giovedì 28 febbraio 2013
Nuovo governo
Vediamo un po', e cerchiamo di analizzare la situazione per quella che è iniziando dagli ultimi avvenimenti. Siamo andati a votare, non perché il governo Monti aveva esaurito il suo mandato ma perché è stato rispedito a casa, e quello che è saltato fuori dall'iniziale calderone-guazzabuglio sono stati alla fine i tre principali antagonisti in ballo. Nel frattempo, in Germania, qualcuno che non si fa gli affari suoi ha azzardato giudizi, peraltro non richiesti, sulle nostre elezioni, e bene ha fatto il Presidente Napolitano a rispondergli subito per le rime e a ristabilire i giusti ruoli. Perché, fino a prova contraria, da noi le elezioni si sono svolte regolarmente e in modo democratico e, con buona pace della Germania, noi votiamo per chi ci pare.
Tornando a noi e visti i risultati elettorali, la governabilità dell'Italia è a rischio, ma invece di pensare a fare un governo si continua, come in passato, a fare "i partiti" a chiacchiere. Mi riferisco al Pd, che nel suo segretario aveva riposto le speranze di vittoria e che invece ha fatto flop, e che ora "rispolvera" - ahimè tardivamente - Renzi.
Dall'altra parte, la magistratura indaga ancora su Berlusconi per certe storie di presunta "corruzione e finanziamento illecito dei partiti".
Il quadro, triste, che ne risulta è che nulla sia cambiato rispetto al passato, e si continua a giocherellare coi personalismi infischiandosene dell'indignazione della gente. E proprio di questa indignazione, invece, bisognerebbe preoccuparsi, tanto più ora che le ultime notizie riportano di una bella fetta di denaro pubblico impiegata per pagare i vitalizi e le liquidazioni degli onorevoli trombati e dei presidenti di Regione. Alla faccia degli esodati, dei disoccupati, dei pensionati al minimo e di tutti coloro che dell'indignazione hanno fatto giustamente la loro bandiera.
leggi sul "Il Corriere della Sera" di oggi l'articolo di SergioRizzo:
http://www.corriere.it/politica/13_febbraio_28/rizzo-maxi-vitalizi_74b0f952-816f-11e2-aa9e-df4f9e5f1fe2.shtml
Perciò credo che a questo punto Grillo e il suo movimento si debbano mettere in testa che non possono solo dissentire su tutto e su tutti, altrimenti non si va da nessuna parte. Per le "pulizie" che vogliono fare c'è tempo.
Dovrebbero, invece, sedersi con calma intorno a un tavolo con gli altri contendenti - naturalmente rispettando le percentuali dei consensi ricevuti - e pur mantenendo le rispettive autonomie, stabilire le priorità: lavoro, tasse e fiscalità, riforma della giustizia sociale e amministrativa. Aggiungete voi quello che mi è sfuggito.
Tradotto: costi della politica, dimezzamento dei parlamentari, abolizione degli odiosi privilegi e degli sprechi di Stato e dei "palazzi" (comprese le Province, già "referendate"), con relativo snellimento della macchina burocratica e tempi brevi nei tribunali. Senza dimenticarsi del finanziamento pubblico ai partiti, rimborsi elettorali compresi.
Impegnarsi in questo momento su temi di più ampia gittata e in poco tempo difficilmente risolvibili non conviene a nessuno. Soprattutto alla gente comune.
Mentre si riaffacciano all'orizzonte minacciosi nuovi governi "tecnici".
Allora, se così fosse, per quale motivo siamo andati a votare? Avevamo forse soldi in più da buttar via?
Tornando a noi e visti i risultati elettorali, la governabilità dell'Italia è a rischio, ma invece di pensare a fare un governo si continua, come in passato, a fare "i partiti" a chiacchiere. Mi riferisco al Pd, che nel suo segretario aveva riposto le speranze di vittoria e che invece ha fatto flop, e che ora "rispolvera" - ahimè tardivamente - Renzi.
Dall'altra parte, la magistratura indaga ancora su Berlusconi per certe storie di presunta "corruzione e finanziamento illecito dei partiti".
Il quadro, triste, che ne risulta è che nulla sia cambiato rispetto al passato, e si continua a giocherellare coi personalismi infischiandosene dell'indignazione della gente. E proprio di questa indignazione, invece, bisognerebbe preoccuparsi, tanto più ora che le ultime notizie riportano di una bella fetta di denaro pubblico impiegata per pagare i vitalizi e le liquidazioni degli onorevoli trombati e dei presidenti di Regione. Alla faccia degli esodati, dei disoccupati, dei pensionati al minimo e di tutti coloro che dell'indignazione hanno fatto giustamente la loro bandiera.
leggi sul "Il Corriere della Sera" di oggi l'articolo di SergioRizzo:
http://www.corriere.it/politica/13_febbraio_28/rizzo-maxi-vitalizi_74b0f952-816f-11e2-aa9e-df4f9e5f1fe2.shtml
Perciò credo che a questo punto Grillo e il suo movimento si debbano mettere in testa che non possono solo dissentire su tutto e su tutti, altrimenti non si va da nessuna parte. Per le "pulizie" che vogliono fare c'è tempo.
