giovedì 28 febbraio 2013

Nuovo governo

Vediamo un po', e cerchiamo di analizzare la situazione per quella che è iniziando dagli ultimi avvenimenti. Siamo andati a votare, non perché il governo Monti aveva esaurito il suo mandato ma perché è stato rispedito a casa, e quello che è saltato fuori dall'iniziale calderone-guazzabuglio sono stati alla fine i tre principali antagonisti in ballo. Nel frattempo, in Germania, qualcuno che non si fa gli affari suoi ha azzardato giudizi, peraltro non richiesti, sulle nostre elezioni, e bene ha fatto il Presidente Napolitano a rispondergli subito per le rime e a ristabilire i giusti ruoli. Perché, fino a prova contraria, da noi le elezioni si sono svolte regolarmente e in modo democratico e, con buona pace della Germania, noi votiamo per chi ci pare.
Tornando a noi e visti i risultati elettorali, la governabilità dell'Italia è a rischio, ma invece di pensare a fare un governo si continua, come in passato, a fare "i partiti" a chiacchiere. Mi riferisco al Pd, che nel suo segretario aveva riposto le speranze di vittoria e che invece ha fatto flop, e che ora "rispolvera" - ahimè tardivamente - Renzi.
Dall'altra parte, la magistratura indaga ancora su Berlusconi per certe storie di presunta "corruzione e finanziamento illecito dei partiti".
Il quadro, triste, che ne risulta è che nulla sia cambiato rispetto al passato, e si continua a giocherellare coi personalismi infischiandosene dell'indignazione della gente. E proprio di questa indignazione, invece, bisognerebbe preoccuparsi, tanto più ora che le ultime notizie riportano di una bella fetta di denaro pubblico impiegata per pagare i vitalizi e le liquidazioni degli onorevoli trombati e dei presidenti di Regione. Alla faccia degli esodati, dei disoccupati, dei pensionati al minimo e di tutti coloro che dell'indignazione hanno fatto giustamente la loro bandiera. 


leggi sul "Il Corriere della Sera" di oggi l'articolo di SergioRizzo:
http://www.corriere.it/politica/13_febbraio_28/rizzo-maxi-vitalizi_74b0f952-816f-11e2-aa9e-df4f9e5f1fe2.shtml

Perciò credo che a questo punto Grillo e il suo movimento si debbano mettere in testa che non possono solo dissentire su tutto e su tutti, altrimenti non si va da nessuna parte. Per le "pulizie" che vogliono fare c'è tempo. 
Dovrebbero, invece, sedersi con calma intorno a un tavolo con gli altri contendenti - naturalmente rispettando le percentuali dei consensi ricevuti - e pur mantenendo le rispettive autonomie, stabilire le priorità: lavoro, tasse e fiscalità, riforma della giustizia sociale e amministrativa. Aggiungete voi quello che mi è sfuggito.
Tradotto: costi della politica, dimezzamento dei parlamentari, abolizione degli odiosi privilegi e degli sprechi di Stato e dei "palazzi" (comprese le Province, già "referendate"), con relativo snellimento della macchina burocratica e tempi brevi nei tribunali. Senza dimenticarsi del finanziamento pubblico ai partiti, rimborsi elettorali compresi. 
Impegnarsi in questo momento su temi di più ampia gittata e in poco tempo difficilmente risolvibili non conviene a nessuno. Soprattutto alla gente comune.
Mentre si riaffacciano all'orizzonte minacciosi nuovi governi "tecnici". 

Allora, se così fosse, per quale motivo siamo andati a votare? Avevamo forse soldi in più da buttar via?

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