giovedì 23 gennaio 2020

Virus Cina


Virus Cina

A proposito del virus che arriva dalla Cina e dei presìdi preventivi in atto per scongiurare il contagio, leggo che il periodo d'incubazione è di una quindicina di giorni.
Considerando il gran numero di viaggiatori che, nel mondo, si spostano da un Paese all'altro e che la maggior parte di essi lo fa in aereo, il controllo nei nostri aeroporti pare che venga fatto attraverso uno specifico "canale sanitario", lontano dalle aree di transito degli altri passeggeri, misurando la temperatura corporea di quelli in arrivo dalla Cina. Con particolare attenzione a quelli che provengono da Wuhan, e cioè dalla città dove il virus ha avuto origine .
Io non sono né un medico né un esperto, ma se il periodo d'incubazione è di una quindicina di giorni - 14, ci dicono - mi verrebbe da pensare che quelli che arrivano non siano per forza già tutti "infetti" e perciò "contagiosi", e che quindi anche la misurazione della temperatura corporea a prima vista potrebbe risultare nella norma. Tuttavia, sempre da quello che leggo, pare che quello che viene chiamato "stato di portatore" - e cioè dei germi patogeni presenti nell'organismo ospite -, anche se l'ospite non manifesta la malattia potrebbe essere ugualmente contagioso... 🙄
Un tempo mi pare di ricordare che esisteva la "quarantena", almeno per certe malattie infettive e a seconda della carica batterica infettante, da osservarsi in relazione al periodo in cui il germe patogeno entra nell'organismo e al manifestarsi dei primi sintomi. Che possono variare da persona a persona, a seconda della resistenza dell'organismo e della reazione immunitaria nei confronti dell'agente patogeno. E oggi, che fine ha fatto questa, a parer mio, utilissima misura igienica?
Insomma, nonostante le misure preventive attualmente adottate non mi sentirei tanto sicuro...
😟

fonti:
https://www.promisalute.it/upload/mattone/documentiallegati/4a_M.G.POMPA-DirettiveMinisterialiflussidicomunicazioneenotificaalMinisterodellaSalute_13660_2037.pdf
https://corrieredellumbria.corr.it/news/home/1412937/virus-cinese-controlli-aeroporti-fiumicino-passeggeri-coronavirus-cosa-prevede-protocollo-aerei-influenza-sintomi.html

6 commenti:

  1. Caro Francesco tocchi un argomento delicato e, passami la rima, complicato. Oltre tutto siamo bombardati da migliaia di messaggi televisivi sulla necessità di purificare i vari ambienti nei quali ci muoviamo, in primo luogo quelli domestici. A che serve se poi gli stessi pubblicitari ti spingono verso i centri commerciali o i maxi concerti dove tutto è fuori controllo. Problematiche che negli anni della nostra infanzia non esistevano e la cosa ci ha consentito di crescere senza problemi. Oggi dovresti circolare Co l'amuchina e la mascherina e imbrattare le pareti di cass di lisoform. Io penso che come in tutte le cose ci vuole il giusto equilibrio, ma sicuramente oggi non andrei a visitare paesi a rischio epidemie, guerre e quant'altro.
    Invece vedo tanti fanatici che non si mettono alcun problema, salvo poi chiedere aiuto alle ambasciate. Alla prossima, Matita Rossoblu.

