domenica 6 marzo 2011

Unità d'Italia

 
Quello che mi accingo a scrivere c'entra poco con la vignetta, se non perché vi sono raffigurati due personaggi dell'attuale governo. Ma siccome non mi andava di fare un'altra caricatura a Gheddafi utilizzo questo spazio che, in ordine cronologico, è anche l'ultimo da leggere.
Detto questo, penso che sarebbe ora che l'Italia, nella persona di chi ci governa, si facesse carico di prendere in considerazione, una volta per tutte, quale tipo di risposte dare al colonnello Gheddafi. Senza però tenere, come le è consueto per storia e per genìa, i piedi in due o più staffe o, ancor peggio, barcamenarsi in fraseggi più o meno retorici utili quanto l'aria fritta. E, insieme all'Italia, visto che ne facciamo parte, dovrebbe far sentire la sua voce anche l'Europa.
Io non m'intendo di politica, ma ritenendomi un istintivo vado "a naso" - anche perché, avendone uno di discrete dimensioni, bisogna che in qualche modo lo utilizzi - e non penso proprio che dietro agli insorti, come vorrebbe farci credere Mu'hammar il Beduino, ci siano davvero Al-Quaeda o l'ombra minacciosa di Bin Laden.
Gheddafi lo conosciamo bene, e abbiamo conosciuto quello che è stato detto di lui in almeno due drammatiche circostanze: l'attentato di Lockerbie e i missili Scud contro Lampedusa. Ambedue, però, messe in discussione secondo certe ricostruzioni dei servizi segreti, e nelle quali non mi avventuro perché non conosco esattamente i fatti. 
Perciò, secondo me, e sempre "a naso", ci sarebbero tre strade da percorrere: la prima è quella "pilatesca" di lasciare che se la sbrighino tra di loro. Ma avendo criticato duramente l'operato del Beduino, ammesso che vincesse, dopo ci risulterà molto difficile ricucire lo strappo. E non saranno più sufficienti i baciamano o le pacche sulle spalle per farcelo tornare "amico". E che razza d'amico! Per che cosa, poi: per qualche bidone di benzina e un po' di bombole di gas in più?
La seconda, che però eviterei come la peste, è quella di lasciare campo libero agli americani che, avendo il dente avvelenato contro il Cammelliere e non essendo riusciti a toglierlo di mezzo all'epoca di Reagan, non vedono l'ora di poterlo fare adesso. La qual cosa, agli occhi del Medio Oriente, risulterebbe come l'ennesima "invasione" e il tentativo di una nuova "colonizzazione" da parte dell'Occidente. Allora sì che dovremmo temere una "virata" degli attuali rivoltosi, che potrebbero davvero essere assorbiti dall'ala integralista musulmana.
La terza, infine, è quella che ritengo più giusta. Siccome quei "poveracci" che si stanno facendo ammazzare  meritano il nostro rispetto e noi stiamo ostracizzando - o lo abbiamo già fatto - chi per anni li ha tiranneggiati e adesso li assassina, dovremmo dar loro una mano. 
Come? Non lo so. Magari fornendo loro degli aiuti, anche sotto banco e tramite altri, di armi, viveri, medicinali e di tutto quanto potrebbe risolvere, in tempi brevi e a loro vantaggio, le sorti di questa guerra civile liberandoci definitivamente da Gheddafi.
Ma senza aspettarci nulla in cambio. Lo so che è difficile e improduttivo, ma almeno sarebbe più giusto e anche più umano.
 Francesco Dotti 

2 commenti:

  1. Complimenti caro Francesco.
    La vignetta è splendida.
    L'Italia è già unita e non si divide.
    Tomaso

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  2. Ciao Tomaso, grazie!
    L'Italia DEVE restare unita. Ci mancherebbe!!
    Dopo tutti i martiri che si sono immolati perché potesse finalmente esserlo, pensare di dividerla sarebbe da pazzi.
    Quello che ci manca, purtroppo, è la capacità politica di saper dare le giuste risposte al momento opportuno.
    E in questo, i nostri "amici" sono dei veri professionisti.
    Un caro saluto,
    Francesco

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