Oggi, certo di farvi felici, vi racconto un'altra bella storia. Parla della Tarsu - quella tassa, o tributo, o tariffa, che tutti noi paghiamo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani -, che ogni anno aumenta in maniera quasi esponenziale.
Non dimentichiamo che le categorie come quella cui appartengo - pensionato a reddito fisso - ma anche altre egualmente "sciagurate" quanto la mia, quest'anno non hanno avuto il becco di un euro di aumento. Anzi, ci hanno bloccato tutto e ci stiamo sorbendo tutto il resto dei rincari promossi dall'attuale governo e da quello precedente. E poi l'amico Monti parla di "ricrescita" e di crisi "ormai alle spalle"... Qui di seguito vi faccio vedere le cartelle che ho ricevuto per gli anni 2010, 2011 e 2012 e i loro importi, rispettivamente di € 183,00, € 274,00, € 323,00 (con un "TAR": 2,9, rispetto al 2,51 del 2011, e al "non-so-quanto" del 2010 perché non lo hanno neppure scritto). E poi, cos'è questo "TAR"? E come si misura? In percentuale? In metri? In litri? Lo posso sapere, o è... segreto?
Anno 2010 (€ 183,00)
Anno 2011 (€ 274,00)
Anno 2012 (€ 323,00)
La bellezza di 140,00 euro in più in soli due anni, e per la solita utenza, senza che questi progressivi aumenti fossero accompagnati, nella cartella che li richiede-esige, da gradite spiegazioni su cosa e chi li abbia di volta in volta determinati.
In pratica, non credete che soprattutto in materia di provvedimenti impositivi e loro motivazioni sarebbe il caso di adeguare il "contenuto esplicativo" alle "esigenze cognitive specifiche" di ciascuno di noi? Ovvero elencando nell'atto le varie, singole voci che determinano il prelievo, e non solo il totale dovuto, in modo che ciascuno di noi sappia esattamente cosa sta pagando, a chi e perché. Per esempio: quanto si paga di "addizionale provinciale", o "regionale", se c'è? Se mi scrivi tutto, mi eviti la seccatura di recarmi presso gli uffici preposti e perdere mezza giornata in fila davanti agli sportelli per venirtelo a chiedere. Anche se in materia di tributi comunali gli artt. 42 e 48 del D.Lgs. 267/2000 attribuiscono alla Giunta comunale la competenza a determinare le tariffe e le aliquote, il finanziamento di un servizio pubblico i cui oneri vengono ripartiti fra tutti gli utenti dovrebbe prevedere che l'Ente impositore motivi le ragioni dell'incremento di questi oneri, qualora ve ne fossero. In poche parole: lo posso sapere il perché di questi aumenti?
In pratica, non credete che soprattutto in materia di provvedimenti impositivi e loro motivazioni sarebbe il caso di adeguare il "contenuto esplicativo" alle "esigenze cognitive specifiche" di ciascuno di noi? Ovvero elencando nell'atto le varie, singole voci che determinano il prelievo, e non solo il totale dovuto, in modo che ciascuno di noi sappia esattamente cosa sta pagando, a chi e perché. Per esempio: quanto si paga di "addizionale provinciale", o "regionale", se c'è? Se mi scrivi tutto, mi eviti la seccatura di recarmi presso gli uffici preposti e perdere mezza giornata in fila davanti agli sportelli per venirtelo a chiedere. Anche se in materia di tributi comunali gli artt. 42 e 48 del D.Lgs. 267/2000 attribuiscono alla Giunta comunale la competenza a determinare le tariffe e le aliquote, il finanziamento di un servizio pubblico i cui oneri vengono ripartiti fra tutti gli utenti dovrebbe prevedere che l'Ente impositore motivi le ragioni dell'incremento di questi oneri, qualora ve ne fossero. In poche parole: lo posso sapere il perché di questi aumenti?
Ciò, nel rispetto del "contribuente" e dei suoi diritti. Se ancora gliene vogliamo riconoscere qualcuno.
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