Renzi e Berlusconi, com'era prevedibile, hanno raggiunto il tanto inviso accordo. Ora però inizia la fase più difficile e critica: i rancori e il malcontento dei "superstiti" e il conseguente "pettegolume" dei salotti massmediatici che non aspettano altro. Che non è mica poco! Ne è stata vittima illustre, prima, durante e dopo i colpi assestati dalle sentenze lo stesso Berlusconi, a torto abbandonato come un vestito vecchio dentro l'armadio. Perché, piaccia o no, il Cav è sempre il leader indiscusso della maggioranza che rappresenta. Alla luce dei nuovi fatti, quindi, appare subito chiaro che quelli che diventerebbero gli "avanzi" non ci stanno a essere messi da parte dai "grandi", e sono pronti alla pugna. Ma siccome se dissotterrassero le asce di guerra nel migliore dei casi rischierebbero di fare la fine del pesce in carpione, a questo punto la cosa migliore sarebbe quella di mettere da parte il livore e trovare un accordo. Sempre che la nuova legge elettorale e il conseguente "fuoco di sbarramento", in percentuali ancora da definire, tengano conto di tali minoranze. Poi bisogna fare anche i conti con il Pd, che a quanto pare non ha digerito bene il Patto d'Acciaio sottoscritto da Matteo e Silvio e deve ancora riprendersi dalla botta subìta. La spaccatura è alle porte, e la frittata (le uova non mancherebbero) pure. Mentre il povero Bersani ha fatto sapere che stava meglio quando stava peggio e ha deciso di fumarsi un sigaro e di ritornare in coma. Staremo a vedere nei prossimi giorni.
domenica 19 gennaio 2014
Accordo Renzi Berlusconi
Renzi e Berlusconi, com'era prevedibile, hanno raggiunto il tanto inviso accordo. Ora però inizia la fase più difficile e critica: i rancori e il malcontento dei "superstiti" e il conseguente "pettegolume" dei salotti massmediatici che non aspettano altro. Che non è mica poco! Ne è stata vittima illustre, prima, durante e dopo i colpi assestati dalle sentenze lo stesso Berlusconi, a torto abbandonato come un vestito vecchio dentro l'armadio. Perché, piaccia o no, il Cav è sempre il leader indiscusso della maggioranza che rappresenta. Alla luce dei nuovi fatti, quindi, appare subito chiaro che quelli che diventerebbero gli "avanzi" non ci stanno a essere messi da parte dai "grandi", e sono pronti alla pugna. Ma siccome se dissotterrassero le asce di guerra nel migliore dei casi rischierebbero di fare la fine del pesce in carpione, a questo punto la cosa migliore sarebbe quella di mettere da parte il livore e trovare un accordo. Sempre che la nuova legge elettorale e il conseguente "fuoco di sbarramento", in percentuali ancora da definire, tengano conto di tali minoranze. Poi bisogna fare anche i conti con il Pd, che a quanto pare non ha digerito bene il Patto d'Acciaio sottoscritto da Matteo e Silvio e deve ancora riprendersi dalla botta subìta. La spaccatura è alle porte, e la frittata (le uova non mancherebbero) pure. Mentre il povero Bersani ha fatto sapere che stava meglio quando stava peggio e ha deciso di fumarsi un sigaro e di ritornare in coma. Staremo a vedere nei prossimi giorni.
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Caro Francesco, che che ne vedremo delle belle!!! io spero che il buon senso possa vincere, e che pensino AL BENE dell'Italia che sta aspettando già da troppo tempo.
RispondiEliminaCiao e buona settimana.
Tomaso
Ma certo, caro Tomaso, noi abbiamo il dovere di pensare positivo e spero che molti ci seguano.
RispondiEliminaL'Italia ha già perso troppo tempo, e non ne ha più!
Un carissimo saluto e a presto,
Francesco