Nonostante le "politiche sociali" che i nostri politicanti col pelo sullo stomaco e il portafoglio pieno non mancano di sventolarci nelle quotidiane interviste televisive, aumentano sempre di più i poveracci. Che ormai non sono più quelli che un tempo ci chiedevano l'elemosina e della cui "povertà" a volte abbiamo anche dubitato. Oggi, per colpa della crisi e della disoccupazione, a quegli "accattoni d'ordinanza" se ne sono aggiunti di nuovi: pensionati, artigiani, imprenditori, mariti separati, e addirittura ex manager che i fallimenti delle aziende hanno letteralmente buttato in mezzo alla strada. Costretti a una vita di stenti e abitando dove capita - financo sotto ai ponti, tra topi e immondizia - tirano a campare con dignità col sostegno di volontari e di associazioni umanitarie, ma senza gli 80 euri di Renzi. E siccome finite le trasmissioni e tornando a casa nessuno li vuole più vedere perché rappresentano il "degrado", allora si fa una bella ordinanza di sgombero e a eseguirla si mandano gli "uomini in divisa". Poi magari si attrezza un "campo di accoglienza", che sia lontano da occhi indiscreti e dalle critiche, e lì si lasciano a inventarsi quel futuro che non arriverà mai.
fonti:
http://romareport.it/26768/quei-poveri-in-roulotte-verano-fiaccolata-degli-universitari-solidali-per-dire-agli-sgomberi
http://247.libero.it/lfocus/21466259/1/i-nuovi-poveri-di-roma-costretti-a-vivere-in-roulotte/
Una bella la vignetta, peccato che è la pura realtà.
RispondiEliminaCiao e buona giornata caro Francesco.
Tomaso
Non è che abbia cose sensate da dire... mi ritrovo a ragionare da casalinga: se mi si riducono le entrate, il lavoro da fare è ricalibrare le spese in modo da non sforare o, se proprio stra-necessario, in modo da limitare i debiti. Ovviamente ricalibrare le uscite non significa tagliare orizzontalmente tutti i capitoli di spesa in percentuale uguale; significa, al contrario, definire in primis le priorità e poi decidere di quanto tagliare ogni capitolo: posso azzerare il cinema, ad esempio, e decidere che non rinuncio alla lettura o a mangiare una sogliola alla settimana... ognuno ha le sue priorità.
RispondiEliminaEcco: evitare che i cittadini italiani vivano in condizioni deprecabili, ben al di sotto delle linea di demarcazione fra ciò che è dignitoso e ciò che invece è umiliante, questo è per me una priorità assoluta.
Ma sai, io non sono che una casalinga, mica il presidente del consiglio:(
Povera Italia senza re, diceva mio nonno.
Flo
Ciao Tomaso, grazie per la visita.
RispondiEliminaQuando ho sentito l'intervista, che è vera, quel pover'uomo (che raccontava la propria vita con dignità, seppure con le lacrime agli occhi) mi ha fatto davvero pena e mi ha fatto montare una rabbia difficile da contenere.
Certo che per lasciare le persone in quelle condizioni e far finta di nulla, bisogna avere il pelo sullo stomaco fitto come un cespuglio di rovi. Possibile che nessuno provi vergogna?
Un caro saluto e buon fine settimana,
Francesco
Si vede che anch'io - e mia moglie -, come te, ragioniamo da "casalinghe". Perché ci comportiamo esattamente come hai detto.
RispondiEliminaPer "loro" invece - quelli per i quali evidentemente sono tutte "priorità" (soprattutto gli ultra-stipendioni e gli stra-vitalizi) alla cui rinuncia sono coriacei -, le condizioni poco dignitose dei cittadini che amministrano e che costringono ad ogni genere di umiliazioni e privazioni ormai sono diventate la normalità. E la sogliola se la mangiano tutti i giorni...
Comunque, insisto nel dire che la colpa è nostra, perché sopportiamo sempre tutto.
Forse, anche se non ho conosciuto la monarchia, aveva proprio ragione tuo nonno!
Un caro saluto e grazie per il graditissimo intervento.
Francesco