domenica 21 febbraio 2016

Nuvole


Sempre l'altra mattina, mentre stavo pedalando allegramente per le vie dell'Isola a bordo del fedele Aquilante, m'imbattei nel nero orror del procelloso cielo, con tanti tuoni e tanto ardor di lampi che par che 'l ciel si spezzi e tutto avvampi (avrebbe detto il Renzi citando qualcuno a caso), e lo fotografai.


Poi, vòlto altrove il guardo attònito, mentr'io stava mirando se vedea venir qualcuno in per la via, m'accorsi d'un che d'imponente corrermi vertiginosamente incontro sicché l'audacia se ne fuggì via. 
Che fu? mi dimandai, e affrettando lo pede di buon trotto mi volsi indietro a rimirar lo passo, mentre 'l percosso cor trassi dal petto. Come vento di maestro 'l ciel flagella e l'acre odor dalla palude esala, uscito fuor dal pelago alla riva s'estesero le nubi e...

     
... guatando in alto, già vestita da' raggi dell'Astro che mena dritto altrui per ogni calle, vidi la Terra mia sì chiara e netta. Il luogo dilettevole e giocondo tanto vicino a me come donzella che alla magion le mie notizie aspetta, mi fe' pigiar di più la pedivella.
Ma guarda un po' che mi tocca vedere prima di tornare a casa!  
   

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