Non ci vorranno far credere che fino ad oggi non hanno tirato a campare, perché non ci crediamo. Anzi, a campare hanno sì tirato, ma l'hanno fatto coi soldi nostri. Come del resto abbiamo fatto noi. Ma non coi soldi loro. E se permettete, soprattutto nei numeri, tra i due "tirare a campare" c'è una grandissima differenza, eccome! Perciò, al punto in cui siamo, con il cuore palpitante di sgomento e di paura, azzarderei che anch'io potrei dichiararmi favorevole a un Monti-bis.
Anche - perdonatemi l'iperbole - se non fosse eletto democraticamente dal popolo, e se la propria disponibilità l'avesse dichiarata, invece che agli americani, agli italiani. A patto però che tutti gli altri se ne vadano a casa a fare quello che facevano prima(?) e non ci asfissino di nuovo con le combriccole "contenitrici" di chissà quali rimedi, perché non ci crediamo più. Per le strombazzate riforme dei partiti il tempo è scaduto. Dovevano pensarci prima. E adesso sarebbe troppo comodo rimettersi di nuovo intorno alla solita greppia come se nulla fosse accaduto, trincerandosi dietro l'indubbia rispettabilità internazionale della quale gode il personaggio Monti - un nome, una garanzia -, in un'improbabile ammucchiata di nomi e di idee che starebbero insieme al massimo da Natale a Capodanno.
Anche perchè, siatene certi, la vigente legge elettorale difficilmente sarà cambiata. Ma se qualcosa dovessero cambiare, siate certi anche di questo, non sarà a favore degli elettori nei cui confronti s'inventeranno qualche nuovo pastrocchio utile a malapena per superare questo momento. Magari, che so, rischieremo di avere una democrazia in sospensione nella quale la sovranità passa subdolamente dal popolo alle banche: una specie di demotecnomonarchia plutoligarcopresidentocratica con buona pace di quel centinaio di elettori che, pur turandosi qualunque buco, si saranno recati alle urne. Perché se non cambi prima le leggi - molte, tra le quali quella sulla corruzione -, vai poco lontano. A cominciare dalla spending review (quella "cosa" sulle spese dello Stato), sempre ferma perché, malgrado le richieste, dalle "periferie" non sono ancora giunte le informazioni che ne consentirebbero l'avvio.
Anche - perdonatemi l'iperbole - se non fosse eletto democraticamente dal popolo, e se la propria disponibilità l'avesse dichiarata, invece che agli americani, agli italiani. A patto però che tutti gli altri se ne vadano a casa a fare quello che facevano prima(?) e non ci asfissino di nuovo con le combriccole "contenitrici" di chissà quali rimedi, perché non ci crediamo più. Per le strombazzate riforme dei partiti il tempo è scaduto. Dovevano pensarci prima. E adesso sarebbe troppo comodo rimettersi di nuovo intorno alla solita greppia come se nulla fosse accaduto, trincerandosi dietro l'indubbia rispettabilità internazionale della quale gode il personaggio Monti - un nome, una garanzia -, in un'improbabile ammucchiata di nomi e di idee che starebbero insieme al massimo da Natale a Capodanno.
Anche perchè, siatene certi, la vigente legge elettorale difficilmente sarà cambiata. Ma se qualcosa dovessero cambiare, siate certi anche di questo, non sarà a favore degli elettori nei cui confronti s'inventeranno qualche nuovo pastrocchio utile a malapena per superare questo momento. Magari, che so, rischieremo di avere una democrazia in sospensione nella quale la sovranità passa subdolamente dal popolo alle banche: una specie di demotecnomonarchia plutoligarcopresidentocratica con buona pace di quel centinaio di elettori che, pur turandosi qualunque buco, si saranno recati alle urne. Perché se non cambi prima le leggi - molte, tra le quali quella sulla corruzione -, vai poco lontano. A cominciare dalla spending review (quella "cosa" sulle spese dello Stato), sempre ferma perché, malgrado le richieste, dalle "periferie" non sono ancora giunte le informazioni che ne consentirebbero l'avvio.
Lo sai cara Francesco che la vignetta fa ridere!!! ma poi leggendo tutto, riflettendo viene da piangere pensando ha quelli che non cela fanno più.
RispondiEliminaCiao e buona giornata amico.
Tomaso
Buongiorno, carissimo Tomaso, e grazie per la visita e il gradito commento.
RispondiEliminaSiamo in piena campagna elettorale e, nonostante le inchieste e i controlli sulle italiche ruberie, sembra che nulla sia cambiato.
Come se tutto quello che sta succedendo riguardasse non l'Italia ma un altro paese.
Ci vuole una bella faccia tosta!
Un abbraccio e buona giornata anche a te