mercoledì 10 dicembre 2014

Antipolitica eversiva



A proposito di cattivi governi e disaffezione per la politica e chi la rappresenta, ma soprattutto affinché non dimentichiamo, alla luce di quanto sta venendo fuori in questi giorni volevo puntualizzare alcune cose. Iniziamo con una a caso: il finanziamento pubblico dei partiti, e il referendum promosso dai Radicali che avevano tentato, invano, di abolirlo già nel lontano 1978. Le successive modifiche, introdotte da varie leggi (divieti, indicizzazioni varie e trasparenza dei rendiconti), ne regolamenteranno l'applicazione fino a giungere al referendum abrogativo dell'aprile 1993, dopo lo scandalo di Tangentopoli (corruzione, concussione e finanziamento illecito), promosso ancora una volta dal Partito Radicale. Ma dopo appena 8 mesi, a dicembre, il finanziamento viene reintrodotto sotto la voce di "contributo volontario per le spese elettorali" (destinazione del 4‰ sulla denuncia dei redditi), continuando a subire ulteriori modifiche nel corso degli anni successivi con l'applicazione di norme cavillose e contorte che solo la mente dei nostri burocrati-legislatori riesce a partorire. Col risultato che il successivo referendum del 2002, riproposto sempre dai Radicali, non raggiunge il quorum perché la gente è ormai sfiduciata e non va a votare. Verrà finalmente abolito, per decreto, nel 2013 dal governo Letta e convertito in finanziamento privato. E oggi è sotto gli occhi di tutti quello che ha comportato. Ciò fa pensare che se un privato decide di devolvere somme "importanti" a questo o a quello non lo fa certamente per puro spirito filantropico, per simpatia o per togliersi la fame tra un pranzo e una cena, ma perché qualcosa in cambio prima o poi se l'aspetta. O lo chiede. E allora cos'è, se non una forma di "voto di scambio" o, per estensione, di "conflitto d'interessi"? Perché anche così si possono influenzare le decisioni per trarne un beneficio, magari a discapito di altri. Oppure il conflitto d'interessi riguarda solo Berlusconi? A questo punto non sarebbe stato meglio mantenere la contribuzione volontaria, magari in percentuale sulla dichiarazione dei redditi? La campagna elettorale la fai coi soldi di cui disponi, se ce li hai, altrimenti ti arrangi e se vuoi essere eletto i soldi ce li metti tu. Come hanno fatto quelli del Movimento 5 Stelle. Che tra l'altro si tagliano anche gli stipendi da parlamentari. 
Un altro referendum importante, per esempio, è stato quello per l'acqua pubblica. Ve lo ricordate quel disegno di legge d'iniziativa popolare del 2007, che bocciava la privatizzazione dell'acqua ma che è rimasto bloccato in Parlamento, al quale è succeduto il referendum del giugno 2011? L'avevamo votato quasi all'unanimità, decidendo che l'acqua doveva, deve, rimanere pubblica. E' cambiato forse qualcosa? No. Perché con la solita serie di norme e cavilli, molto tecnici ma poco popolari, alla fine l'acqua resta ancora ai privati. Che fanno quello che gli pare. La stessa cosa è valsa per le elezioni. Hanno fatto fuori il governo Berlusconi con la scusa dello "spread", gridando che portava l'Italia alla rovina, e l'hanno sostituito prima con Monti - che non mi sembra abbia fatto meglio - e poi con Letta, fatto fuori quasi subito da Renzi. La crisi non l'hanno fermata e la disoccupazione nemmeno. Nel frattempo qualcuno - tanti - si sono ammazzati per la disperazione, sempre più aziende hanno chiuso e continuano a chiudere, hanno aumentato le tasse cambiandogli i nomi tanto che non ci capisci più nulla e non ti ricordi più cosa stai pagando o per cosa hai pagato, e la gente, compreso quello che una volta era il "ceto medio", è alla fame più di prima. Per caso vi risulta che per meritarci tutto questo "bendiddìo" siamo andati a votare? Forse mi è sfuggito, ma a me pare di no. E allora, se non siamo stati noi, chi li ha eletti Monti, Letta e Renzi? La Fata Turchina?
E poi si meravigliano e si chiedono perché la gente non vota più? Si dovrebbero meravigliare, invece, se ci andasse ancora!

6 commenti:

  1. Caro Francesco, la vignetta con quelle belle frasi fa veramente ridere, anche se si dovrebbe piangere.
    Buona serata e sempre avanti.
    Tomaso

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  2. Ma ti ricordi tutto a nemoria?!?
    :-)
    Flo

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  3. Grazie, Tomaso, ormai non ci resta che ridere!
    Un caro saluto e buona notte (sono distrutto da tre giorni di fila alle Poste, per pagare le tasse e spedire tre lettere!)
    Ciao,
    Francesco

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  4. Ciao Flo, in confronto a me Pico della Girandola (sic!) era lo Smemorato di Collegno, e se di qualcosa non sono certo chiedo soccorso al web. Che non mi abbandona mai!
    Però, che schifo quello che sta venendo fuori giorno dopo giorno...
    Ciao,
    Fransuà

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  5. Dici che è uno schifo?
    Sei un vero signore: io avrei trovato ben altri sostantivi. Ma anche un sacco di aggettivi e, perchè no, verbi... oh quanti bei verbi mi vengono in mente!!!

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  6. Che vuoi che ti dica, mia cara Flo, che non abbia già ampiamente documentato nelle mie sofferte intemerate? Hai ragione: son finiti i verbi, i sostantivi e gli aggettivi per descrivere l'accaduto e... l'accadente. Limitiamoci quindi a pensare (l'unica cosa che ormai ci resta e che non ci possono togliere) tutto il peggio che possiamo nei confronti di chi ha ridotto l'Italia così.
    Perciò: "ergo non sum, sed cogito". Ti basta?
    Grazie, ciao,
    Fransuà

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