giovedì 26 dicembre 2013

Natale a Ravello


L'altro giorno, siccome ci stavamo annoiando, io e la mia signora a un certo punto ci siamo guardati nelle palle dell'occhi e io le ho chiesto: "Senti un po', è la vigilia di Natale... ma perché invece di stare qui malassiettati e appucundrusi non ci andiamo a prendere un aperitivo a Ravello? Ci sediamo da Ciro o' Abbannunato, chillo che tene o' bbar appriesso a Via della Marra, e poi quando ci siamo ammusciati ce ne torniamo a casa..."
A tale proposta, la mia signora fece un balzo sul ponteggio che aveva montato la mattina in salotto per sostituire la carta da parati prima del cenone di Natale, e scese a terra senza neppure togliersi le ginocchiere e il caschetto di protezione per le cadute in quota: "A Ravello?! E come ci andiamo?" Gridò in un misto di meraviglia e stupefazione, sfilandosi la tuta sporca di colla da manifesti perché costava di meno, lasciandosi però caschetto e ginocchiere. "Ti sei dimenticata, donna - le ho subitamente ribattuto - che risparmiando sulle cartelle di Equitalia falsificando gli indirizzi e dando quelli del vicino, ci siamo comprati un Quadcopter a passo fisso a due rotori coassiali controrotanti che tenimme parcheggiato in cortile? Ci andiamo con quello. Il tempo di fare benzina e in un paio d'ore siamo là!"


 
Detto e fatto. Con l'imbuto e una cannuccia abbiamo trasferito la benzina dalla Panda giallo ottimista al serbatoio del birotore, aggiungendo, per riempirlo, quell'altra contenuta in un bidone e sottratta nottetempo alle auto dei condòmini e dopo una breve analisi del piano di volo, che trattandosi di un semplice VFR con copertura totale ATC in quanto dotati di TCAS non richiedeva l'osservazione di particolari regole, dopo un paio di touch and go e raccomandandoci a S. Giovanni alle 14,30 locali siamo decollati. Fatti due conti e calcolando un regime standard  di 2400 rpm a temperatura ambiente e un consumo di 7,5 gal/h per un carico di circa 250 lbs, la sessantina di litri di carburante caricati ci sarebbero bastati però solo per l'andata. Per il ritorno ci saremmo dovuti arrangiare, come dice quel famoso proverbio russo: "Il diavolo fa le pentole ma non i kopeki"

Giunti in vista della costa campana e preso contatto con l'ACC di Roccacannuccia attraverso il FIR di Monteruppolo di Sotto, come previsto dagli standard ICAO, siamo arrivati sulla verticale di Ravello in perfetto orario dopo appena due ore (sei) di volo. 


Dopo una breve sosta nei giardini di Villa Rufolo per vedere se il nostro amico Nicola stava bene e aver còlto due fiori delle aiuole per trapiantarli sul balcone di casa, siamo ridecollati dalla villa con destinazione aperitivo da Ciro che ci stava aspettando ed era già in pensiero. 


Alle 21,30, ora più ora meno, con l'aiuto degli amici di Ciro abbiamo rifatto benzina prendendola in prestito dai serbatoi delle auto nel vicino parcheggio riservato ai turisti, e dopo due ore (otto, perché abbiamo dovuto ingaggiare un duello aereo con l'elicottero dei Carabinieri) eravamo di nuovo seduti sul comodo divano di casa nostra pronti a festeggiare anche questo Natale, alla faccia di Letta e Saccomanni.
Larga la figlia, stretta la zia, dite la vostra ché ho detto la mia.

  

2 commenti:

  1. Caro Francesco, quello che ci hai raccontato è molto interessante!!!
    io che ho sempre i piedi per terra ti auguro un buon capodanno ovunque ti sia a te e signora...
    Un abbraccio forte forte
    Tomaso

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  2. E questo è nulla, caro Tomaso, il prossimo volo ce lo faremo a Firenze, per l'ultimo dell'anno!
    Grazie del gentile augurio, che contraccambio ed estendo a tutta la tua Famiglia.
    Un forte abbraccio anche da me,
    Francesco

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