Dovrebbero, invece, sedersi con calma intorno a un tavolo con gli altri contendenti - naturalmente rispettando le percentuali dei consensi ricevuti - e pur mantenendo le rispettive autonomie, stabilire le priorità: lavoro, tasse e fiscalità, riforma della giustizia sociale e amministrativa. Aggiungete voi quello che mi è sfuggito.
Tradotto: costi della politica, dimezzamento dei parlamentari, abolizione degli odiosi privilegi e degli sprechi di Stato e dei "palazzi" (comprese le Province, già "referendate"), con relativo snellimento della macchina burocratica e tempi brevi nei tribunali. Senza dimenticarsi del finanziamento pubblico ai partiti, rimborsi elettorali compresi.
Impegnarsi in questo momento su temi di più ampia gittata e in poco tempo difficilmente risolvibili non conviene a nessuno. Soprattutto alla gente comune.
Mentre si riaffacciano all'orizzonte minacciosi nuovi governi "tecnici".
Allora, se così fosse, per quale motivo siamo andati a votare? Avevamo forse soldi in più da buttar via?
mercoledì 27 febbraio 2013
Grillini e Giaguari
Mentre si tenta in ogni modo di rimandare l'indelebile giaguaro in tintoria perché lo hanno smacchiato male, le arrabattatissime compagini governative saltate fuori da queste elezioni si apprestano a mettere in campo uomini, ma soprattutto idee. Che poi, per dirla tutta, anche se ci sono, le idee, col clima che si respira ho l'impressione che sarà molto difficile metterle in pratica. E allora, che si fa?
Tornare a votare da qui a qualche mese, secondo me è da irresponsabili. Anche perché probabilmente, a parte un aumento dell'astensionismo e di un'ulteriore perdita di credibilità della Politica, non credo che rispetto all'attuale situazione ci sarebbero grossi cambiamenti. Altri soldi buttati al vento, quindi, e altro tempo perso. Col gravissimo rischio che la fune della pazienza popolana si spezzi, e si passi in un batter di ciglia dai grillini ai grilletti.
Forse, molto più pragmaticamente e nell'interesse di tutti, senza arroccarsi su posizioni alla lunga difficilmente sostenibili e lasciando da parte le ideologie, spread e Moody's compresi, questa è la volta buona per riunirsi tutti, "vincenti" e "perdenti", e lavorare insieme, attenendosi ai fatti, con grande senso di responsabilità.
Tornare a votare da qui a qualche mese, secondo me è da irresponsabili. Anche perché probabilmente, a parte un aumento dell'astensionismo e di un'ulteriore perdita di credibilità della Politica, non credo che rispetto all'attuale situazione ci sarebbero grossi cambiamenti. Altri soldi buttati al vento, quindi, e altro tempo perso. Col gravissimo rischio che la fune della pazienza popolana si spezzi, e si passi in un batter di ciglia dai grillini ai grilletti.
Forse, molto più pragmaticamente e nell'interesse di tutti, senza arroccarsi su posizioni alla lunga difficilmente sostenibili e lasciando da parte le ideologie, spread e Moody's compresi, questa è la volta buona per riunirsi tutti, "vincenti" e "perdenti", e lavorare insieme, attenendosi ai fatti, con grande senso di responsabilità.
martedì 26 febbraio 2013
Elezioni 2013
Iniziando dal sussiegoso Fini, che sembra sempre due palmi sopra a tutto ciò che lo circonda, e dal tattico Quinto Fabio Minimo Casini, proteso nella sua logorante guerriglia contro Berlusconi e che ci rientra per un pelo, con queste elezioni se ne vanno a casa un sacco di persone. Molte delle quali, pensando di vincere, avevano cambiato casacca vestendo (ahiloro!) perfino quella dell'improbabile Monti, semitrombato sul nascere per prima cosa dall'opinione pubblica e per questo... deluso. Perché, forse si aspettava di vincere?
Vince invece Beppe "Savonarola" Grillo, com'era del resto prevedibile, instancabile cavalcatore del populista malcontento. Gli altri: l'indefesso Cavaliere, che tutti immaginavano ormai disarcionato, ma che riconquistando le vecchie posizioni coi favori di un certo elettorato invece si è rivelato ancora un purosangue al galoppo, e lo "smacchiatore" Bersani, che complice il fortissimo calo dei consensi dovuto alla mancanza di elementi rinnovativi (ha rispolverato parte del "vecchiume" dell'apparato di partito - leggi Veltroni e D'Alema - perdendo molti pezzi per strada), pur "vincendo", alla fine perde anche in casa sua. Questi tre, ora se la dovranno vedere in Parlamento dove speriamo tutti ardentemente che non si facciano le solite ammucchiate di convenienza.
C'è anche chi prevede un'Italia ingovernabile. Io penso di no. Naturalmente se, invece delle solite chiacchiere alle quali ci hanno abituato anni di governucci, si inizierà una vera politica del rinnovamento tagliando gli sprechi - ma non la spesa sociale -, cominciando dai "palazzi" e dai loro inquilini. E, dato che ha... vinto, il primo passo tocca a Bersani, che ci deve dire cosa intende fare. E con chi.
