Ieri sera, verso presto, avanti cena e dopo pranzo tardi ma prima che le tenebre calassero sulla città e i suoi dintorni terracquei, mi sono detto: "Ma davvero vuoi stare tutta la sera seduto davanti al compiùtero a cazzeggiare or di questo or di quello e viceversa? Non sarebbe meglio che prendessi il velocipede e ti inoltrassi pei soliti lidi ove solingo dipingi e sì spesso ti spingi?"
E così, senza darmi neppure una risposta, ho preso la mia fotocamera nipponica e sono sceso nel garage che non ho, ho staccato dal gancio al quale era appeso il mio italico birota marca Atala a 46 rapporti con portapacchi, l'ho inforcato e ho cominciato a pedalare. E pedala che ti pedala, sono giunto dove dovevo giungere: al solito posto! Non ve lo dico per farvi una sorpresa, altrimenti che sorpresa sarebbe? Mentre pedalavo di buona lena, l'occhio di tanto in tanto mi cadeva su dei nuvoloni scuri e minacciosi che si addensavano a nord spinti da un forte e antipatico vento di maestrale che annunciava la pioggia imminente.
Insomma, per farla breve, non solo ho fotografato le nuvole ma rientrando a casa ho preso pure l'acqua!
Tutte le cose belle hanno un prezzo...
RispondiEliminaFlo
:-)
Già, è vero. Se fossi uscito quando era sereno non avrei potuto fotografare le nuvole! :)
RispondiEliminaPiuttosto, non ho più sentito l'amico Tomaso... Hai per caso sue notizie?
Buon fine settimana e il solito, caro saluto
Fransuà
Stavo per farti la stessa domanda...
RispondiEliminaPrima di andare a letto vado sul suo blog e controllo.
RispondiEliminaMagari è andato in giro da qualche parte...