mercoledì 15 febbraio 2012

Recessione



Se per stanare gli evasori possono anche andare bene i controlli nelle strutture ricettive e in tutti gli altri esercizi pubblici nelle località di vacanza più gettonate - ma andrebbero estesi anche altrove e per tutto l'anno -, per quanto riguarda le auto di lusso e di grossa cilindrata credo che sarebbe sufficiente un controllo al Pubblico Registro (il PRA), magari incrociando i dati degli intestatari con le loro dichiarazioni fiscali. Lo stesso dovrebbe valere per le barche, le navi, gli aerei e tutto il resto che si muove in terra, in acqua e per aria, e che dovrebbe essere registrato. Gli strumenti informatici non mancano; quella che manca, forse, è la voglia e la costanza di farli questi controlli, perché se si fanno quando capita e una volta ogni tanto non servono a nulla. Oppure, potrebbe darsi che i controlli siano resi difficili da apposite leggi create ad hoc proprio per renderli difficili, in modo che sia davvero impossibile controllare a fondo e si becchino solo gli "sfigati" una-tantum. Gli altri, quelli che in queste cose ci razzolano benissimo e hanno al loro servizio il fior fiore dei consulenti fiscali, ne usciranno sempre puliti. Se le "manfrine" le hanno fatte da soli. Altrimenti, se la sinistra (come mano) sa quello che ha fatto la destra (sempre come mano), e viceversa, sono cazzi. Peggio ancora se le mani appartengono a due corpi (intesi come body) diversi. E ci siamo capiti... Invidie... gelosie... piccoli ricatti... favori rifiutati... Prima o poi qualcuno parla.
D'altra parte, qualunque azione si voglia intraprendere contro i potenziali evasori, i sistemi per non pagare le tasse esisteranno sempre. O almeno fino a quando il governo non deciderà di farci scaricare tutto, o quasi tutto, quello che acquistiamo.
Facciamo un esempio: se oggi chiedo a un falegname di costruirmi un tavolo e l'artigiano incaricato del lavoro mi chiede 100 euri con la ricevuta fiscale, o 80 senza ricevuta, è chiaro che non potendo scaricare la spesa del tavolo, per risparmiare 20 euro lo pagherò in "nero". E, ampliando l'elenco delle attività professionali, la stessa cosa varrà per un muratore, un idraulico, un meccanico e... via elencando. Mi sembra di averne già parlato in un precedente post. Senza contare che alcune di queste persone potrebbero nel frattempo aver perso il lavoro o essere in cassa integrazione, e devono campare con 600-700 euro al mese. Provate un po' a chiedere a un parlamentare se lui ci camperebbe... Perciò, se si "arrangiano" in qualche modo per sbarcare il lunario, e io do loro una mano, non ci vedo proprio nulla di criminogeno. Non ci hanno forse scritto dei libri sull'italica "arte di arrangiarsi"? Non saremo mica diventati tutti di colpo dei poveri di fantasia?... E poi, scusate, mi si chiede istituzionalmente di fare "l'onesto", paragonandomi ai parassiti schifosi degli spot tivvù, e dopo lo Stato mi rapina a suo piacimento, in mille modi, tassandomi e ritassandomi per le solite cose. Poi, quando non ce la fa più perché chi ha governato ha fatto delle cazzate e ha riempito di debiti anche i nipoti dei miei nipoti, mi preleva forzosamente dei soldi dal conto corrente (vedi governo Amato del 1992, e il prossimo, a breve, di cui non si parla ma si sente già la puzza...) magari facendolo nottetempo, di nascosto e all'improvviso perché non possa neppure tentare di difendermi. E allora, ditemi un po', chi sarebbe il parassita schifoso che si dovrebbe vergognare: io o lo Stato? 
Perché quei soldi, dai quali lui mi "ruba" il 6 per mille, sono solo i miei risparmi, già tassati quando me li ha dati perché provengono dal mio lavoro o dalla mia pensione, che vengono ri-tassati quando li deposito in banca perché ci devo pagare anche un'imposta di bollo di € 32,40, se ho più di 5.000 euro di risparmi, mentre se ho meno di € 5.000 non pago nulla. E se andiamo a vedere quanto mi ruberebbe se applicasse la ventilata "grassazione" del 6 per mille sul mio risparmio bancario di € 5.000, la somma fa 30 euri. In pratica, dopo tutto quello che già mi ha preso da quando sono venuto al mondo, si attacca anche a 30 euri!! Senza contare il 27% di tasse che devo pagare anche sugli interessi eventualmente prodotti da questi 5.000 euri. A questo punto, pensiamoci bene: conviene tenere i soldi in banca? Perché una volta che ce li hai messi, sono di tutti meno che tuoi! Ha mai pensato, lo Stato, che se fosse meno esoso e più intellettualmente onesto, la gente le tasse le pagherebbe volentieri? E se invece di evasione, almeno in certi casi, si trattasse veramente di naturale sopravvivenza? Prima fanno di tutto perché ti compri la macchina, e poi giù con le tasse e con i bolli su tutto quello che con la macchina ha a che fare: benzina, collaudi, parcheggi, Ztl, Ecopass... e ora si sono inventati anche le "gomme termiche". Lo stesso vale per la casa e tutto quello che di tassabile ci ruota attorno. Fatevi un giretto qua sotto... 
Vi rimetto il link dei "Balzelli d'Italia", qualora vi fosse sfuggito, leggetevelo e poi ditemi che razza di Stato è uno che si comporta così.