Si faranno delle proposte, con un ago della bilancia inedito quale il Movimento 5 Stelle, e si deciderà per le migliori. Obiettivi primari: lavoro, tasse e disagio sociale. A questo punto c'è da augurarsi che il Presidente della Repubblica, nella sua buona fede, per "salvare" di nuovo la Patria non faccia "danni", perché un nuovo "montismo" non lo sopporterebbe nessuno. La gente aspetta delle risposte, e soprattutto che dagli slogan si passi ai fatti concreti. Ma nel più breve tempo possibile, perché quello a disposizione è finito.
Arrendetevi! Siete circondati!
Vince invece Beppe "Savonarola" Grillo, com'era del resto prevedibile, instancabile cavalcatore del populista malcontento. Gli altri: l'indefesso Cavaliere, che tutti immaginavano ormai disarcionato, ma che riconquistando le vecchie posizioni coi favori di un certo elettorato invece si è rivelato ancora un purosangue al galoppo, e lo "smacchiatore" Bersani, che complice il fortissimo calo dei consensi dovuto alla mancanza di elementi rinnovativi (ha rispolverato parte del "vecchiume" dell'apparato di partito - leggi Veltroni e D'Alema - perdendo molti pezzi per strada), pur "vincendo", alla fine perde anche in casa sua. Questi tre, ora se la dovranno vedere in Parlamento dove speriamo tutti ardentemente che non si facciano le solite ammucchiate di convenienza.
C'è anche chi prevede un'Italia ingovernabile. Io penso di no. Naturalmente se, invece delle solite chiacchiere alle quali ci hanno abituato anni di governucci, si inizierà una vera politica del rinnovamento tagliando gli sprechi - ma non la spesa sociale -, cominciando dai "palazzi" e dai loro inquilini. E, dato che ha... vinto, il primo passo tocca a Bersani, che ci deve dire cosa intende fare. E con chi.
Si faranno delle proposte, con un ago della bilancia inedito quale il Movimento 5 Stelle, e si deciderà per le migliori. Obiettivi primari: lavoro, tasse e disagio sociale. A questo punto c'è da augurarsi che il Presidente della Repubblica, nella sua buona fede, per "salvare" di nuovo la Patria non faccia "danni", perché un nuovo "montismo" non lo sopporterebbe nessuno. La gente aspetta delle risposte, e soprattutto che dagli slogan si passi ai fatti concreti. Ma nel più breve tempo possibile, perché quello a disposizione è finito.
Arrendetevi! Siete circondati!
lunedì 25 febbraio 2013
Beppe Grillo Roma 2013 Comizio Tsunami Tour
Lo avevate già visto, e sentito, questo filmato? Anche se è troppo tardi perché ormai i giochi sono fatti, un'occhiata non guasta. Se non altro per essere ancora più informati sulla grande "rivoluzione" in atto nel nostro Paese:
https://www.youtube.com/watch?v=LejaT0ttWWw
venerdì 22 febbraio 2013
Condannato il redditometro
Condannato il redditometro perché non rispetta la nostra privacy... Leggi la notizia, da "Il Corriere della Sera":
http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_22/giudice-condanna-il-redditometro_bd256294-7cb1-11e2-a4ef-4daf51aa103c.shtml
http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_22/giudice-condanna-il-redditometro_bd256294-7cb1-11e2-a4ef-4daf51aa103c.shtml
giovedì 21 febbraio 2013
Le paure di Frau Merkel
Il rischio potrebbe essere quello di favorire il rafforzamento di un asse italo-francese, o franco-italiano che è lo stesso, contro l'austera politica economica germanica imposta all'Europa. Di queste paure aveva fatto pubblicamente menzione il nostro premier, salvo poi smentirle quasi subito nel corso di una successiva intervista televisiva.
Naturalmente Bersani, che non si cura delle chiacchiere impegnato com'è nello smacchiamento dei giaguari, ha fatto sapere che non ci crede e che non ha motivo di dubitare della bontà delle intenzioni della Cancelliera, la quale precisa che non esiste, da parte della Germania, alcuna ingerenza nella campagna elettorale italiana. Siamo tutti sollevati da questa notizia, e domenica andremo a votare molto più contenti e numerosi.
mercoledì 20 febbraio 2013
Programmi elettorali
Care Amici, Simati Amiche, Conoscenti & Affini, non ci credereste, ma approfittando della notorietà universale raggiunta col mio blog aeroterracqueo e i numerosi attestati di stima provenienti da tutto il mondo che mi stanno sommergendo, anch'io ho deciso di propormi come candidato Premier alle prossime elezioni.
Così ieri, guardandomi ripetutamente allo specchio, mi sono detto: "Anch'io, poffarbacco, potrei governare molto bene! Ho un Master in Economia Domestica; sono Mister in una squadra di calcetto locale; possiedo sette - e dico sette - lauree a piacere e diplomi a iosa, più uno ad honorem in Disegno Satirico & Schizzi rilasciato dall'Università di Paperopoli, che basta chiedere e ve li tiro subito fuori... da qualche parte devo averli messi... ora li cerco, e se non piove domani li metto su internet. Perciò non vedo perché non mi dovrei candidare".
