giovedì 16 gennaio 2014

Armi chimiche siriane



Anche se l'allarme a proposito di un carico di armi chimiche siriane in viaggio verso l'Italia (e ti pareva che la merda non la scaricavano da noi!) per quanto riguarda la Sardegna pare rientrato, noi "sudditi" isolani faremmo bene a non abbassare la guardia. Specialmente quando ci sono di mezzo gli americani e gli armamenti in genere. Di queste cose siamo purtroppo pratici e non vorremmo diventare una pattumiera internazionale in cambio di una manciata di dollari e la promessa di qualche posto di lavoro in più. La fame, se proprio dovremo farla, siamo in grado di togliercela da soli con le tante risorse naturali che abbiamo, primi fra tutti il turismo, il bellissimo mare e l'aria ancora pulita.
Il fatto che poi abbiano deciso di dirottare il carico a Gioia Tauro non significa che non ci dobbiamo indignare lo stesso. E' un carico pericoloso (si parla di oltre 500 tonnellate di materiale chimico altamente tossico), che neppure l'Albania ha voluto, e che ora si dovranno "grattare" i calabresi. 

Per lo smaltimento, poi, una volta trasferite le sostanze sulla nave incaricata delle operazioni, si provvederà a farlo in mare aperto e in acque internazionali. Così, se ci fosse pericolo d'inquinamento, tutti, pesci compresi, potranno avere la loro bella dose di agenti tossici. Mi pare giusto.
Io, invece, avrei scaricato tutto nel giardino della casa di Assad, visto che è tutta roba sua, e poi ci avrei buttato in mezzo anche lui!

2 commenti:

  1. Cara Francesco, con queste armi chimiche stiamo vivendo, un incubo.
    Tomaso

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  2. Ciao Tomaso, prima o poi finiremo col morire delle nostre stupide invenzioni...
    Un caro saluto e buona serata,
    Francesco

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