giovedì 10 aprile 2014

Quartu S. Elena


Ieri pomeriggio, verso le 18, poco prima che il sole tramontasse, mi sono fatto una passeggiata nel centro storico di Quartu S. Elena con l'intento di catturare qualche immagine suggestiva della bella cittadina alle porte di Cagliari. E non bisogna neppure cercare molto: basta infatti guardarsi intorno con attenzione e i particolari saltano subito all'occhio. Questo, per esempio, è il particolare di una finestruccia di una vecchia casa campidanese (quelle costruite coi mattoni di paglia e fango, di cui vi avevo già parlato tempo fa), con il caratteristico architrave di ginepro e gli infissi di legno grezzo. Il muro, ha l'intonaco tirato a cazzuola (che non è una parolaccia) e lasciato così com'è, senza neppure dipingerlo.


Il tetto, prosegue sulla destra con una fila di tegole sarde che gettano un'ombra suggestiva e simpatichina sul solito muro cazzuolato. Anche le tegole, vecchissime forse di un centinaio d'anni, sono lasciate così come sono. Almeno fino a quando non si decideranno a cambiarle...


Avrei voluto riprendere anche qualche portone centenario (qui se ne trovano parecchi molto belli e pregevolmente lavorati), ma ho dovuto rimandare poiché la luce era troppo bassa ed essendo le strade strette rimanevano in ombra. 
Così mi sono diretto verso la piazza Sant'Elena, dove svetta l'omonima parrocchiale dedicata a Sant'Elena Imperatrice, madre dell'imperatore cristiano Costantino I, peraltro da me già fotografata in molte occasioni. La Basilica, che in origine risale al XII secolo, successivamente venne demolita e ricostruita subendo, nel corso dei secoli, vari rimaneggiamenti e restauri.

vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Sant%27Elena_Imperatrice

Questa in basso è la veduta della parte Ovest-Nord-Ovest, a sinistra del portale d'ingresso guardandola di fronte.


Il sole al tramonto e la giornata resa particolarmente limpida da un fresco vento di maestrale, hanno ben saturato i colori riscaldandoli di calde ocre e intensi magenta che io, con l'ausilio prezioso fornitomi dalla tecnologia, talvolta ho contribuito vieppiù ad accentuare. E scusate se è poco.


Come in questo caso, in cui ho sapientemente còlto un riflesso della Basilica sulle vetrate di un palazzo di fronte.


Oppure dilettandomi in composizioni panoramiche della piazza, della Basilica e dei giardini che la circondano.


In questa immagine, la parete frontale neoclassica della Basilica rifulge e spicca per contrasto sopra un cielo blu oltremare che più oltremare non si può.


Qui mi sono lasciato prendere un po' troppo la mano dai viraggi coloristici, e le correzioni potrebbero risultare esagerate anzichenò. Ma tant'è. Ormai il pateracchio era fatto e così l'ho lasciato. Chissà... magari a qualcuno potrebbe anche piacere...
L'originale è quello sotto.




 Quest'ultima, invece, è stata scattata alla base di un baobab (o quercia, o limone, o cipresso che sia, perché di alberi poco m'intendo né m'intesi mai), che giace piantato saldamente con le sue radici nella terra dei giardini che rallegrano il sagrato. Anch'essa foto è stata da me appositamente manomessa acciocché vi aggradi, non solo per lo taglio ma financo per lo colore.
Finito. Accabbau. The end. Terminado. Ende. Terminé.

2 commenti:

  1. Ciao, sono Attilio. Le tue foto mi fanno tornare indietro nel tempo, essendo un quartese che adesso vive all'estero. Ogni tanto cerco sul web notizie della mia città natale, ed a parte siti dedicati come http://www.quartu.net/ o quello del comune non è che si trovi poi tanto. Ti volevo ringraziare, le foto sono veramente belle.

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  2. Ciao Attilio, mi fa piacere sentirti e ancor di più sapere che le mie foto ti piacciano. Grazie!
    Se vuoi prenderne qualcuna dal blog, fai pure. Fai così: in cima alla pagina, a sinistra, c'è "Cerca nel blog". Digita: "Quartu S. Elena" all'interno della stringa bianca e ti si aprirà una finestra con i post che contengono la voce digitata. Cliccando su ogni post (e tornando indietro ogni volta sulla pagina che contiene i post), si apre la pagina (con l'immagine) che lo riguarda. Clicca sull'immagine e poi, quando si apre, clicca col tasto destro del mouse su "Salva immagine con nome" e il gioco è fatto. Se invece vuoi che te ne mandi qualcuna per posta, è sufficiente che mi scriva una email e io te le spedisco. Mi fa piacere.
    All'estero, dove?
    Un caro saluto e tanti cari auguri per una Pasqua serena a te e Famiglia,
    Francesco

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