martedì 22 ottobre 2013
Legge di stabilità
Tutti a dire che si pagheranno meno tasse, che il saldo (per noi) sarà positivo(?) perché "i conti quadrano, senza aumentare le tasse per i cittadini e per le imprese, e senza fare tagli sul sociale e sulla sanità come accadeva negli anni scorsi" (ipse dixit Enrico Letta). Dico solo: staremo a vedere. Perché ancora non sappiamo, a legge approvata, come si comporteranno i Comuni.
Qualcuno voleva il "federalismo fiscale"? Eccolo!
Ora è chiaro che per quelli che sono sempre stati in crisi (cioè la maggior parte di noi) la recessione conta poco visto che siamo re-cessi da un pezzo e ci abbiamo fatto il callo, ma se c'è una cosa che dà fastidio è questa continua presa per il culo da parte di chi ci governa. Come se fossimo un branco di ghiozzi sempre pronti ad abboccare a tutto quello che ci attaccano all'amo. Vedi il mantra del cuneo fiscale e i 14-euro-14 di "aumenti", ma anche meno (si dice che invece siano dai 3 ai 6 al mese), che gli operai si troveranno in busta paga. Quelli che ne hanno ancora una. Insomma, poco più che un'elemosina.
Senza contare tutti gli aumenti, sempre i soliti: dalle sigarette alla benzina, dagli alcolici ai giochi in genere, e mi fermo qui perché la musica la conosciamo.
Senza contare il blocco delle pensioni (quelle dei poveracci che hanno veramente salvato il Paese, ma non certamente di quelle "d'oro massiccio"), che continueranno a non essere indicizzate al costo della vita. Ma continuando a contare, quelli sì, gli 807 e passa miliardi all'anno di spesa pubblica, compresi sprechi e privilegi, che nessuno però ha mai inteso realmente tagliare. A iniziare, tanto per fare un esempio, dai costi standard per la sanità che, a patto che si realizzino, potrebbero far risparmiare un sacco di soldi. O per il "condono-sanatoria" sulle slot-machine che tutti noi ormai conosciamo.
A questo punto mi chiedo con quale coraggio si parli di "rilancio dei consumi", per i quali la cartina di tornasole sarà il prossimo Natale.
Credo, invece, se non si cambia registro, che presto ci sarà un incremento delle vendite di forconi e bastoni perché la gente è davvero stanca e comincia a scendere in piazza. Contro, come accade in certi casi, gli si manderà altra gente, in divisa e con scudi e manganelli. Altri poveracci, come quelli che si troveranno di fronte, sottopagati e con pochi mezzi, spesso inadeguati a causa dei tagli di spesa e di organico, questi sì, portati a termine. Però si spendono 120 milioni all'anno per il servizio delle "scorte" ai personaggi "che contano". Le quali scorte talvolta capita che si rechino, al posto dello "scortato", a fare addirittura le... commissioni.
( fonte: http://www.video.mediaset.it/video/quinta_colonna/full/415390/puntata-del-21-ottobre.html )
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Caro Francesco, tutte chiacchiere!!!
RispondiEliminaDi bello è solo la tua vignetta!
Tomaso
Già, caro Tomaso, però alla fine chi paga è sempre "Pantalone".
RispondiEliminaQualche volta, per vedere se c'è differenza, vorrei avere la... gonna! :) :)
Grazie e buona serata,
Francesco