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  2. Già... tutto quello che dici è esattamente quello che penso io. Anche se, rispetto a te, sono più radicale (ma non chic! 😁).
    Figurati che le poche volte che sono entrato in un bar per prendermi un caffè, me lo sono fatto mettere sempre dentro il bicchierino di plastica per paura che le tazzine fossero lavate male! Che nei centri commerciali non vado quasi mai, escluso il supermercato per fare un po' di spesa, ma che prima di toccare un carrello mi metto i guanti del reparto verdura e quando torno a casa mi lavo sempre le mani. Come mi lavo sempre le mani dopo averle date a qualcuno per salutarlo (non sia mai che prima d'incontrarmi abbia starnutito, o tossito, e mi trasporti batteri e virus)😷.
    E quando entro in casa mi tolgo le scarpe e metto le ciabatte, perché i marciapiedi sono pieni di sputi e merde di cani... E che non sono mai andato fuori dall'Italia, se escludiamo una vacanza in Francia e un'altra in Inghilterra per andare a trovare mia figlia. E m'è andata bene... 😉😓 E il passaporto, fatto una decina d'anni fa pensando di andare chissà dove, non l'ho mai utilizzato e l'ho lasciato scadere.
    Per me, considerati i tempi in cui viviamo, bruttissimi e divenuti eccessivamente promiscui per cose e persone senza peraltro il rispetto e i doveri di una società che pretende d'essere civile ma non lo è più, il giusto equilibrio ritengo che sia il mio e ti confesso che non mi costa alcuna fatica. Ormai è diventata un'abitudine, anche se potrebbe sembrare una mania... E l'amuchina la tengo in macchina, nel portaoggetti...😊 Un caro saluto, grazie e un forte abbraccio (ma con la mascherina! 🤣)

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  3. ...e se il barista, prima di prendere il bicchierino di carta, si pulisce le mani con un canovaccio sporco?
    Rinunciare a viaggiare per paura?
    Isolarsi??? Credo che sia folle!
    Trent'anni fa dovevamo morire di Aids, poi di mucca pazza, di aviaria, di Sars, di ebola... ogni tanto lanciano allarmi mondiali poi tutto si placa. Sarò scaramantica ma sopravviveremo.

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  4. Ciao! Bell'articolo!
    Ma, a proposito di "quarantena", se puta caso dovessero applicarla in Italia non pensi che qualcuno potrebbe ravvisarci gli estremi del... sequestro di persona?
    Ciaone 👀

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  5. Ciao Flo, giustissima osservazione! D'ora in poi, se mai dovessi entrare in un bar, controllerò se i canovacci sono di bucato! 🤨
    Anch'io penso che malgrado tutto sopravviveremo, ma i tempi sono cambiati... Se ti ricordi - e io che sono più vecchio lo ricordo -, quando andavamo a scuola eravamo tutti vaccinati e chi si ammalava di qualche malattia esantematica, tipica dell'età infantile, restava a casa in... quarantena. Almeno i miei genitori facevano così. Siamo sicuri che oggi tutti i genitori osservino questa utile misura precauzionale? Permettimi di dubitarne... Credo che, visti i tempi, per stare tranquilli dovremmo avere degli anticorpi grossi almeno quanto delle galline! 😟
    Per quanto riguarda l'igiene dei pubblici esercizi, ti racconto questa... Tempo fa entrai in un negozio per acquistare del formaggio e il negoziante, che indossava i regolamentari guanti monouso in lattice, me ne tagliò una fetta, la pesò e me la incartò. Poi, al momento di pagare, senza togliersi i guanti, prese i soldi che gli porgevo. Gli feci notare che merce e soldi sono due cose diverse, e che siccome quando ero entrato aveva già i guanti chi mi garantiva che non avesse fatto la stessa cosa col cliente che mi aveva preceduto? Così gli lasciai il formaggio sul banco e me ne andai, e in quel negozio non ci sono più entrato!
    Insomma, finché qualcosa si può evitare sono dell'idea che possiamo farlo... anche se controllare proprio tutto è praticamente imposssibile! Per questo da tempo sto allestendo un... pollaio per i miei anticorpi! 😁

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  6. Ciao Anonimo - che non mi piace per nulla, ma dato che hai gradito assai l'articolo ti pubblico il commento -, hai sollevato un'obiezione giustissima alla quale confesso di non aver pensato! Certo che tenere "segregati" in aeroporto i viaggiatori in arrivo in attesa che l'eventuale contagio si manifesti non è cosa semplice. Non siamo mica in Cina, che in una decina di giorni tirano su un paio di ospedali! 😊😁

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