giovedì 9 settembre 2010

Sakineh libera! - 2

Da qualche giorno sentiamo notizie più confortanti sulla sorte di Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata per adulterio e per il suo coinvolgimento nella morte del marito. Pare, cioè, che il Tribunale iraniano abbia momentaneamente sospeso la sentenza di morte per lapidazione. Merito delle pressioni internazionali? Può darsi. In ogni caso, oltre a Sakineh, ci sono altri "dead men-women walking", meno strategicamente importanti(?), in attesa di subire la stessa sorte della Signora Ashtiani, dei quali però si parla poco.
Perciò, se così fosse, tireremmo tutti un sospiro di sollievo per Sakineh. E non perché vogliamo che uno Stato sovrano amministri la giustizia a modo nostro. Ci mancherebbe! 
D'altro canto mi pare che in qualche Stato americano ci sia ancora la pena di morte, e anche se ci sono delle moratorie per la sua soppressione alla fine ognuno fa quello che vuole e non glielo può impedire nessuno. Soprattutto perché sono americani... Che poi quel tale Terry Jones, pastore battista in Florida, lanci la provocazione di bruciare il Corano per commemorare a modo suo l'11 settembre, se non fosse solo una provocazione direi che sarebbe davvero un gesto idiota. Non si offendono le religioni altrui, caro Jones. E tu che sei prete queste cose le dovresti sapere.
Perciò, tornando a Sakineh, se anche in Iran vogliono applicarla, questa pena di morte, che facciano pure. Anche se non mi piace per niente. Se la Signora Ashtiani merita la condanna capitale, che Dio (chiunque Egli sia) abbia pietà di lei. 
Il fatto grave, secondo me (perché è chiaro che parlo solo per me), è invece il tipo di pena applicata: cioè la lapidazione. Fatta come ce l'hanno mostrata in molti filmati, o descritta da chi vi ha assistito e ce l'ha raccontata. Un'orda selvaggia, urlante, assatanata, e per questo non più "umana", che prende a sassate e a calci le/i poverette/i e smette solo quando le/li vede morte/i. 
Non sarebbe meglio allora, se pena di morte dev'essere, farlo con metodi più tradizionali, più sbrigativi e "meno disumani"? Per esempio l'impiccagione, la fucilazione, l'iniezione letale o la sedia elettrica? 
E infine, se lapidazione dev'essere, non sarebbe meglio allora una... lapidazione "a macchina"? Una sorta di "lanciasassi" meccanica, caricata a sanpietrini da 70 mm e manovrata da un boia-cannoniere, che mitragli senza scampo la condannata (o il condannato?) fin quando morte non sopravvenga? Non fraintendetemi, però. 
Il fatto è di una tale gravità che non voglio scherzarci sopra, per carità. Ma è il vedere l'orda selvaggia, assatanata e disumana che mi fa schifo. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.
Con osservanza,
Francesco Dotti 

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