mercoledì 13 novembre 2013

Nassiriya



Nel giorno del ricordo, e del dolore, per i nostri militari caduti a Nassiriya e per i loro familiari, quell'intervento nell'aula di Montecitorio nel quale la deputata del Movimento 5 Stelle ha tirato in ballo il kamikaze che li ha ammazzati, dipingendolo come una "vittima di guerra" al pari delle altre, mi è sembrato una nota davvero stonata. Perché poteva davvero risparmiarsela, quella "commemorazione". Avrebbe fatto senz'altro più bella figura. Meno male che ha chiesto scusa.
Non mi pare che i nostri ragazzi fossero andati in Iraq con animo da guerrafondai e non si credevano di certo dei "rambo". Tutt'altro. Come non c'erano, nei loro occhi, sguardi accecati dall'odio o dal disprezzo per gli abitanti dei territori "occupati", ma sorrisi e affetto soprattutto per quei bambini ai quali la guerra e la fame avevano tolto ogni speranza di bambino. Oggi ho letto in giro molti commenti pieni di livore contro i nostri soldati, definiti addirittura "truppe imperialiste di occupazione", probabilmente provenienti da una certa gioventù che mi auguro non sia numerosa. Ed è probabile che molti di questi "bambocci", che oggi sbraitano contro chi ha un'uniforme, non si rendano conto che chi la indossa ha tra le altre cose un compito molto importante: difendere, non sia mai che un giorno o l'altro scoppi una guerra, anche loro che sbraitano. Oppure, se necessario, tirarli fuori da sotto le macerie di un terremoto, di una frana, di un'alluvione o di qualche altra calamità. E forse nessuno ha mai detto loro che le file che oggi fanno per assicurarsi il tablet o il cellulare di ultima generazione, i loro nonni (ormai bisnonni e forse anche morti) le facevano per i loro genitori (o nonni) davanti ai negozi che distribuivano, razionandoli, il pane, la pasta, il riso o lo zucchero o l'olio. Con una tessera in mano, che si chiamava "annonaria", e che stabiliva quanto pane, pasta, riso, zucchero o olio toccava a ciascuna famiglia. 
Questi fatti, come tanti altri che purtroppo non si raccontano più perché appartenenti al passato, sarebbe giusto ricordarli e farne tesoro. Perché ci appartengono, non solo come Storia ma anche perché potrebbero ripetersi. 
Ma il discorso porterebbe lontano e si corre il rischio di divagare. 
Concludo, e scusate se è poco, dicendo che da un po' di tempo a questa parte sembra che invece alcuni ruoli si siano invertiti, e che quindi anche i delinquenti e i malfattori spesso diventino essi stessi le vittime: magari della società che li emargina e che non capisce il loro disagio. Tutto così diventa opinabile, e si cerca una giustificazione per tutto. Quando ci fa comodo. 
Perciò, tornando al nostro kamikaze "vittima di guerra", mi chiedo quando si deciderà di riabilitare anche Landrù che, dopo aver ammazzato 10 donne sole e ricche per intascarne gli averi facendone sparire i corpi bruciandoli nel caminetto, in fondo commise quei delitti perché ridotto in miseria. E quindi diventando una "vittima" della necessità.
Senza contare che se talvolta una donna alla lunga può anche diventare noiosa e insopportabile, figuriamoci dieci... 

4 commenti:

  1. Cara Francesco, questo tuo scritto,è la prova che dobbiamo molto riflettere!!! Chi sono tutti i nuovi arrivati al centro della politica che siedono alla camera e al senato e li chiamano onorevoli!
    CRedo che ognuno di noi potrà tirere una chiara conclusione cara amico.
    Ciao e buona giornata.
    Tomaso

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  2. E' vero, caro Tomaso.
    Il fatto è che abbiamo tanto desiderio di essere governati, soprattutto bene e da persone capaci, che ogni volta che si propone qualcuno nuovo speriamo che sia quello giusto. Invece poi scopriamo che è come tutti gli altri, se non addirittura peggio!
    Ciao, buona giornata e a presto,
    Francesco

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  3. Ho dimenticato, come si fa ad avere il tuo libro? Ciao.

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  4. Ciao Elio, per il libro (del quale ho avuto anch'io una decina di copie che mi sono andate via quasi tutte tra amici intimi e parenti stretti) potresti averlo direttamente a casa richiedendolo all'Editore.
    Il link è questo: http://www.segnidautore.it/store/edizioni-segni-d-autore/70-l-italia-siamo-noi-9788898529032.html
    La spedizione è gratis oltre i 25 euro di spesa. In pratica, se vuoi regalarne tre per Natale, te la cavi con 30 euro e basta. E visti i tempi non è poco...
    Comunque grazie per avermelo chiesto.
    Un caro saluto,
    Francesco

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