Ritengo che certe volte la nostra classe politica sia poco adeguata rispetto alle situazioni che di volta in volta deve affrontare. Con l'aggiunta che, in campo internazionale, contiamo quanto il due di briscola. Basta vedere quello che è successo al vertice di Minsk, al quale, per un motivo o per l'altro, l'Italia non ha partecipato. Come sbagliammo in passato con Gheddafi affiancando l'interventismo francese di Sarkozy, sbaglieremmo anche adesso se ci lasciassimo coinvolgere in un conflitto, sempre in Libia e sia pure per il "mantenimento della pace" o "peace keeping" che dir si voglia, i cui risvolti più profondi però non conosciamo affatto.
A parte le atrocità dell'Isis e dei suoi tagliagole, univocamente condannate dall'opinione pubblica internazionale, credo che in questo caso la cosa più giusta da fare sia quella di aspettare le reazioni di quei Paesi dell'area del nord Africa direttamente interessati che si oppongono all'avanzata del califfato. Come ha fatto la Giordania dopo l'uccisione del pilota, e come ha fatto l'Egitto dopo l'assassinio dei 21 cristiani copti. Con la riserva di intervenire al loro fianco, in Libia ma non solo lì, nel caso ci venisse esplicitamente richiesto e una volta individuati i probabili "alleati".
Cosa fare nel frattempo? Tenere gli occhi spalancati, soprattutto nei confronti di chi sbarca, credo che dovrebbe essere la prima cosa logica da fare. E poi, come ho letto da qualche parte, evitare di esibire, elencandoli con imprudente dovizia di particolari, numeri, specializzazioni, tipi di armamento e regole d'ingaggio delle nostre Forze Armate da inviare sul campo. Mi sembra uno spauracchio inutile, oltre al fatto di svelare prima le nostre intenzioni. In casi come questo, se si decide per la guerra, guerra deve essere. Come si dice: "senza se e senza ma". Sempre tenendo presente che le minacce del tipo "siamo a sud di Roma", o "Gentiloni crociato", fanno parte di una certa propaganda terroristica e lasciano il tempo che trovano. E a meno che i "califfi" non dispongano di missili a lungo raggio, peraltro individuabili dal nostro sistema difensivo, c'è pur sempre il mare che ci separa. Perciò, prima che sbarchino sulle italiche sponde, sono sicuro che la Marina e l'Aeronautica italiane sapranno reagire a dovere.
Ci credi davvero?
RispondiEliminaVeramente bella la vignetta, e fa sempre nascere un sorriso, poi pensandoci seriamente il sorriso svanisce e nascono le preoccupazioni...
RispondiEliminaCiao e buona serata caro Francesco.
Tomaso
Se ci credo davvero a quello che dico? Eccome!
RispondiEliminaFatto sta che stasera i notiziari hanno riferito di richieste d'intervento sotto l'egida dell'Onu da parte delle popolazioni locali. Se fosse così Renzi farebbe male a temporeggiare troppo. Questa cosa, prima si risolve e meglio è per tutti. Naturalmente, dopo, dovrebbero dare una rassettata alla Libia dal punto di vista politico-militare. Ma lo dovranno fare i diretti interessati, non certo l'Europa o comunque l'Occidente, che da quelle parti sono visti come il fumo neglio occhi.
Tu che ne pensi?
Grazie, caro Tomaso, le preoccupazioni non mancano di certo. Ma sono convinto che se agiremo bene e tutti insieme, almeno per un po' non sentiremo parlare di questa banda di matti!
RispondiEliminaCerto dovremo continuare a tenere gli occhi aperti a casa nostra, dove si potrebbe sempre nascondere qualche "infiltrato"...
Comunque, tu che vivi più lontano non dovresti avere problemi. A meno che qualcuno di loro non abbia conti in Svizzera! :)
Un caro saluto e a presto,
Francesco
Sai, Francesco, io sono una persona semplice e di tante cose non capisco un tubo: politica internazionale, guerre mondiali, sbarchi di disperati sui barconi...
