domenica 19 maggio 2013

Governo: lavoro e tasse



Se li senti parlare, a destra e a sinistra, sembra che stiano facendo degli sforzi sovrumani per restare uniti. E ciascuno non perde l'occasione per rimarcarlo, e farlo pesare. Ancora una volta la battaglia si combatte sul campo di chi vince e di chi perde. Come quando furono costretti ad appoggiare Monti e il suo governo "presidenziale". Anzi, in quell'occasione il Pdl e Berlusconi non erano stati neppure sfiduciati, e il governo non era mica caduto. Si fece solo da parte "per il bene del Paese". E, aggiungo io, per non farsi addossare anche le colpe della crisi galoppante che stava arrivando di gran carriera. 
Passo indietro: Berlusconi, quindi, stava governando perché regolarmente eletto dal popolo. Però fu estromesso, prima da Monti e infine dai "saggi". E così, senza che sia stato il popolo a decidere, oggi abbiamo un nuovo governo. Anche adesso, secondo i sondaggi, pare che il Pdl sia in grande ascesa su tutti gli altri partiti e partitini, ciò nonostante vogliono far fuori politicamente Berlusconi: con i processi e, di conseguenza, con la sua ineleggibilità, chiesta a gran voce da "democratici" oppositori che, incrociando la sua vita privata con quella pubblica, gridano allo scandalo! Ma i processi non sono ancora finiti e bisogna aspettare i vari gradi di giudizio, e soprattutto le sentenze. Anche quelle della Cassazione. Oppure è colpevole a prescindere, solo perché si chiama Berlusconi, e la sentenza definitiva, per Berlusconi, si ferma al secondo grado di giudizio? Allora, "ineleggibile" per quale motivo? Se lo hanno votato alcune milionate di persone è segno che gli è stato concesso di presentarsi agli elettori; e se gli è stato concesso prima, come si fa a togliergli di punto in bianco questa facoltà adesso? Non si sarebbe dovuto fare al momento della sua candidatura? O no? 
D'altra parte non mi pare che sia l'unico inquisito, indagato o condannato(?) ad occupare gli scranni parlamentari. La legge vale per tutti, o solo per lui? E poi, per arrivare alle recenti battute sulla sua nomina a senatore a vita, mi pare che l'ultima e, credo, unica, parola spetti al Presidente della Repubblica. Non è forse lui che nomina i senatori a vita? Perdite di tempo e polveroni inutili, con le conseguenti successive smentite.
Frattanto, il governo ha varato i primi provvedimenti per lavoro e tasse. Rimandata per adesso a settembre l'Imu (con debito formativo?), mentre sono molti coloro che, nel dubbio, l'hanno già pagata; inoltre a luglio l'Iva passerà dal 21% al 22%. Almeno così dicono, anche se non è certo. Perché oggi non è più certo nulla in questo Paese. Con tutte le immaginabili conseguenze sugli aumenti di merci, bollette, tariffe, ma anche per quanto concerne la giungla amministrativa di tasse e/o tributi sulle quali l'Iva si paga ma non si dovrebbe,... forse,... chi lo sa,... perché alcuni Comuni, Regioni, Province agiscono in regime di autonomia fiscale e fanno quello che vogliono e a te non resta che impazzire tra giudici di pace e richieste di rimborsi perché tanto in rete ci sono anche i moduli da scaricare. Se non decideranno di accorpare tutto: Imu, Tares, Tarsu, Tia, Topaf,
Ospis, Urpif, e tutto il resto che l'italica fantasia fiscale prevede, in un'unica tassa. La "Imtatatitospur". Che bello! Anche se ancora però non è certo...
A questo punto, a conti fatti, forse ci conveniva pagare l'Imu e lasciare invariata l'Iva. Ma di questo riparleremo quando la gente comune dovrà fare acquisti, se li farà, o quando dovrà andare in vacanza, se ci andrà. 
Dice che mancano i soldi, e che si dovrebbe recuperare una miliardata di euro o poco più, ma non si sa da dove prenderli. A parte le solite faraoniche spese dello Stato, potrei darvi un suggerimento: ci sarebbero quei famosi 90 (novanta!) F-35, per esempio. Non comprandoli, si risparmierebbero subito circa 13 miliardi di euro. Tanto più che vengono anche ritenuti dei "bidoni", che noi acquistiamo compresi i difetti di progettazione, senza contare gli altissimi costi d'esercizio di ogni "volatile" (fonte: "Presa Diretta", andata in onda su Rai 3 lo scorso 3 febbraio, che trovate a questo indirizzo e che vi consiglio di non perdere: 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-03052556-4a49-4a6d-8249-7c59169b8890.html

Per il lavoro, che non c'è, ci sono però gli annunci. Da presentare, per l'approvazione, al prossimo vertice dell'Unione Europea a giugno. Poi, il decreto varato nei giorni scorsi che dovrebbe ridare un po' di fiato a cassa integrazione in deroga (cioè a chi per legge non ne avrebbe diritto), ai precari della pubblica amministrazione, a qualche disoccupato e lo sblocco dei contratti di solidarietà (varie tipologie di accordi, tra le aziende e i sindacati, per difendere l'occupazione in momenti di crisi). Ma è sempre poco, perché la coperta è ancora corta. E non sappiamo neppure quanta sincerità vi sia quando ci raccontano delle decisioni prese. Anche perché se si accorgono di essere inquadrati dalle telecamere - non so se lo avete notato -, forse per sviare eventuali intercettazioni del labiale, tutti parlottano con la mano davanti alla bocca e guardano da un'altra parte. Come si dice: "Con un occhio frigge il pesce, e con l'altro guarda il gatto".
Chissà che cosa si diranno. A nostra insaputa, naturalmente.
Per concludere, non ci resta che avere fiducia e sperare. D'altra parte ora Letta c'è ed è giusto che rimanga dov'è. E lasciamolo lavorare. Però mettiamo anche da parte una buona volta rivalità, cattiverie e italici pettegolezzi ché non servono a nulla, se non ad alimentare ulteriori paure e incertezze tra la gente. 
E questo, almeno, è certo.

2 commenti:

  1. Caro Francesco, io taglio corto e ti do la buona notte, e buona settimana.
    Tomaso

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  2. Grazie Tomaso, buona notte anche a te e buona settimana,
    Francesco

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