mercoledì 11 dicembre 2013

Buon Natale 2013


Quattro, più altri cinque, gli obiettivi per il 2014-2015 presentati da Letta. Nove in tutto, ma sembrano mille. Anche perché, alla fine, sono sempre gli stessi che sentiamo da anni e che ogni volta vengono rimandati "alla prossima legislatura". Infatti. 

fonte:  http://video.repubblica.it/dossier/governo-letta/letta-alla-camera-il-discorso-integrale/149775/148282

Letta, quindi, si pone l'obiettivo, da raggiungere entro i diciotto mesi del suo governo (se reggerà), "di attuare quelle riforme istituzionali e costituzionali necessarie per avere una democrazia più forte e solida; una nuova legge elettorale; ridurre il numero dei parlamentari; eliminare il bicameralismo perfetto sostituendolo con una sola Camera; riformare il titolo V della Costituzione; abolire le province; abolire il finanziamento pubblico dei partiti; attuare riforme economiche che consentano la ripresa e la crescita del Pil; diminuire la disoccupazione, soprattutto quella giovanile; rilanciare gli investimenti pubblici usando meglio i fondi strutturali europei; eliminare i "colli di bottiglia" (burocrazia) che frenano le decisioni prese su infrastrutture e grandi/piccole opere; aggiornare le politiche di competitività industriale a sostegno di imprese, grandi, medie e piccole, riducendo il costo del lavoro, rendendole innovative, digitalizzandole e internazionalizzandole; creare un clima ("mood", direbbe Napolitano) più favorevole agli investimenti, semplificando e "sburocratizzando" in tema di codici del lavoro, di fiscalità e di riforma della giustizia civile; aggredire, facendolo scendere, il debito pubblico e combattere la lotta agli sprechi. E poi ancora, dall'anno prossimo estendendoli al 2015, i necessari strumenti di sostegno alla povertà (nel frattempo, molti saranno già morti di fame), soprattutto nel Mezzogiorno; le indicizzazioni delle pensioni, da estendere; gli ammortizzatori sociali, da estendere anch'essi a chi ha perso il lavoro per la chiusura delle aziende (c'è da chiedersi anche perché le aziende hanno dovuto chiudere); ridurre il senso di solitudine di ciascuno rispetto alla comunità; riqualificare l'istruzione, puntando sulla scuola e sulla ricerca, mettendo al centro gli studenti e la qualità del sistema finanziando gli atenei, il costo standard per studente, il diritto allo studio; valorizzare il turismo, l'ambiente, la cultura, la creatività; ridurre l'alto costo dell'energia e delle bollette; attuare un piano di dismissioni, senza però svendere, per attirare capitali privati (avevo sentito parlare anche di "vendita" delle spiagge, o sbaglio?...) garantendo le regole e la tutela dei diritti degli utenti e della qualità del servizio pubblico. In pratica, o "in soldoni", per riportare a fiducia nei cittadini lo Stato deve fare la sua parte". Mi fermo qui, per non annoiarvi oltre. Questo agglomerato di retorica, ripeto, pur contenendo intenzioni sacrosante che stanno a cuore a tutti, mi pare di averlo sentito, letto, visto, in ogni campagna elettorale da almeno vent'anni a questa parte.
E per attuarlo, visto che finora nessuno ci è riuscito, ci vorrebbe un miracolo. Oppure resterà dov'è ancora per molto, perché non ci si crede abbastanza. Poi, se la gente s'incazza e scende in strada a protestare si va a cercare il populismo e la demagogia. Non sarà per caso, invece, che s'incazza perché è stanca di tante ingiustizie sociali?


6 commenti:

  1. Caro Francesco, io non ci credo più a tutte le chiacchiere che fanno sia quelli della destra che quelli della sinistra, hanno parlato sempre bene ma non si è mai visto il vero risultato!!! E purtroppo ancora non si vede alcun spiraglio.
    Ciao e buona giornata caro amico.
    Tomaso

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  2. Carissimo Francesco, sei presissimo da questa nostra povera Italia... due tentativi di leggerti con Mozilla han fatto saltare il collegamento, ora con Explorer mi va bene e quindi ti metto qui semplicemente il mio saluto affettuoso e l'augurio per questi giorni avventosi... Spero che stiate bene, ti scriverò presto anche per farti vedere qualche foto di Paolo e Kumiko Sposi!!! Un abbraccio, Luigi.

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  3. Ciao Tomaso, ci vuole pazienza...
    Non pretenderai mica che in vent'anni di governo si realizzi tutto quello che serve al Paese?
    Un caro saluto,
    Francesco

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  4. Ciao, carissimo Luigi! Scusami se non ti ho risposto subito, ma dopo aver pubblicato il commento sono dovuto uscire e me ne sono dimenticato. Non riesco più a stare dietro a tutto quello che sta succedendo, tanto che sto pensando di prendermi un... aiutante!
    Aspetto le foto e un abbraccio anche a voi tutti,
    Francesco

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  5. Questa è vera satira! No al buonismo! Ciao, Matita rossoblù.

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  6. Cara (o caro?) Matita rossoblù (sei una/un tifosissima/o del Cagliari, vero?), ti ringrazio per il graditissimo commento che, senza por tempo in mezzo, ho tosto pubblicato sul mio Spett. blog.
    Se la Satira non è satirica, allora che Satira è? Per il buonismo, poi, io che di natura sono cattivissimo già di mio, non so neppure cos'è.
    A presto risentirci e mandami ancora tanti commenti, ché te li pubblico tutti!
    Un carissimo saluto e Buon Natale, di cuore, da festeggiare però a distanza di sicurezza dal "mio" albero...
    Ciao, Francesco

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