domenica 13 novembre 2011

Governo tecnico


Gli eventi convulsi di queste ultime ore stanno mettendo a dura prova anche un vignettista di consumata esperienza come me. Perciò mi perdonerete se le vignette sono in white & black, poco curate e di veloce esecuzione.
Detto questo, aggiungo che un governo di "tecnici" che mettesse finalmente da parte la politica inconcludente forse era l'unica cosa da fare. Anche se in molti gridano "Al golpe! Al golpe!"
Nelle condizioni economiche in cui siamo precipitati, le elezioni ci avrebbero allontanato troppo dall'impegno preso con l'Europa, e perdere ancora tempo, oltre che soldi, non ci avrebbe certamente giovato.
Ma se questo nuovo esecutivo dovesse riuscire dove gli altri hanno fallito (e non mi riferisco solo a Berlusconi), quando giungerà il momento di recarci alle urne, mi chiedo se non sarà il caso di rivedere le nostre "simpatie politiche" e confermare i nuovi "salvatori" anche per futuri incarichi, licenziando in tronco quella pletora di chiacchieroni e perditempo strapagati che anno dopo anno hanno contribuito alla nostra rovina, facendo ogni volta pagare le colpe della loro inconcludenza sempre e comunque al "popolo bue"
Popolo bue che però, è bene anche ricordarlo, proprio perché non è capace di rendersi libero si merita i governanti che ha.
Popolo bue che ora probabilmente dovrà pagare profumatamente un'altra trentina o poco più tra ministri e sottosegretari in aggiunta a quelli momentaneamente disoccupati, ma comunque ancora stipendiati, che siedono ancora sugli scanni di Montecitorio. A proposito, ci auguriamo con tutto il cuore che il nuovo esecutivo guidato dal Prof. Monti, in nome di una sobrietà più volte richiesta, si decida una volta per tutte a fare piazza pulita di tutti gli sprechi, iniziando proprio dalla famigerata "Casta". Di cui tanto si parla ma nei confronti della quale poco si conclude.
In ogni caso, come tanti desideravano, finalmente "Lui" è morto. Il "tiranno" è caduto! Quattro volte sull'altare e, con questa, quattro volte nella polvere. 
Ma la terra, pur se "percossa e attonita", davanti alla notizia non è rimasta muta. Anzi, abbiamo assistito al rito della monetina da parte del popolo bue che, per niente vergin di servo encomio o di codardo oltraggio, nelle piazze gremite gli gridava buffone! buffone!
"Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull'eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir!"
E così, seguitando a parafrasare il mio amico Manzoni, vi lascio con la sibillina domanda: "fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza".
Francesco Dotti




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