giovedì 3 dicembre 2015

Giornata Internazionale della Disabilità


Quello di raccontarci un sacco di belle favole, infarcendole con frasi a effetto che spesso finiscono nelle pieghe di leggi, decreti, convenzioni, trattati e princìpi fondamentali che regolano la convivenza nel nostro Paese è purtroppo da noi un vizio assai diffuso. Salvo poi, nella pratica, svuotarle dei loro alti significati morali per il perseguimento di finalità comuni. Insomma, si scrive molto si legge poco e si agisce ancora meno. E siccome Renzi, oltre a elargire "mance" a destra e a sinistra aspettando le elezioni, in questi giorni insiste nel dire che "ci vuole cultura", la "Giornata internazionale dei Diritti delle persone con disabilità", che si celebra oggi, mi pare che cada a fagiolo per "fare cultura" e ricordare a chi ci amministra che oltre alle poltrone occupate molte delle nostre città collezionano una rete infinita di percorsi a ostacoli che sono un vero e proprio baluardo per chi, a prescindere dalle varie forme di disabilità, le abita e le vive quotidianamente. 
Come al solito vi faccio vedere alcune foto, scattate qua e là, che dimostrano quanto chi ci amministra alla fine se ne fotte di quello che scrive. Ma di cui ama, appena può farlo, riempirsi la bocca.








 
Perché negare la piena inclusione nella società rappresenta non solo un grave atto d'inciviltà ma anche  un discrimine per quanto riguarda i diritti umani che dovrebbero essere garantiti a tutti. Ne ricordo alcuni, cari amministratori e governanti, tanto per rinfrescarvi la memoria: cito per primo il diritto alla vita e alla sicurezza della propria persona; poi quello all'educazione, alla libertà di pensiero, di opinione, di espressione, di coscienza e di religione; il diritto al lavoro; il diritto di chiedere - e ottenere - asilo e aiuto dalle persecuzioni, il diritto di eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti delle Donne e combattere il razzismo e la disciminazione razziale in generale. Perché questi diritti - e altri ancora - vengano assicurati, esistono degli appositi trattati, legalmente vincolanti in quanto sottoscritti e ratificati da un certo numero di Stati, che si chiamano "convenzioni".
Detto questo, tornando alla "Giornata internazionale dei Diritti delle persone con disabilità"  mi sembra evidente che qualsiasi elemento, costruttivo o di altra natura, concorra a limitare il diritto che ciascuno di noi - abile o meno - ha di muoversi nell'ambito del quotidiano, tanto più quando si parla di "luoghi pubblici", se non dovrebbe neppure esistere almeno dovrebbe essere immediatamente rimosso. D'altra parte, oltre alla legge 13/1989 sulle barriere architettoniche e alla legge 1° marzo 2006, n. 67 ("Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazione"), lo ribadisce chiarissimamente anche l'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

fonti:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/03/giornata-internazionale-delle-persone-con-disabilita-2015-dedicata-allinclusione-problema-ignorato-da-tutti-i-governi/2270728/ 
http://www.disabili.com/mobilita-auto/speciali-mobilita-a-auto/barriere-architettoniche-e-disabilita/18723-barrarch09-edilizia-pubblica 
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/06067l.htm


Aggiungo che se in molti casi disabili si può nascere, non dimentichiamo che da un momento all'altro lo si può anche diventare. E proprio quest'ultima eventualità dovremmo tenerla a mente già di prima mattina, tutti quanti, quando apriamo gli occhi e mettiamo i piedi per terra.
E, grazie a Dio, ci accorgiamo che le gambe ancora ci reggono...


2 commenti:

  1. Ciò che tutyi dimenticano facilmente è che siamo tutti "disabili" di tanto in tanto: chi spinge un passeggino o tiene per mano una bimbo piccolo, chi trasporta una valigia, chi ha una gamba rotta, un anziano col bastone, due morosi che vogliono camminare abbracciati proprio su quel marciapiede lì...

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  2. Verissimo!
    E sono immagini che dovrebbero farci riflettere. Soprattutto quando andiamo a votare!
    Un caro salutissimo e grazie per la presenza!

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