L'invasione degli "ultrastorpi" è già iniziata, ma non finirà tanto in fretta così come è iniziata. Il sabato dell'oltraggio al linguaggio (il "dolce stil novo", tanto caro a Dante e al Petrarca) ha già svoltato l'angolo e sta proprio davanti a noi. Oggi, chi frequenta almeno nei fine settimana qualche social o, più in generale, il web, si sente autorizzato a dire tutto quel che gli passa per il cervello. E d'altra parte non glielo puoi neppure impedire, perché il web è democratico e dà voce a tutti, anche a chi farebbe meglio a stare zitto. Così l'italiano non è più un obbligo ma è un'opzione, una scelta. E' divenuto talmente facoltativo che anche la scuola, a partire dal famigerato Sessantotto, ha dovuto accettare il sei politico della mediocrità rinunciando agli autoritarismi delle valutazioni di un tempo, tanto cari a chi oggi ha almeno una sessantina d'anni. E non solo si vede, perché si legge; ma talvolta capita pure di sentirlo: in radio come in televisione, se abbiamo l'occhio e l'orecchio attenti.
Siamo tornati di botto al "volgare", e la raffinata nobiltà del nostro bel linguaggio ha ceduto, ahimè, il posto all'incivilimento dilagante. Porcaputtàna!
...e proprio su questo argomento fai il tirchio e lesini link e riferimenti?!? Non è da te, Cecco, non è da te...
RispondiEliminaHai ragione. Anche se, per un attimo, ci ho pensato. Volevo esprimere solo il mio disappunto in relazione agli sfondoni che talvolta rilevo, sia nei sottotitoli che nelle parole di taluni commentatori dei vari tiggì, ma non mi sembrava il caso che mi mettessi alla loro ricerca, troppo lunga e laboriosa. Come non ho creduto opportuno riportare i commenti, spesso idioti e ancor più illetterati oltre che inutilmente cattivi, che mi capita di leggere qua e là tra le notizie.
RispondiEliminaSpero di non fare anch'io certe brutte figure... ma se dovesse capitare, vi prego, correggetemi! Ve ne sarò grato.
Un caro saluto e grazie, come sempre!