Anche se non sono un cacciatore, qui in Sardegna mi è capitato di partecipare a qualche battuta di caccia al cinghiale, ma solo come "visitatore fotografo". I... carnieri non m'interessano; anzi, ad essere sinceri m'intristiscono. Ma provenendo da una famiglia di cacciatori da lontane generazioni ho annusato polvere da sparo da quando ero in culla e, da più grandicello, ricordo che davo anche una mano a ricaricare le cartucce (che prima erano di cartone) che mio fratello recuperava. Naturalmente quelle da lui ritenute ancora idonee, e una volta sola. Erano gli anni Cinquanta, e ci si arrangiava.
Poi, una volta trasferito in Sardegna e fatte nuove amicizie, è capitato che tra queste vi fossero dei cacciatori che mi hanno invitato alle loro battute, e così ci sono andato. Mi piace alzarmi presto la mattina, quando l'aria è ancora pulita, e poi sapere che mi aspetta una giornata di piena immersione nella Natura mi dà un'energia incredibile! Un po' meno sapere che alla fine a farne le spese sarà un animale, ma non è questo il momento dei moralismi e delle recriminazioni.
Così le foto, successivamente stampate o trasferite sul computer, mi servono per i miei disegni; come il cacciatore col suo cane che stamattina ho deciso di trasferire di getto sulla carta. E che, per non farmelo "cuccare" come in altri casi è stato fatto, ho dovuto giocoforza retinare...
Caro Francesco, fai bene a proteggere i tuoi disegni, così nullo ormai è il rispetto per ciò che è di altri. Mi piace il "peso" di questo cacciatore ben piantato nell'erba del prato mentre il suo cane è tutto nervi, pronto al suo dovere. Un caro saluto e buon mese di novembre. Luigi
RispondiEliminaCiao Luigi, sarebbe molto più bello se potessi lasciare sempre i disegni originali, ma purtroppo devo proteggermi in qualche modo. Soprattutto per le vignette, che poi trovo pubblicate in giro anche senza la mia firma!
RispondiEliminaTi ringrazio per il favorevole commento sul cacciatore, ma essendo sempre ipercritico per quanto riguarda il mio lavoro ritengo che avrei potuto disegnarlo meglio. Ovvero, dargli più forza espressiva attraverso il segno e i chiaroscuri...
Il cane, invece, sembra quasi che sia andato dal padrone alla ricerca di quella carezza che, alla fine, lui gli concede.
Il problema, ahimè, sono le penne stilografiche (e da calligrafia) il cui inchiostro, se non le uso spesso, si secca quasi sempre all'interno del pennino.
Un caro saluto, con annesso abbraccio, e buon novembre anche a te (qui oggi, all'ora di pranzo, c'erano più di 20 gradi!)
Francesco