lunedì 21 marzo 2011

Odissea all'alba



E' stata dura, come direbbe Bossi, ma ce l'ho fatta! E il merito è tutto del mio istruttore, il maresciallo Pepe, che quando ero ancora allievo della Scuola di pilotaggio di Gavirate di Sotto mi diceva sempre: "Fai come me: vola sempre basso, così la contraerea non ti può inquadrare!"
Ricordo che il primo giorno di corso, quando lo vidi librarsi nel cielo a bassissima quota, stupito da cotanto ardimento, chiesi al compagno che era vicino a me: "Accidenti, come vola basso! Ma perché non sale?" E lui, imperterrito, mi rispose semplicemente: "Perché è Pepe!".
Perciò, questa inaspettata missione nei cieli libici è stata per me come il giorno lontano in cui conseguii il brevetto di pilota acrobatico. Bei tempi!
Appena giunto in vista della costa della Tripolitania, ho avuto subito il mio daffare con la contraerea libica che mi bersagliava da tutte le parti, ma volando a bassa quota, zigzagando qua e là, sotto e sopra, su e giù, sono riuscito ad essere più veloce dei mitraglieri che non ce la facevano ad inquadrarmi nei loro mirini, così quando sparavano io ero già passato.
Figuratevi che in un looping rovescio con doppia avvitatura a cavatappi a sinistra mi sono perso anche la penna! Pazienza, di penne ne ho tante. Però ho acchiappato Gheddafi.
L'ho scovato dietro un palmizio nei pressi di un fittizio fortilizio nell'oasi di مشروع تشجير منطقة الهيرة, poco più a sud di Al 'Aziziyah, mentre tentava inutilmente di mimetizzarsi da cammello, ma l'ho riconosciuto perché si era dimenticato la gobba.
Dopo un atterraggio piuttosto difficile a causa della sabbia che mi entrava nel motore, sono saltato subito a terra e gli ho gridato: "Tana!" 
Vistosi scoperto, ha abbozzato un tentativo di fuga, ma quando si è accorto che non scherzavo e che non avevo tempo da perdere, si è arreso. In un primo momento, il beduino non ne voleva sapere di salire a bordo. Mi ha detto che aveva paura di volare e che era a stomaco vuoto. Voleva sapere se a bordo erano previste delle merendine e poi non si fidava del mio aereo perché troppo vecchio e malandato. E poi c'era un posto solo...
"Sali a bordo, vecchio cammello!" gli ho detto senza tanti complimenti, legandolo come un salame dopo averlo caricato sull'aereo, dietro di me. "Sarkozy, lo sceriffo di Parigi ti aspetta. E io mi devo guadagnare la taglia!"
Il ritorno è stato più periglioso dell'andata. L'aereo era carico oltre il consentito, e Gheddafi, con tutti quegli stracci addosso, pesava quanto un elefante. Nei pressi di Bengasi la contraerea libica ci ha conciati a dovere: mi ha fulminato mezzo timone di coda e riempito di buchi tutta la fusoliera. Poi, siccome ero troppo basso, un missile terra-terra mi è esploso vicino al motore e mi ha mandato fuori uso il magnete nr. 2 spostandomi l'anticipo automatico di almeno 14° a sinistra. La pompa dell'olio, vecchia di almeno quarant'anni e non più in garanzia, è andata a farsi fottere bruciando la guarnizione della testata e compromettendo la carburazione.
"Speriamo che ora non si rompa anche la cinghia!" ho mormorato a mezza voce. Gheddafi, che mi aveva sentito, mi ha detto di non preoccuparmi perché mi avrebbe prestato le sue bretelle. Gli ho risposto gentilmente che con le sue bretelle ci si poteva anche impiccare, e che in un modo o nell'altro saremmo tornati indietro. Anche a costo di farla a nuoto, facendogli trascinare appresso l'aereoplano.
Finalmente, dopo un'intera giornata di volo quasi a pelo d'acqua, siamo arrivati in vista di Lampedusa dove ci attendeva una delegazione di pescatori del luogo che, scambiandoci per migranti, ci ha tirato addosso tutto il pescato della settimana.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Larga la figlia, stretta la zia, voi dite la vostra che io ho detto la mia.
Francesco Dotti (Il "Barone Rotto")

2 commenti:

  1. Se fosse così facile chiudere questa guerra fratricida, direi forte.
    VIVA LA PACE... Purtroppo non credo che lo scoveranno facilmente.
    Bella la tua vignetta caro Francesco.
    Buona giornata amico.
    Tomaso

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  2. Ciao Tomaso,
    chissà dove s'è nascosto il nostro "ex amico"...
    Riusciranno a buttarlo giù definitivamente da suo seggiolone?
    Mah... aspettiamo e vediamo quello che succede. Credo che però, alla fine, qualcuno dovrà "scendere a terra" e combattere per le strade. Dall'alto, ormai, non possono più fare granché.
    Un caro saluto,
    Francesco

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