Qual è il mio programma? Semplicissimo & realizzabile dalla settimana successiva alla mia elezione, ma che dico, anche prima, e se non disperderete il seme del Vostro voto dandolo a partiti inutili ma lo concentrerete solo su di me, non solo sarete soddisfatti ma anche rimborsati nel caso non lo foste.
Punto primo: la trasparenza. Quando uno è trasparente, e fa cose trasparenti, non si vede chi è e cosa fa. E resterete sorpresi. Punto secondo: la Democrazia. Come ha detto Demostene - o Democrito - il mese scorso a un convegno a Cernobbio, è una parola abusata e oggi svuotata del suo significato, ma che sta alla base della mia nuova Politica di moderazione ("Fatti i cazzi tuoi!") che mi accingo a portare avanti col Vostro Spett. sostegno, se me lo concederete. Terzo punto: Il Lavoro. Oggi, fateci caso, sono sempre di meno quelli che lavorano. E Vi siete chiesti il perché? Semplice: perché il lavoro manca, e se manca non si lavora. Quindi, bisogna creare lavoro abbassando la disoccupazione. Come mai tutta quella gente che sciopera e fa i cortei contro la disoccupazione, invece di riversarsi nelle strade a protestare, non va a lavorare? Se ci aggiungete che chi non lavora non fa l'amore, il quadro è completo. Allora bisogna accontentarsi, abolire i cortei e stare a casa a fare l'amore. Perché chi si accontenta gode! Quarto punto: ci devo ancora pensare, ma per non farVi perdere tempo passo oltre e vado a fatti più concreti.
Come diceva l'altra sera a cena il mio grande amico Teopompo di Chio: "In città oramai non si circola più!" E così, per prima cosa, Vi prometto parcheggi gratis per tutti, anche in doppia fila e sulle strisce pedonali, e poi si potrà passare anche col rosso perché abolirò i semafori e le file. Anche alle Poste. Naturalmente Vi restituirò l'odiosa Imu e anche la vituperata Ici che avete pagato nel '92; sopprimerò Regioni, Province, Comuni e Riunioni di Condominio; farò una sanatoria sulle costruzioni abusive e d'ora in poi si potrà costruire dove ci pare perché abolirò le alluvioni, i terremoti e le calamità naturali di qualsivoglia natura®.
Infine, la Sanità. Coi nostri tecnici (senza offesa) abbiamo allo studio una sostanziale diminuzione della spesa sanitaria sulla quale interverremo per prima cosa tagliando i letti, o, in casi più estremi, gli stessi ammalati. In un letto più corto, mi diceva l'altra sera a cena il mio amico Procuste, il malato sta scomodo e, per paura d'essere tagliato insieme al letto, se ne torna a casa prima con un evidente risparmio di risorse pubbliche.
Termino con l'Istruzione, negli anni così bistrattata e dimenticata, per dire che bisogna studiare di più e che non si va a scuola per scaldare i banchi e copiare i compiti. Anche perché se un domani doveste salire - o scendere, o come spesso accade fermarvi - in politica, rischiate di fare delle brutte figure.
Insieme, dunque, se ci darete la Vostra fiducia ricostruiremo - senza licenza edilizia, perché eliminerò anche quella - sulle macerie dei precedenti governi ridando vita ad un contesto sociale di dimensioni più umane e sostenibili.
Non credete, e non cedete, alle proposte facili che sentirete, ai pifferi che ve le spifferano, alle cornamuse che ve le cornamusano, perché le scelte che compiremo le costruiremo insieme, giorno dopo giorno.
Vi aspetto numerosi alle urne. Orsù, votate e fate votare: CeccoDotti puntocom.
Un nome, un avviso di garanzia.
martedì 19 febbraio 2013
Salvare l'Italia
lunedì 18 febbraio 2013
Un piano ardito
E, il piano, sarà davvero ardito. Ma se non dovesse esserlo di per sé, ci penseranno gli elettori a renderlo ardito. Anche perché gli elettori, dai pensionati agli operai, il suo "piano" - che Lui chiama "agenda" -, se lo sono legato. Sì, ar dito!
sabato 16 febbraio 2013
Ingerenze super partes
E' molto giusto: "Le parole del Presidente sono sempre motivo di riflessione e le accuse di ingerenza nella campagna elettorale sono infondate".
E allora, perché qualcuno dubita?
E allora, perché qualcuno dubita?
venerdì 15 febbraio 2013
Monti python
Codest'uomo prima ci strangola di tasse, e poi vorrebbe anche essere eletto?
Ci ha forse presi per un popolo di gonzi?
