venerdì 26 giugno 2020

Riapertura scuole


Azzolina scuola

Scuola italiana: peggio della "Maledizione di Montezuma"! 😁
Ma disturbi gastrointestinali a parte, ai miei tempi in classe eravamo anche in 35... si cantava l'Inno d'Italia e si dicevano pure le preghiere.
I genitori non malmenavano gli insegnanti, gli insegnanti non venivano malmenati dagli studenti, se non studiavi ti bocciavano e ripetevi l'anno. La stessa cosa col sette in condotta. 

E da quelle scuole, ai "miei tempi", senza "linee guida", "miliardi" a pioggia e con una stufa a legna "Becchi" a scaldarti il culo se eri fortunato, sono usciti fior di professionisti: avvocati, professori, medici, ingegneri... e anche qualche somaro come me!  

fonti:

https://www.ilmessaggero.it/scuola/scuola_maledizione_viale_trastevere_azzolina_berlinguer_de_mauro-5310858.html
https://www.informazione.it/a/EEACBB83-B23D-4154-9671-0D457234FA18/Riapertura-scuole-Azzolina-si-sfoga-Su-tante-scelte-non-e-colpa-mia

https://www.polisblog.it/post/463546/scuola-conte-azzolina-conferenza-stampa-26-giugno-2020
https://www.repubblica.it/scuola/2020/06/26/news/scuola_accordo_tra_stato_e_regioni_sulle_linee_guida-260256430/

16 commenti:

  1. Un Paese che non capisce che la scuola è la sua istituzione più importante è solo un paese.
    Coi miliardi si può fare tanto, ma senza onestà, umiltà e volontà resta solo un gioco di prestigio: bello da vedere ma falso come Giuda.
    Ho poca fiducia: la scuola migliore del mondo, se mai è esistita, è morta.

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  2. Sono d'accordo cone te! La... "quizzattica" (testattica, o didattica dei quiz) delle prove Invalsi secondo me, ma non solo, ha contribuito al fallimento della Scuola pubblica italiana. Che iniziato già verso la metà degli anni Sessanta si è concluso una decina d'anni più tardi con l'abolizione del latino alle medie, il "6 politico" e la serie di "esperimenti" secondo i criteri di una "scuola-azienda" che porteranno verso un'inesorabile abbassamento della qualità della formazione e ad una "ignorantizzazione" generale che è sotto gli occhi di tutti.
    La cultura non si misura a colpi di quiz, spesso anche demenziali, ma si trasmette prima col buon insegnamento e poi col valutare l'apprendimento soggettivo e oggettivo del destinatario al quale deve essere permesso di esprimersi in maniera compiuta e ampia, ma soprattutto libera. Non certo su dei quiz buoni forse per prendere la patente di guida.

    fonti:
    https://www.tecnicadellascuola.it/addio-al-latino-6-politico-largo-allinvalsi-la-scuola-vicina-al-punto-non-ritorno
    https://dariodepasquale.sikelia.com/la-scuola-italiana-nella-storia-le-riforme-scolastiche-degli-anni-70-90/

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    1. Non demonizzare i quiz: se ben fatti (se ben fatti...) hanno alcune prerogative interessanti.
      Primo, sono assolutamente oggettivi e confrontabili. Secondo, sono di rapidissima correzione (possono addirittura essere autocorretti) e questo rende possibile una verifica puntuale e molto frequente degli apprendimenti.
      Terzo, non è vero che eliminano la parte di ragionamento, o briga solo (solo?) ad analizzare le possibili risposte con estrema cura.
      Ovviamente non possono sostituire le più tradizionali verifiche "libere", ma le possono affiancare.
      Quanto alle invalsi, nate per valutare le performances della scuola e non degli studenti, solo il Signore sa quanto ne abbiamo bisogno!

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  3. Ciao Cecco, vengo a trovarti qui come richiesto sull'altro blog. Penso che siamo stati a scuola negli stessi periodi perché anch'io mi sono trovato in analoghe situazioni. Qui in Francia i giovani arrivano alle superiori senza saper scrivere e parlare bene il francese. Quando si tratta di fare un SMS usano sempre le riduzioni che poi trasportano sui testi scritti. Ci vorrebbe veamente un cambiamento totale. Ciao e buona domenica.

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  4. Mah... questa volta mi trovi in disaccordo. Non certo perché abbia validi elementi coi quali oppormi e dissentire da ciò che dici. Perché è chiaro che tu hai una frequentazione della scuola più completa e aperta della mia, che invece è alquanto modesta e per molti versi insufficiente.
    Hai studiato di più, e non solo all'estero, inoltre hai figli che ancora studiano e quindi sei in grado di valutare più di quanto non possa fare io che invece vivo di... ricordi.
    Ciò nonostante, ma è una mia idea, credo che questa "meccanizzazione" dell'istruzione, più politica ed economica che didattica, unitamente all'abbandono dello studio di alcune materie e di alcuni "classici" nelle scuole primarie, abbia svilito, burocratizzandolo con norme e adempimenti vari, tutto l'impianto didattico.
    Ma, ripeto, le mie considerazioni sono probabilmente legate ai ricordi e ad una visione romantico-nostalgica dei miei verdi anni trascorsi sui banchi di scuola... 😉😊

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  5. A scuola si formano le nuove generazioni,non si deve risparmiare come è successo in questi ultimi anni.L scuola deve formare il futuro cittadino.Meno nozionismo e più metodo d studio,i ragazzi devono essere capaci di capire ciò che leggono.Saluti OLga

