sabato 11 gennaio 2014

Governo Letta



Dopo aver disertato il discorso del Presidente - i retorici "versetti napolitanici" che ci propinano a ogni fine d'anno -, spenta la tivvù per la noia e acceso il forno per l'arrosto, aspettando la legge elettorale e l'abbassamento delle tasse, ma anche la riduzione delle spese dello Stato e quella degli stipendi dei parlamentari e del numero degli stessi, ambetutti da dimezzare, gli italiani si sono rituffati nelle loro disoccupazioni. I due marò, invece, restano in India.
Dove, dopo due anni di permanenza, oltre alla residenza gli daranno anche - a loro sì - lo "ius soli". A questo proposito proporrei, con un'azione tipo quella organizzata dagli americani per fregare Bin Laden, di andarli a prendere direttamente noi con degli elicotteri, magari battenti bandiera liberiana o panamense. E' mai possibile, mi chiedo, che in mezzo a tante teste di similpelle, non abbiamo qualche testa di vero cuoio capace di riportarli a casa? In silenzio, però, senza anticipazioni e senza le solite chiacchiere, visto che per ora i due marò godono di una certa libertà che presto potrebbe anche essere tolta. Per non mettere sull'avviso gl'indiani che, proprio per definizione, continuano a fare gl'indiani, mentre noi invece dovremmo una buona volta smetterla di fare gl'italiani. Nel frattempo, Saccomanni "vede" la "ripresa" (quella degli stipendi degli insegnanti, però, gli è andata buca); per la legge elettorale si oscilla tra il sistema ispano-ungaro-orboc(i)eco e quello franco-teutonico-perplesso; chi non arriva più a fine mese aspetta che arrivi il prossimo e tutti insieme aspettiamo i 2-300 miliardi "promessi" per fine gennaio da Passera per il rilancio dell'occupazione (che a forza di rilanci è arrivata così lontano da non vedersi più), che alla domanda "da dove li piglia" ha risposto più o meno "suspence"
(fonte: http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idprogramma=mix24&date=2013-11-04&idpuntata=gSLA1aNnX ) e "La Gabbia reloaded", da non perdere assolutamente, andato in onda mercoledì 8 gennaio 2014: http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=50385113
Intanto, per onorare come si deve la stabilità delle larghe intese, ci barcameniamo sempre di più tra "job act", "spanding (sic!) review" e "mood", evitando però di chiamarli coi loro veri nomi: pasticci, perdite di tempo & soldi, giramento di coglioni. Alfano intanto tuona che se qualcuno propone il matrimonio gay sono pronti a far cadere il governo. Perché la persona viene prima dello Stato (ma subito dopo l'Imu, la Tares, la Tasi e la Iuc) e la famiglia va difesa in quanto pilastro portante della società. Meno male che d'ora in poi i figli potranno scegliere se morire disoccupati col cognome della mamma o del babbo, o di tutt'e due, perché non aspettavamo altro!

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