Inoltre, da Agorà Digitale (http://www.agoradigitale.org/chi-siamo/), ricevo e pubblico volentieri quanto segue:
Cari amici,
è incredibile ma già nel Consiglio dei Ministri di oggi il governo potrebbe approvare un condono che metterebbe i bastoni tra le ruote di chi lotta contro corruzione e sprechi di denaro pubblico, mettendo in discussione uno degli strumenti più importanti: la trasparenza totale di ogni spesa pubblica. Un testo che dovrebbe servire a modernizzare il nostro Paese e che avrebbe paradossalmente l’effetto opposto. Non c'è tempo da perdere, dobbiamo agire subito per farci ascoltare.
http://www.agoradigitale.org/nientecondonisullatrasparenza/?utm_source=Lista+di+Agor%C3%A0+Digitale&utm_campaign=c4beba01a5-1_24_2013&utm_medium=email
http://www.agoradigitale.org/trasparenza-e-opendata-il-governo-non-torni-indietro/
Ci ha forse presi per un popolo di gonzi?
Inoltre, da Agorà Digitale (http://www.agoradigitale.org/chi-siamo/), ricevo e pubblico volentieri quanto segue:
Cari amici,
è incredibile ma già nel Consiglio dei Ministri di oggi il governo potrebbe approvare un condono che metterebbe i bastoni tra le ruote di chi lotta contro corruzione e sprechi di denaro pubblico, mettendo in discussione uno degli strumenti più importanti: la trasparenza totale di ogni spesa pubblica. Un testo che dovrebbe servire a modernizzare il nostro Paese e che avrebbe paradossalmente l’effetto opposto. Non c'è tempo da perdere, dobbiamo agire subito per farci ascoltare.
http://www.agoradigitale.org/nientecondonisullatrasparenza/?utm_source=Lista+di+Agor%C3%A0+Digitale&utm_campaign=c4beba01a5-1_24_2013&utm_medium=email
http://www.agoradigitale.org/trasparenza-e-opendata-il-governo-non-torni-indietro/
mercoledì 13 febbraio 2013
Sanremo Crozza
A me Crozza piace. Non sempre. E gli preferisco di gran lunga Brignano. Sempre. Come si dice, è questione di gusti. Ma in questo caso, proprio per il fatto che l'appuntamento sanremese con la canzone italiana riveste la funzione di spettacolo "pubblico", si sarebbe dovuto rispettare fino in fondo questo ruolo. Per di più con un pubblico pagante, al quale l'ingresso a teatro è costato circa 170 euro per ogni serata; e con l'altro, a casa, cui l'abbonamento alla tivvù di regime quest'anno è stato aumentato a euri 113,50. Una bella sommetta, soprattutto per chi ha pochi soldi.
Se poi aggiungiamo il momento delicato che precede queste difficili e contestatissime elezioni, se io fossi stato negli organizzatori avrei rivolto l'intermezzo satirico verso altri temi. Magari, anziché a quelli politici, ormai triti e ritriti, mi sarei dedicato a quelli sociali e di costume. Gli argomenti non sarebbero certo mancati, avremmo riso lo stesso, sdrammatizzato il momento, e probabilmente non si sarebbe risentito nessuno.
Se poi aggiungiamo il momento delicato che precede queste difficili e contestatissime elezioni, se io fossi stato negli organizzatori avrei rivolto l'intermezzo satirico verso altri temi. Magari, anziché a quelli politici, ormai triti e ritriti, mi sarei dedicato a quelli sociali e di costume. Gli argomenti non sarebbero certo mancati, avremmo riso lo stesso, sdrammatizzato il momento, e probabilmente non si sarebbe risentito nessuno.
lunedì 11 febbraio 2013
sabato 9 febbraio 2013
Murta Maria Cantoniera
Questa è la casa cantoniera di Murta Maria - una ridente frazione di Olbia che dista una decina di chilometri dal capoluogo gallurese -, che si trova al km. 307.311 della S.S. 125 (la vecchia statale che da Cagliari conduce a Olbia).
E proprio lì mi trovavo la settimana scorsa, durante una trasferta fuori dalle mura domestiche. Quando ho tirato fuori l'attrezzatura pittorica da acquerellista vagante per le Gallure aveva piovuto da poco e il sole iniziava a far capolino dietro ai cirrocumuli. E così, al calduccio del mio abitacolo automobilistico, intingendo i pennelli in una pozzanghera proprio sotto alla portiera e appoggiandomi su un ligneo supporto che porto sempre meco, ho iniziato questo acquerello che vi mostro e che mi sembra venuto benino. Non bene, dunque, come ogni volta vorrei che fosse il mio sudato lavoro, ma considerando che sono fuori allenamento poteva venire anche peggio...
E proprio lì mi trovavo la settimana scorsa, durante una trasferta fuori dalle mura domestiche. Quando ho tirato fuori l'attrezzatura pittorica da acquerellista vagante per le Gallure aveva piovuto da poco e il sole iniziava a far capolino dietro ai cirrocumuli. E così, al calduccio del mio abitacolo automobilistico, intingendo i pennelli in una pozzanghera proprio sotto alla portiera e appoggiandomi su un ligneo supporto che porto sempre meco, ho iniziato questo acquerello che vi mostro e che mi sembra venuto benino. Non bene, dunque, come ogni volta vorrei che fosse il mio sudato lavoro, ma considerando che sono fuori allenamento poteva venire anche peggio...
mercoledì 6 febbraio 2013
L'inciucio
C’era da aspettarselo. Era da un po’ che Monti e Bersani si strizzavano l’occhio, e stantis così le rebus, come si dice, siamo sicuri che gli Italiani gli occhi d’ora in poi li terranno bene aperti e quando dovranno votare sapranno dove metterci una bella croce sopra.