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  6. Cecco, la scuola ha tanti ruoli.
    Deve trasmettere nozioni. Deve insegnare ad amare il sapere. Deve stimolare la formazione di una coscienza civile forte. Deve far capire di essere solo all'inizio, sempre, ogni giorno; e che non si smette mai di imparare perchè ogni nuovo sapere porta con sè abissi di ignoranza che solo nuovo studio può spostare più in là. Colmarli, mai. Deve certificare le conoscenze in vista del passaggio a ordini di scuola superiori. Deve garantire la preparazione di chi si appresta a esercitare professioni. E molto altro.
    Ciascuno di questi aspetti richiede forme di verifica differenti e, in mezzo a tante, trovano posto anche i test a crocette.
    Sai cosa mi piace tanto (ma tanto assai) della scuola inglese? La ricerca ossessiva dell'oggettività degli esami e della confrontabilità dei voti. In questo sono maniacali e hanno trovato una strada che funziona e che, guarda un po', passa attraverso la quasi totale eliminazione degli esami orali (si fanno solo per le lingue) e l'adozione di schemi di correzione di una rigidità a prima vista spaventosa. Per essi, lo sguardo (benevolo, distratto, stanco, indispettito, colmo di pregiudizi...) dell'insegnante sparisce.
    L'esternalizzazione della correzione e della valutazione degli esami comporta fra l'altro un implicito enorme vantaggio: l'insegnante, non più giudice, diventa compagno di viaggio. Meraviglioso!
    Sono andata un po' fuori tema, ti chiedo scusa...

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  7. Io sui banchi scolastici ho trascorso a vario titolo ben 55 anni. Come si suol dire ne ho visto di tutti i colori, ma, senza generalizzare, sono convinto che tanti problemi si sarebbero potuti evitare con l'introduzione di una norma: abolire il valore legale del titolo di studio puntando sull'acquisizione delle competenze da verificare con standard oggettivi. Per il passaggio da un ordine di scuola all'altro una sorta di esame di ammissione, tempo pieno per tutti e niente compiti per casa. Parlando del problema Covid la vedo molto male, considerato che sono pochissimi gli istituti a norma e che il personale ATA è stato ridotto in maniera drastica nel corso degli anni. Speriamo in un miracolo! Ti saluto!

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  8. Ciao Elio, grazie per la visita! Allora è come da noi... almeno stando a ciò che leggo e che mi capita di vedere su alcuni servizi in tv. L'ignoranza, a certi livelli, galoppa! Per fortuna qualcuno si salva, ma sono pochi.
    Un caro saluto e a presto! 🤗

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  9. Ciao Olga, purtroppo mancano le vere motivazioni: sia negli insegnanti, mal pagati e alcuni anche poco preparati, e di conseguenza nei ragazzi che, oltre a non vedere un futuro, hanno perso di vista quei valori considerati fondamentali per la generazione alla quale appartengo...
    La scuola è diventata un'azienda... in deficit di tutto. Anche per il degrado in cui è stata abbandonata in tutti questi anni. Non sono per niente ottiista. 🤔🙄

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  10. Ciao Flo, prendo per buono tutto quello che mi dici perché di sicuro le scuole da te frequentate sono certo meglio delle nostre! Quindi anche i test a "crocette" 😄, se tutto il resto funziona, in una scuola moderna possono avere la loro importanza. L'amico "Matita Rossoblu", che della nostra scuola conosce morte e miracoli, potrebbe essere per te un ottimo interlocutore. Non certo io con le mie scarne valutazioni, basate forse più su una conoscenza superficiale e... antica. I miei insegnanti, almeno per come li ricordo, sono stati tutt'altro che compagni di viaggio. Direi piuttosto dei controllori... che se non avevi il biglietto alla prima fermata ti facevano scendere! 😉😊

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  11. Ciao Matita, che dire... anche nel tuo commento prendo per buono quello che scrivi, vista l'esperienza che hai e che ti riconosco. I compiti a casa anch'io non li ho mai visti di buon occhio, e sono d'accordo anche per l'esame d'ammissione per il passaggio da un ordine di scuola all'altro. Non ho capito però con l'abolizione del titolo di studio a cosa ti riferisci... In fondo, essere "Ingegnere", per esempio, ti consente di esercitare legalmente quella professione. C'è differenza se lo ottieni con una laurea o con valutazioni degli standard oggettivi? In fondo, alla fine, sempre di un titolo acquisito si tratta, e che da qualche parte deve risultare... O mi è sfuggito qualcosa? 🤔
    Infine, per il Covid, anch'io la vedo parecchio in salita... Le scuole, almeno quelle che abbiamo (parlo di quelle che conosco e che ho conosciuto in Sardegna), non mi sembra proprio che rispondano alle norme vigenti. O che dovrebbero... vigere! 😯
    Un abbraccio, grazie ancora e buona serata! 🤗

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  12. Pienamente d'accordo con Flo! Eccezionale la sua analisi che ben si lega alla valutazione delle competenze. Avremo modo spero di tornare sull'argomento
    Ciao, Matita Rossoblu!

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  13. Ciao Matita! 😊 Lo vedi? Ho degli amici in gamba. E Flo è una di questi! 👍🤗
    Un salutone, grazie e buona serata a te e Famiglia! 🤗🤗🤗

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