 http://www.slideshare.net/simo2409/balzelli-ditalia-di-confesercenti-italia

Fateci caso: ogni tanto, e piano piano, ci tolgono qualcosa e poi aspettano le nostre reazioni. Noi per un po' brontoliamo e poi lasciamo correre. 
E allora non sarebbe il caso che iniziamo a batterci per la difesa dei nostri diritti? Magari rifiutandoci collettivamente di pagare ciò che riteniamo ingiusto. Ma non i soliti "quattro gatti" che scendono in piazza coi fischietti e qualche striscione a fare casino... Una sorta di "class action", invece, di natura fiscale, portata avanti con convinzione e senso civico, e supportata da argomentazioni inattaccabili. Sul web ho trovato anche questo:

 
“Quando gli scopi del governo sono snaturati e la libertà pubblica è manifestamente posta in pericolo, e tutti gli altri mezzi di correzione sono inutili e vani, il popolo può, e di diritto deve, riformare il vecchio governo o stabilirne uno nuovo. La non resistenza contro il potere arbitrario e contro l’oppressione è assurda, da schiavi e distruttiva del bene e della felicità dell’umanità”. 

Il New Hampshire si trova nella parte nordorientale degli Stati Uniti, nella regione chiamata Nuova Inghilterra. Il motto dello Stato è: "Live free, or die", cioè: "Vivi libero, o muori". E credo che ci sia davvero poco da aggiungere.

Mi piacerebbe sapere come si sente, lo Stato, di fronte a tutti quei poveracci che sono sbarcati nel nostro Paese per cercare di sfuggire alle guerre, alle carestie, e alla vita di merda che presto molti di noi dovranno imparare a fare, e a tutti gli altri che sono senza lavoro, senza casa, che chiedono un euro al semaforo, o che hanno fame perché oggi non hanno venduto nulla; o a quella mamma col neonato scalzo in braccio fuori dal supermercato che mi guarda con gli occhi lacrimosi e mi chiede la carità... e con tutti gli altri sciagurati e disadattati abitanti delle nostrane "corti dei miracoli" che uno Stato sordo, cieco e falso invalido scarica sulla mia e sulla vostra coscienza.
Svegliatevi, Professori chiarissimi!!  


Aggiungo un paio di altre cosette che mi sono venute in mente all'ultimo minuto, e delle quali spero di potervi parlare meglio tra qualche giorno perché ho intenzione di ampliare il discorso, ma ho bisogno anche del vostro supporto per capirne di più.
In pratica, riguarda la produzione e la competitività nel nostro Paese. Della quale tanto parlano i "professori", e verso la quale protendono i loro sforzi, ma sui cui fondamenti mi permetto di avere qualche serio dubbio...
Prima di ammalarmi mi ero comprato una stufetta elettrica, da accendere nei momenti della giornata in cui fa meno freddo del solito. Prodotto italiano, marca conosciuta, acquistato anche per dare una mano all'industria del mio Paese in un momento difficile. Ebbene, mi spiegate perché se è un prodotto italiano nella scatola che la conteneva c'è scritto "Made in China"? E perché sotto a un tostapane, che mi funziona benissimo da anni e che ho acquistato per lo stesso motivo di tipo "nazionalistico", c'è un cartellino che riporta la marca (italianissima), la città in cui risiede la fabbrica (nord Italia) e a fianco c'è scritto "Made in P.R.C." (che, se non sbaglio, dovrebbe voler dire Repubblica Popolare Cinese)?  Idem per il forno a microonde e per uno spremiagrumi. 
Io non so come funzionano queste cose del mercato globale, ma sarei stato più contento di leggere "Made in Italy", come si leggeva tanti anni fa. Perché se compri una cosa tedesca ti aspetti che sia stata fatta in Germania, italiana in Italia, francese in Francia... e via dicendo. Allora mi chiedo: ma se tutti dicono che i cinesi possono essere concorrenziali solo perché sfruttano e "schiavizzano" chi lavora, che bisogna stare attenti perché usano prodotti "pericolosi", che non bisogna comprare materiale elettrico perché in genere è privo di attestato di conformità... insomma, come ci dobbiamo comportare con queste cose che si leggono e si sentono tutti i giorni?
Cosa c'è di vero? E di falso? E i nostri operai, come vedono quegli imprenditori italiani che delocalizzano, soprattutto in Cina, perché facilitati dalla mancanza di vincoli burocratici rispetto all'Italia e si servono di manodopera a bassissimo costo per poi rivendere in Europa, magari a prezzo pieno, un prodotto finito costato sì e no un terzo? Ma pensate davvero che una situazione così debba durare in eterno? Non vi viene il dubbio che un giorno, più o meno lontano, tutta questa fragile impalcatura mercantile ci potrebbe crollare addosso travolgendoci tutti? 

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