Immaginatevi il risultato, con tutti quei “galli” nel pollaio! Sarebbero addirittura in quattro: Monti, Bersani, Fini e Casini. Più un “pollo”: il povero Vendola, che tutto avrebbe pensato meno che la soluzione che gli si profila e che sinceramente non si merita per la brava persona che è.
Nel frattempo, Bersani s’è fatto il giro d’Europa a tastare il polso ai vari partner europei, i quali probabilmente gli avranno detto che lui come premier andrebbe anche bene e che lo appoggerebbero pure a patto però che a dirigere la baracca alla fine sia Monti. In pratica, anche se investito della carica di Presidente del Consiglio, che qui da noi conta quanto il due di briscola, si dovrà attenere pedissequamente a quanto deciderà il triumvirato montiano. Col terzo incomodo di Vendola, che dall’altra parte nessuno vuole e che Bersani si è dovuto rimorchiare per avere qualche voto in più, ma che ancora non sappiamo che fine farà. Vendola, che naturalmente scalpita perché Monti & Co. li digerisce male, anzi, malissimo, e dei quali avrebbe fatto volentieri a meno. Tutto ciò porterà più voti a Berlusconi, ma molti di più a Beppe Grillo che intanto se la gode - e fa bene -, e probabilmente vincerà anche le elezioni.
Viva l'Italia!
lunedì 4 febbraio 2013
Berlusconi e l'Imu
Il Cav ha detto che, come risarcimento per i danni subìti, ci restituirà l'Imu. Grazie, rispondiamo noi. Prego, dice Lui. Ma per poterlo fare dovrò avere la maggioranza assoluta, aggiunge.
Giusto, diciamo noi. E noi te la diamo, o, perlomeno, ci proveremo.
Però, visto che di "danni" si tratta, allora vogliamo come risarcimento gli interessi e, magari, anche i danni. Almeno quelli morali, per aver trascorso notti insonni e non aver potuto fare regali ai nipotini neppure per Natale.
A parte gli scherzi, l'ultima dichiarazione shock del Cavaliere sulla restituzione dell'Imu sulla prima casa, anche se da Berlusconi c'è sempre da aspettarsi qualche novità, ha lasciato tutti con un palmo di naso. Soprattutto per la scelta dei tempi in cui è stata resa nota: sufficientemente lunghi per poter essere impugnata dagli altri contendenti, e consentendo alle "malelingue" di versargli addosso ulteriori veleni. Infatti, non si sono risparmiate le critiche, immediate e velenose, fino a ipotizzare addirittura tentativi di blanda "corruzione per voto di scambio". A questo proposito, però, bisogna dire che anche da altre parti, viste le numerose promesse che di solito si fanno in campagna elettorale, potrebbe valere la medesima ipotesi. Ipotesi peraltro avvalorata anche dalle ultime dichiarazioni degli stessi Monti e Bersani - per fermarci ai due più agguerriti antagonisti del Cav - che, anche se non hanno parlato di "restituzioni", mi sono sembrati d'accordo sulla necessità di una "rimodulazione" dell'Imu per le fasce più deboli, e di una revisione dell'impianto fiscale in generale che tenda ad abbassare la tassazione portandola a livelli umanamente più sostenibili.
Anche Monti, che del nostro malessere è in qualche modo responsabile avendoci governato caricandoci di tasse, ora pare "ravvedersi" dicendosi d'accordo su una modifica dell'Imu e della fiscalità generale. E anche il fatto che si attribuisca sempre e pervicacemente a Tremonti - e al governo Berlusconi - l'introduzione dell'Imu, non tiene mai conto del fatto che riguardava solo la prima casa e a partire dal 2014. Ma per comodi motivi elettorali questo importante particolare viene sempre trascurato, dicendo più semplicisticamente che "l'Imu l'ha messa Berlusconi". Infine, lo si accusa di averla votata durante il governo Monti - come del resto l'ha votata anche il Pd - senza tener conto che, se non l'avesse fatto, il governo sarebbe caduto e tutte le colpe sarebbero ricadute su di lui.
Inoltre, tornando ai tempi in cui Berlusconi ha deciso di scoprire le proprie carte, bisogna riconoscere con onestà che l'averlo fatto con grande anticipo sui giorni del voto consente a tutti i suoi detrattori di potergli fare i conti in tasca e verificare se ipotesi simili siano effettivamente realizzabili oppure no. Sentendo in giro le varie "campane" - che non sono tutte "di parte" - questa volta non si tratterebbe delle solite fanfaronate berlusconiane.
Il fatto, poi, che, sia a destra che a sinistra, sia necessario avere una forte maggioranza per le necessarie modifiche che riguardano le leggi del nostro Paese: dalla Costituzione alla legge elettorale, compresa l'elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte del popolo sovrano, per finire alla riduzione dei parlamentari, della burocrazia, delle Province e di tutto il resto, mi sembra una cosa evidente e legittima da auspicare.