RispondiEliminaIo vedo che l'Isis passa dalla Siria (che sta "di là") alla Libia (che invece sta molto "di qua") e qualcuno immagina o sospetta è sa che il prossimo bersaglio à il Marocco (http://www.meganotizie.com/wp-content/uploads/2015/02/isis-597x400.jpg)
Ora, prendiamo pure con le pinze la veridicità di questi "documenti" che magari sono farlocchi come una nevicata in maggio.
Fidiamoci davvero tanto delle capacità della nostra marina militare, della guardia costiera e della contraerea.
Fidiamoci pure ciecamente dela diplomazia internazionale, dell'egida dell'ONU e delle missioni di pace.
Fidiamoci anche dell'innocenza di migliaia di disperati che sbarcano a Lampedusa ogni giorno: non è così che un esercito invade un intero continente, giusto?
Fidiamoci di tutto, ma...
Ma la seconda guerra mondiale doveva durare 3 mesi al massimo perchè noi siamo i più forti
Ma il cavallo di Troia non è una trovata poi tanto malvagia: ha funzionato diverse volte a meraviglia
Ma la nostra marina militare e la guardia costiera sono impegnatissimi a salvare di disperati di cui sopra.
Ma, come dicevamo ai tempi del liceo, "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo" (ed è per questo che la prof di italiano mi ha interrogato quell'unica volta che non avevo studiato.)
L'attacco potrebbe non arrivare dala Libia. Nelle ultime 5/6 settimane ci sono stati attacchi codardi e ignobili in diversi paesi d'Europa tutti partiti dall'interno. A proposito: sai che in Belgio esiste un movimento d'opinione (che potrebbe diventare presto un partito politico in nome del pluralismo e dela libertò di opinione appunto) che pretende l'applicazione della sharia? In Belgio, non in Libia o in Egitto o a casa loro... no, no: nel cuore di questa nostra Europa tollerante e suicida.
PS: hai davvero l'esigenza di moderare i commenti? Voglio dire: ovviamente tu a casa tua decidi come meglio credi, mi chiedevo solo se ti serve, se hai mai dovuto cassare qualche commento... La curiosità è femmina e io, modestamente, lo sono ;-)
Ma quanti errori di ortografia ho fatto?!?!?!
RispondiEliminaCiao, scusami se ti rispondo in ritardo. Volevo chiederti, se ti fa piacere, di poter corrispondere via-email, come faccio con molti amici del blog.
RispondiEliminaLa mia è francescodotti@alice.it.
Per risposte lunghe e complesse, come il tuo ultimo commento, credo che sia la soluzione migliore.
A presto e un caro saluto, come sempre,
Fransuà
Certo, volentieri, però non temi che il blog possa languire? E poi si perde la possibilità che una discussione diventi un dibattito, non credi?
EliminaAh, mi sono dimenticato degli "errori di ortografia", come li chiami tu. Non ti preoccupare: sono solo innocenti refusi dovuti a errate battiture. Anche a me a volte sfugge una lettera o uno spazio, quando non mi succede di peggio perché sono molto più ignorante di te. :)
RispondiEliminaCose che capitano...
Ari-ciao
L'osservazione è giusta, ma col tempo mi sono accorto che, a parte il caro Tomaso, sei l'unica che si interessa a questo tipo di argomenti. Tra l'altro, molti amici non commentano più sul blog perché si sono autodirottati su Google Plus. Che non mi piace per niente, in quanto lo trovo molto simile a facebook o altri social (che aborro, e sui quali non mi troverai mai).
RispondiEliminaOra ricordo che mi avevi anche chiesto informazioni sulla "moderazione" dei commenti, e perché l'abbia messa. Il motivo è che ricevo vagonate di spam, e quindi devo fare i salti mortali per evitarlo ed eliminarlo. In questo modo, invece, una buona parte del lavoro "sporco" lo fa direttamente Google.
Ci sentiamo presto.
Ciao,
Fransuà