lo siamo, tanto da essere disgustati perché avete già superato la soglia di tolleranza.
Buon pro vi faccia!
Oggi ho letto che in Sardegna sono molto diminuiti gli incidenti sul lavoro:
che sia perché c'è sempre meno gente che ha un lavoro?

2 commenti:

  1. Caro Francesco, non ti sei messo ora in Politica, è da una vita, direi, che con coraggio e senza stancarti, rifletti e fai riflettere sulle ingiustizie e sulle brutture del mondo, o meglio: di alcuni individui la cui 'missione scelta' sembra quella di rovinare il mondo e le persone. Ti ammiro per questo, lo sai, e ti ringrazio perchè permetti a noi, meno capaci di 'esprimere' la delusione e la rabbia che ormai è tale da far male, di appoggiarci al tuo lavoro. Giustamente deve essere sostenuto, te lo aspetti, non avere dubbi in tal senso, la gente che soffre può contare sul tuo cuore generoso e per questo ti è profondamente grata anche se non ti legge. Grazie di cuore e buoni giorni prenatalizi. Un abbraccio. Luigi. PS. Sono felicissimo per la tua decisione di esporre in Galleria i tuoi acquerelli. Un passo che la dice tutta sul tuo amore per la Bellezza!

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  2. Luigi carissimo, le tue parole mi fanno un piacere immenso perché mi danno la certezza che quello che scrivo, e col quale probabilmente annoio un sacco di persone, non cade nel vuoto. Grazie, quindi, per il sostegno che mi confermi e del quale tuttavia non ho mai dubitato.
    Per gli acquerelli esposti in Galleria (che ha annessa anche una corniceria), sono passato stamani per sapere notizie ma, come immaginavo, li aveva sempre lì, nella busta che li conserva.
    Non li ha neppure incorniciati, per non lavorare inutilmente, limitandosi - immagino - a mostrarli a qualche improbabile cliente.
    Quindi, neppure la soddisfazione di vederli incorniciati ed esposti.
    Pazienza. Ci penseranno i miei figli quando sarò morto...
    D'altra parte è un periodo di vera crisi e la gente, prima di spendere i pochi soldi che ha, ci pensa bene.
    A presto, dunque, e ancora tanti auguri per tutto.
    Con affetto, Francesco

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