Termino con l'acquisto dei 90 (novanta) F-35, da molti definiti un "bidone" per i molti difetti di progettazione manifestati, soprattutto per la sofisticatissima elettronica (e noi li acquistiamo, difetti compresi, prima ancora che il progetto iniziale sia modificato), e per gli oltre 13 miliardi di euro che ci costeranno subito quei 90 esemplari nella versione più semplice, ma che saliranno a circa 40 per manutenzione e costi di esercizio. Pensate che ogni aereo costa, sempre nella versione più semplice, circa 200 milioni di dollari (pari all'incirca a 148 milioni di euro per ogni aereo).
Inoltre, un'ora di volo di un F-35 costa il 55% in più rispetto a quella di un F-16, ovvero la bellezza di circa 26.000 euro! In pratica, il reddito annuale di un operaio per 1 (una) ora di volo di un solo aereo. E se consideriamo che ne acquisteremo 90, i conti si fanno in fretta. Ammesso che riusciamo a farli volare...
Ma per ulteriori, utili informazioni, vi rimando alla puntata di "Presa Diretta", andata in onda su Rai 3 lo scorso 3 febbraio, che trovate a questo indirizzo e che vi consiglio di non perdere:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-03052556-4a49-4a6d-8249-7c59169b8890.html
Giusto, diciamo noi. E noi te la diamo, o, perlomeno, ci proveremo.
Però, visto che di "danni" si tratta, allora vogliamo come risarcimento gli interessi e, magari, anche i danni. Almeno quelli morali, per aver trascorso notti insonni e non aver potuto fare regali ai nipotini neppure per Natale.
A parte gli scherzi, l'ultima dichiarazione shock del Cavaliere sulla restituzione dell'Imu sulla prima casa, anche se da Berlusconi c'è sempre da aspettarsi qualche novità, ha lasciato tutti con un palmo di naso. Soprattutto per la scelta dei tempi in cui è stata resa nota: sufficientemente lunghi per poter essere impugnata dagli altri contendenti, e consentendo alle "malelingue" di versargli addosso ulteriori veleni. Infatti, non si sono risparmiate le critiche, immediate e velenose, fino a ipotizzare addirittura tentativi di blanda "corruzione per voto di scambio". A questo proposito, però, bisogna dire che anche da altre parti, viste le numerose promesse che di solito si fanno in campagna elettorale, potrebbe valere la medesima ipotesi. Ipotesi peraltro avvalorata anche dalle ultime dichiarazioni degli stessi Monti e Bersani - per fermarci ai due più agguerriti antagonisti del Cav - che, anche se non hanno parlato di "restituzioni", mi sono sembrati d'accordo sulla necessità di una "rimodulazione" dell'Imu per le fasce più deboli, e di una revisione dell'impianto fiscale in generale che tenda ad abbassare la tassazione portandola a livelli umanamente più sostenibili.
Anche Monti, che del nostro malessere è in qualche modo responsabile avendoci governato caricandoci di tasse, ora pare "ravvedersi" dicendosi d'accordo su una modifica dell'Imu e della fiscalità generale. E anche il fatto che si attribuisca sempre e pervicacemente a Tremonti - e al governo Berlusconi - l'introduzione dell'Imu, non tiene mai conto del fatto che riguardava solo la prima casa e a partire dal 2014. Ma per comodi motivi elettorali questo importante particolare viene sempre trascurato, dicendo più semplicisticamente che "l'Imu l'ha messa Berlusconi". Infine, lo si accusa di averla votata durante il governo Monti - come del resto l'ha votata anche il Pd - senza tener conto che, se non l'avesse fatto, il governo sarebbe caduto e tutte le colpe sarebbero ricadute su di lui.
Inoltre, tornando ai tempi in cui Berlusconi ha deciso di scoprire le proprie carte, bisogna riconoscere con onestà che l'averlo fatto con grande anticipo sui giorni del voto consente a tutti i suoi detrattori di potergli fare i conti in tasca e verificare se ipotesi simili siano effettivamente realizzabili oppure no. Sentendo in giro le varie "campane" - che non sono tutte "di parte" - questa volta non si tratterebbe delle solite fanfaronate berlusconiane.
Il fatto, poi, che, sia a destra che a sinistra, sia necessario avere una forte maggioranza per le necessarie modifiche che riguardano le leggi del nostro Paese: dalla Costituzione alla legge elettorale, compresa l'elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte del popolo sovrano, per finire alla riduzione dei parlamentari, della burocrazia, delle Province e di tutto il resto, mi sembra una cosa evidente e legittima da auspicare.
Termino con l'acquisto dei 90 (novanta) F-35, da molti definiti un "bidone" per i molti difetti di progettazione manifestati, soprattutto per la sofisticatissima elettronica (e noi li acquistiamo, difetti compresi, prima ancora che il progetto iniziale sia modificato), e per gli oltre 13 miliardi di euro che ci costeranno subito quei 90 esemplari nella versione più semplice, ma che saliranno a circa 40 per manutenzione e costi di esercizio. Pensate che ogni aereo costa, sempre nella versione più semplice, circa 200 milioni di dollari (pari all'incirca a 148 milioni di euro per ogni aereo).
