Et voilà, oilì oilé, un acquerello dipinto al volo - con un occhio chiuso e una mano in tasca - l'altra mattina (o sera, non ricordo) mentre giro e poi vagavo per le straduzze di Quartu S. Elena alla ricerca di un posto per parcheggiare la bici.
Spero che vi piaccia, perché a me fa proprio schifo!
E invece io, da oristanese che vive lontano dalla Sardegna da tantissimi anni ( ma ci ritorno sempre in vacanza), ho trovato bellissimo il tuo acquerello e mi ha molto intenerito perchè vi ho riconosciuto perfettamente la mia terra. Passando per Riola, Donigala etc si vedono esattamente quelle case con l'uscio proprio sulla strada, senz'alcun marciapiede, con anche " le cadiras" fuori per sedersi al fresco, col rischio di essere "arrotati" da un momento all'altro da qualche macchina! Mi piacerebbe proprio averlo quel tuo acquerello! Ciao!
RispondiEliminaCiao, Ornella, ti ringrazio per l'indulgente commento.
RispondiEliminaIl fatto che io sia rimasto deluso dal mio lavoro è che per questo soggetto avrei dovuto utilizzare un supporto più ampio. Ma siccome inizio sempre a lavorare dove mi capita, questo era l'unico cartoncino che avevo a portata di... pennello in quel momento. E il bello è che l'esperienza non mi manca e avrei dovuto prevedere il risultato finale. L'unico escamotage, per dargli più "aria", è nell'incorniciarlo con un passepartout di almeno 5-6 cm di larghezza. Lo farà chi se lo compra...
Bella, la tua Terra. Io, pur essendo toscano, ci vivo benissimo da quarant'anni e me la sono girata proprio tutta.
Ciao, grazie ancora e spero di risentirti,
Francesco
Tu arrivavi in Sardegna ed io me ne partivo! Dopo la maturità sono venuta a Napoli dove mi sono laureata in Lingue e, come era prevedibile, ho fatto famiglia qui.
RispondiEliminaSe non è troppo costoso potrei anche farci un pensierino sul tuo acquerello! :-)