Ieri abbiamo atteso fino alle due di notte le decisioni del governo, per sapere che le manovre non ci saranno più. Anzi, ci saranno sempre ma d'ora in poi si chiameranno "manutenzioni dei conti". E quella da 10 miliardoni di euri che si abbatterà di nuovo sul nostro Paese è proprio una di queste.
I culi, che invece continueranno a chiamarsi culi, tanto per cambiare sono sempre i nostri. E ciò, nonostante si tenti di edulcorare la pillola con la diminuzione dell'Irpef messa sul tappeto come "svolta epocale" e poi rimessa sotto al tappeto dagli aumenti dell'Iva (all'11 e al 22%). Siccome ci saranno anche tagli per enti locali e regioni, alla fine resta da vedere se queste sforbiciate ricadranno ancora una volta sulle nostre teste mascherate da nuovi aumenti di aliquote Irpef e tasse comunali. Per non parlare della Sanità, della scuola e dell'introduzione dell'Irpef anche per le pensioni di guerra e quelle d'invalidità oltre i 15 mila euro (una bella sommetta!). Così dal prossimo anno chi non è morto in guerra potrà liberamente farlo con la propria pensione. Il beneficio viene esteso anche ai congiunti superstiti. Un bel vantaggio davvero!
Infine, tra le tante cose ho anche sentito parlare di "spinta all'incremento dei consumi" e di "aumento della produttività", con conseguente aumento della competitività del nostro Paese sui mercati internazionali, e mi chiedo come ciò sia possibile. Per non parlare della disoccupazione, e quindi di persone che non lavorano perché non hanno più un lavoro, che ovviamente non possono produrre un beneamato tubo.
A questo punto, se si aumentasse miracolosamente la produttività (e cioè se si producessero più merci destinate alla vendita), mi piacerebbe sapere chi le comprerebbe ("aumento dei consumi") se ci costeranno di più in virtù degli aumenti dell'Iva.
Conclusione: meno consumi = meno vendite = più attività che chiudono = più disoccupazione = meno incassi anche da parte dello Stato.
Ma comprendere la logica di questo difficilissimo enunciato è compito dei "professori", di chi li sostiene in Parlamento e di chi ci mangia - e ci ha mangiato per anni - i soldi delle nostre tasse. Così vanno le cose.
E ormai siamo arrivati all'osso.
Cara Francesco la vignetta è veramente reale...
RispondiEliminaCiao e felice giornata.
Tomaso
Ciao Tomaso, grazie!
RispondiEliminaSoprattutto l'osso, m'è venuto davvero bene!!
Un abbraccio, Francesco