Inoltre, un'ora di volo di un F-35 costa il 55% in più rispetto a quella di un F-16, ovvero la bellezza di circa 26.000 euro! In pratica, il reddito annuale di un operaio per 1 (una) ora di volo di un solo aereo. E se consideriamo che ne acquisteremo 90, i conti si fanno in fretta. Ammesso che riusciamo a farli volare...
Ma per ulteriori, utili informazioni, vi rimando alla puntata di "Presa Diretta", andata in onda su Rai 3 lo scorso 3 febbraio, che trovate a questo indirizzo e che vi consiglio di non perdere:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-03052556-4a49-4a6d-8249-7c59169b8890.html
sabato 2 febbraio 2013
Politica e affari
E poi dice che uno si butta di qua e di là. Per forza! Con tutto quello che si sente in giro non si sa più che pesci pigliare.
Ciuco
Questo povero somarello lo incontrai alcuni anni fa lungo un tratturo gallurese mentre me ne tornavo a casa dalla pesca ai fagiani.
Davvero una giornataccia: mi si era rotta la canna, avevo perso l'esca e per giunta aveva cominciato anche a piovere. E di fagiani neppure l'ombra...
Quell'ometto che lo ciucalcava (se il cavallo si cavalca, il ciuco si ciucalca), spronava il povero animale dopo averne caricato il basto di ogni mercanzia.
"Basto!", ragliava ansimando il povero asinello. "Basto! Non ce la faccio più!"
E fi cosù... e fu così che con la scusa di fare un veloce ritratto al ciuco e al ciucaliere li fermai e, tolta dal cestino della pesca l'attrezzatura da pittore estemporaneo, presi a ritrarli al volo così com'erano. Questo è il risultato.
Se vi piace, bene; sennò fàtevelo dipingere dal Fattori. Se lo trovate.
Monti Imu
Insomma, nonostante Monti continui a dar la colpa a Berlusconi per aver messo l'odiata Imu, chi ce l'ha fatta pagare, e pure salata, alla fine è stato lui.
Come se non bastasse, il Decreto Sviluppo del "suo" governo a partire dal prossimo anno scolastico decreta la caduta del blocco delle adozioni di nuovi testi per Elementari e Medie, istituito dal precedente governo.
In pratica, col nuovo decreto, gli insegnanti saranno di nuovo liberi di cambiare i libri di testo anche ogni anno.
E ora ci chiede di dargli anche il voto alle prossime elezioni. Ma ci ha preso per scemi?
Aggiungo anche, perché non ci dimentichiamo, che il governo Monti ha congelato l'adeguamento al costo della vita delle pensioni da 1200 euro in su; mentre pochissimo, o in proporzione quasi nulla, ha fatto per contenere i costi degli apparati politici e i faraonici stipendi dei suoi burocrati.
Io, personalmente, ho perso oltre 100 euro al mese per colpa di quegli adeguamenti, e per Natale, insieme a mia moglie, abbiamo comprato solo due panettoni e rinunciato a fare regali ai ragazzi. Ma non ci ha pesato. Ci siamo abituati. Da anni infatti, spiritualmente solidali con i meno fortunati di noi, cerchiamo di applicare anche praticamente questi valori e ci accontentiamo di poco. Provi anche lei, Presidente, ad accontentarsi di poco. Non è mica brutto, sa? Anzi, fa quasi piacere.
Però non ci chieda il voto, almeno a me e a mia moglie, perché non glielo daremo. Per caso ci ha preso per scemi?
Come se non bastasse, il Decreto Sviluppo del "suo" governo a partire dal prossimo anno scolastico decreta la caduta del blocco delle adozioni di nuovi testi per Elementari e Medie, istituito dal precedente governo.
In pratica, col nuovo decreto, gli insegnanti saranno di nuovo liberi di cambiare i libri di testo anche ogni anno.
E ora ci chiede di dargli anche il voto alle prossime elezioni. Ma ci ha preso per scemi?
Aggiungo anche, perché non ci dimentichiamo, che il governo Monti ha congelato l'adeguamento al costo della vita delle pensioni da 1200 euro in su; mentre pochissimo, o in proporzione quasi nulla, ha fatto per contenere i costi degli apparati politici e i faraonici stipendi dei suoi burocrati.
Io, personalmente, ho perso oltre 100 euro al mese per colpa di quegli adeguamenti, e per Natale, insieme a mia moglie, abbiamo comprato solo due panettoni e rinunciato a fare regali ai ragazzi. Ma non ci ha pesato. Ci siamo abituati. Da anni infatti, spiritualmente solidali con i meno fortunati di noi, cerchiamo di applicare anche praticamente questi valori e ci accontentiamo di poco. Provi anche lei, Presidente, ad accontentarsi di poco. Non è mica brutto, sa? Anzi, fa quasi piacere.
Però non ci chieda il voto, almeno a me e a mia moglie, perché non glielo daremo. Per caso ci ha preso per scemi?
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