Quand'è che la smetteremo di fare i sudditi leccaculo della Germania?
Ma questo Stato non se la piglia solo coi cittadini, e infatti ora, a torto o a ragione, prova a infilare le mani anche nelle tasche di alcuni amministratori locali.
Dalle ultime notizie, pare che a causa della sovrastima del gettito Imu da parte dello Stato e della strampalata "compensazione" studiata dai professori - un po' come spesso avviene con gli "studi di settore" -, alcuni Comuni (oltre 200), oltre a non beccare un euro dallo Stato, saranno costretti a restituire all'erario una bella fetta dei contributi in passato ricevuti.
Dalle ultime notizie, pare che a causa della sovrastima del gettito Imu da parte dello Stato e della strampalata "compensazione" studiata dai professori - un po' come spesso avviene con gli "studi di settore" -, alcuni Comuni (oltre 200), oltre a non beccare un euro dallo Stato, saranno costretti a restituire all'erario una bella fetta dei contributi in passato ricevuti.
In pratica, se il Mef (che sta per Mi(ni)stero Economia & Finanze) ha già previsto che con l'Imu sulla prima casa il Comune debba incassare 100 (ma in effetti ne ha incassato solo 70), la differenza (e cioè i 30 che però non ha incassato) la deve comunque versare all'erario utilizzando i fondi precedentemente incamerati. Un meccanismo assurdo che, nella migliore delle ipotesi, a seconda da quale parte si guarda, costringerebbe i Comuni a rivalersi in qualche modo sui cittadini.
E se dietro a tutto quanto ci sta calando tra capo e collo in questo periodo, oltre alla crisi (causata da chi, poi?), c'è davvero l'Europa con le sue direttive economiche, oggi viene da chiedersi se ne è valsa veramente la pena aggregarsi a un simile carrozzone senza aver prima stabilito delle regole chiare e ben precise alle quali tutti, e dico tutti indistintamente, avrebbero dovuto aderire. Ognuno con la propria sovranità, e senza i soliti vergognosi calamenti di braghe ai quali da tempo ci hanno abituato i nostri governanti.
E se dietro a tutto quanto ci sta calando tra capo e collo in questo periodo, oltre alla crisi (causata da chi, poi?), c'è davvero l'Europa con le sue direttive economiche, oggi viene da chiedersi se ne è valsa veramente la pena aggregarsi a un simile carrozzone senza aver prima stabilito delle regole chiare e ben precise alle quali tutti, e dico tutti indistintamente, avrebbero dovuto aderire. Ognuno con la propria sovranità, e senza i soliti vergognosi calamenti di braghe ai quali da tempo ci hanno abituato i nostri governanti.
Ciao Francesco, ottime tutte tre le ultime vignette. Per la Germania credo tu abbia ragione perché anche qui in Francia i politici sono braghe e culo con la Merkel. Inoltre ho sempre avuto un dubbio: a cosa servono le agenzie di notazione? Perché dobbiamo sempre dipendere dalle loro decisioni? 50 anni fa non esistevano e gli stati scambiavano di tutto senza problemi. Questi sono sorti quando è subentrata la preponderanza della finanza su tutto il resto. L'altro giorno ho visto un documentario "L'argent dette", nel quale si afferma che solo 1/10 del denaro prestato dalle banche si trova effettivamente nelle loro casseforti. Quindi se tutti i clienti andassero a riprendere i loro depositi, le banche andrebbero in fallimento. Ciao ed a presto.
RispondiEliminaCiao carissimo, come va?
RispondiEliminaGrazie per i positivi commenti, che naturalmente condivido.
Credo anch'io che questa sventurata "fusione" tra Stati, ognuno dei quali con una Storia diversa e, probabilmente, con mai sopiti sentimenti di rivalsa, andava fatta con minor fretta e maggior serietà. Soprattutto tenendo conto delle disuguaglianze, economiche e sociali, che ciascuno di questi Stati si porta dietro. Senza un accordo che tenga conto di queste distanze, ahimè, non si va molto lontano. E quello che sta accadendo ne è la prova.
Per le banche, poi, non mi far parlare. I soldi se li tengono ben stretti e alla fine se li girano sempre e solo tra di loro.
Un caro saluto e a presto, Francesco