venerdì 25 marzo 2011

Sardegna - Patto di stabilità

da "L'Unione Sarda" del 25/03/2011 (per ingrandirlo, cliccare sull'articolo e poi, quando viene visualizzato nella seconda pagina, cliccare ancora sull'articolo)


Se andiamo sul sito della Regione Autonoma della Sardegna 

http://www.regione.sardegna.it/regione/ 

e leggiamo, per esempio, l'elenco dei servizi forniti al cittadino, l'offerta è amplissima, chiara, trasparente.
Tutto, insomma, sembra che funzioni a dovere. Dico "sembra", però, perché leggendo l'articolo pubblicato su "L'Unione Sarda" del 25 marzo c.a., a pag. 23, a firma di Mario Gottardi - e che potete leggere in alto -, a quanto pare le cose non starebbero proprio così.
Perciò, in regime di quel "federalismo", più o meno fiscale, tanto sbandierato ultimamente e considerato la panacea per le "sofferenze" economico-amministrative dei nostri scalcinati enti locali, quanto si legge nell'articolo di Gottardi ha davvero il sapore della beffa, l'ennesima, a danno del cittadino credulone.
Perché "credulone"? Semplice: perché se ciascuno di noi/voi ogni tanto si prendesse la briga di leggere tutte le montagne di pagine scritte a proposito di "norme e procedure", di "programmazione", di "Costituzione", di "sviluppo equilibrato e duraturo", di "fondi comunitari", di "piani operativi regionali", di "fondi strutturali europei", di "risorse messe a disposizione", di "sviluppo economico per le regioni svantaggiate", di "coesione sociale", di...
da questo elenco senza fine, che potrebbe continuare all'infinito, capirebbe che sono tutte parole prive di significato. 
E, badate bene, per ognuna di queste voci sono stati spesi fiumi di parole, contenute nelle montagne di pagine di cui sopra, e attraverso le quali al cittadino "credulone" possa apparire verosimile che tutto quello che gli viene promesso gli sarà veramente dato. Balle!
Così, a dispetto delle strombazzanti rassicurazioni dei vari Brunetta o Calderoli, noi continuiamo, invece, a restare invischiati in situazioni dalle quali per uscire non basterebbe un esorcista.  Se questo è il "federalismo" che intendono appiopparci, siamo fottuti!
Per continuare con gli esempi, riporto qui di seguito alcune informazioni prese sempre dal sito della Regione Sardegna

http://www.regione.sardegna.it/sardegna_speaks_english/ 

nelle quali si legge: "Il programma “Sardegna Speaks English”, finalizzato alla diffusione capillare della conoscenza della lingua inglese, si pone l'obiettivo di portare i livelli di istruzione, formazione e competenza della popolazione sarda a livello degli altri Paesi europei. Dopo la positiva esperienza registrata negli anni 2007 e 2008, viene proposta una nuova serie di interventi". 
E poi ancora, negli altri link dedicati al progetto: "Uno degli elementi fondamentali su cui si incentra il progetto SARDEGNA SPEAKS ENGLISH è la necessità di documentare le competenze linguistiche in lingua inglese raggiunte dai fruitori delle varie azioni. In particolare il punto 1.4.3 della delibera del 21.11.2006 adottata dalla Giunta regionale sostiene che “le attività di certificazione della competenza linguistica consente non solo di garantire la qualità dell’insegnamento e i risultati dell’apprendimento, ma anche di valutare in termini misurabili i risultati”... "Nella stessa sezione la delibera inoltre suggerisce alcune linee guida nell’individuazione delle certificazioni appropriate indicando esami e test diffusi e accettati a livello internazionale in grado di misurare le quattro abilità di listening, reading, writing e speaking secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue elaborato dal Consiglio d’Europa1..."

Che cosa sono i "Fondi strutturali"?
"I Fondi strutturali sono strumenti di intervento creati e gestiti dall'Unione Europea per finanziare vari progetti di sviluppo all'interno dell'UE. Gli obiettivi principali dei fondi sono tre: riduzione delle disparità regionali in termini di ricchezza e benessere, aumento della competitività e dell'occupazione, sostegno alla cooperazione transfrontaliera. I fondi strutturali impegnano attualmente il 37,5% del bilancio complessivo dell'Unione Europea"
Come vedete, tutte belle parole. Che trasmettono certezze, entusiasmo, impegno da parte di chi le propugna, e che diventano fonte di rassicurazione e garanzia di serietà per tutti coloro che volessero intraprendere questi percorsi. Ma... per che cosa? Per sentirsi dire, alla fine:  
"I soldi per pagare gl'insegnanti c'erano, ma dicono che per il Patto di stabilità non possono pagare..." Che significa?
Leggetevi l'articolo de "La Nuova Sardegna" qui: 

http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=150542&v=2&c=1489&t=1http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=150542&v=2&c=1489&t=1

Lo avete letto? E allora, di grazia, ci vogliono spiegare i nostri ministri "intelligentoni" come si fa ad uscire dalla crisi usando questi metodi?
Concludo dicendo che Roberta Dotti, una delle insegnanti d'Inglese in questione, è mia figlia, e che a pagarle l'assicurazione che le scadrà il prossimo mese di aprile dovrò essere io. 
Che sono pensionato.
Francesco Dotti

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