Dovete sapere che alcuni giorni fa, mentre imbiancavo una parete di casa con della tempera rigorosamente lavabile, mi era venuto in mente di stenderne un velo leggero sopra uno spezzone di cartoncino con l'intenzione, prima o poi, di trasformarlo nel solito quadruccio. Così oggi, reduce dal consueto giretto all'interno del Parco di Molentargius, ispirato dall'arrivo della primavera che tutto satura di colori e profumi, sono rientrato a casa e ho dato libero sfogo ai rimasugli di ricordi che la mia ormai labile memoria era riuscita a fissare di quelle immagini.
Ho preso il cartoncino, ho schizzato a matita i contorni di un panorama ormai a me familiare e poi ho provato a usare l'acquerello. Giusto per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori. Ebbene, il fondo di tempera lavabile che avevo steso sul cartoncino, pur avendo reso il foglio quasi impermeabile all'acqua, non solo mi ha permesso di ottenere ugualmente le velature come se fosse un normale foglio per acquerello, ma ha accelerato l'essiccamento del colore sottostante e addirittura ha aumentato incredibilmente la scorrevolezza del pennello sul supporto (per ottenere ciò, i più esperti sono soliti usare il fiele di bue mischiato all'acqua).
E anche se il risultato finale, come sempre, è stato per me deludente, è valsa comunque la pena di provarci...
Distinti saluti,
il Pittore
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