Stamani mi sono svegliato presto per cause... idrauliche, e ho visto che il cielo era stellato. Bene, mi sono detto, finalmente è arrivato il bel tempo! Un'altra mezz'oretta (la mezz'orina l'avevo già fatta) tra le calde coltri e poi mi alzo... E invece, indovinate un po', mi sono risvegliato che erano le dieci passate! Pazienza, vorrà dire che la passeggiata la farò più tardi, ho pensato. Così, dopo le consuete abluzioni mattutine e la ginnastica per diluire l'artrosi, gettando ogni tanto un'occhiata fuori dalla finestra ho iniziato a prepararmi la colazione. Riempito l'ibriq con l'acqua e il caffè in polvere, al quale di solito aggiungo un velo di cannella o cardamomo per impreziosirne il gusto come mi ha insegnato l'amico Yussef (o Yussuf, ché ogni volta dimentico come si chiama), mentre aspettavo che il gradevole composto bollisse per la terza volta e il suo profumo già inondava la cucina, mi sono accorto che il cielo s'era rabbuiato. Nuvoloni scuri, sospinti dal forte vento di maestrale che nel frattempo s'era levato, si stavano addensando verso sud ovest, ma anche a nord ovest escluso sud est, e minacciavano pioggia. Infatti, di lì a poco, un fortunale d'inaudita violenza s'è abbattuto sulla città. Chissà poi perché lo chiameranno fortunale, che con la fortuna non c'entra nulla, ho pensato, se anche oggi sarò costretto a fare lo sfigato chiuso in casa per via del brutto tempo. Ma questa è la lingua italiana, e se l'hanno chiamato così non è certo colpa mia. E poi siamo d'inverno, e il tempo è quello che è, mi sono detto cercando di consolarmi e pensando a come reinventarmi la giornata. Dunque... vediamo un po'... le tegole del tetto l'ho riparate ieri... le mucche sono stravaccate nella stalla... la gatta mammona in salotto... i vasi da fiori li ho decespugliati e dissodati l'altro giorno... i cavalli son stanchi nell'umida sera e la folta criniera sembra il vento invocar... Quando, d'un tratto: ci sono! mi sono esclamato, mi rimetterò a dipingere. Già... ma che cosa, se ormai ho dipinto quasi tutto il dipingibile? Non ho detto dirigibile. Ho detto dipingibile. E allora potrei, che so, dedicarmi ai carmina figurata, oppure a qualche dittico commemorativo religioso da regalare al parroco, financo a una corografia a piacere del rione in cui abito riprogrammandone l'andamento planimetrico, i punti di tangenza delle strade e i raggi delle curve... Sai che ti dico, mi sono detto pensandomi addosso, prendo carta, colori e pennelli e provo a rifare un acquerello del panorama di Cagliari visto da un punto qualsiasi - il solito, ché mi viene meglio perché lo conosco già - e vedimme chennesce.
E questo è quello che ho fatto.
Cara Francesco, sei fortunato dormire fino alle 10 è veramente un sogno per me!!! io dopo le 7 non riesco più a dormire, comunque pazienza che non si può avere tutto. Complimenti per il bel acquarello caro amico. ciao e buona settimana.
RispondiEliminaTomaso
Ciao Tomaso, anch'io mi sveglio presto, ma quando fa freddo e c'è brutto tempo (e poi è ancora buio pesto) mi lascio prendere dalla pigrizia e a volte mi rimetto sotto le coperte. Ma non dormo. Mi accendo la radiolina e sento le prime notizie. Le vignette, spesso, nascono proprio così...
RispondiEliminaUn caro saluto e buona notte,
Francesco
Ciao Francesco, grazie per il sorriso che mi fai nascere mentre ti leggo, sei proprio da gustare (meglio del tuo caffè? Mah!). Invece: molto bello il tuo lavoro, direi che trasuda affetto e spero che tu lo prenda come un complimento. Passo più avanti...
RispondiEliminaCerto caro Luigi, Amico prezioso che stavo per dimenticare nei meandri della posta elettronica, è un grande complimento, e lo prendo come tale perché so che è sincero.
RispondiEliminaPer le sciocchezzuole, alle quali mi abbandono gioioso quando scrivo, sai che altrettanto mi piacciono e altresì ti rendo grazie per la benevolenza della quale mi onori col tuo commento.
Tuttavia, per quanto riguarda la pittura "acquerellistica", ancora mi sento lontano da ciò che invece vorrei, una mattina, ma anche un pomeriggio o a sera inoltrata esclusa la notte, esser capace di realizzare tutto d'un fiato. Ci riusciro? E chi lo sa?... Io, comunque, non mi arrendo.
Un caro saluto e a presto,
Francesco