giovedì 24 settembre 2015

Quartu Sant'Elena


Non so come spiegarlo, ma l'altra mattina la mia nuova fotocamera digitale a polimeri variabili ha fatto le bizze. A essere sinceri, se avesse fatto le pizze sarei stato più contento, ma siccome dalla vita non si può avere tutto, mi sono dovuto accontentare delle bizze. Voi vi chiederete che c'entra tutto questo con la fotocamera digitale, ma la mia è così, a polimeri, e non ci posso far nulla. Dovete infatti sapere che con l'applicazione delle nuovissime tecnologie, e quindi dei parametri di aggregazione-emulsione dei copolimeri feniletileni acrilati, sarebbero dovute uscire delle bellissime foto a colori, invece i risultati eccoli qua! Non sono poi così brutti, è vero, anche perché, considerata l'abbondante presenza di ossido ferrico, ho dovuto apportare qualche rischiosa modifica in fase di deidrogenazione catalitica elevando la temperatura delle immagini dai 600 ai 700 gradi centigradi per abbassare i radicali liberi che stavano già minacciando di fare lo sciopero della fame. In ogni caso, queste sono le foto e vi dovete accontentare.  



Questa, per esempio, che raffigura la Via Parrocchia a Quartu Sant'Elena e che sta sotto a quella cianotipica che per solfurazione dell'argento metallico mi è venuta leggermente seppiata, mi è uscita addirittura in bianco e nero!
Evidentemente ci dev'essere stato un'incremento inatteso di fotosensibilità del ferricianuro di potassio e del citrato ferrico ammoniacale che, come ampiamente spiegato ne "Il gabinetto del Dottor Caligari" nel punto in cui Cesare deve uccidere Jane ma non lo fa perché s'innamora di lei, ne ha evidenziato la bidimensionalità a prescindere. Così, non mi è rimasto che provare a disegnarne uno scorcio. In seguito acquerellato usando i miei pigmenti altamente professionali e del tutto naturali fabbricati in casa macinando minerali e sostanze organiche, che poi aggrego con la gomma arabica ottenuta dall'acacia del Senegal, che mi arriva direttamente col barcone di un amico. Ne ricavo, a seconda dell'uso che dovrò farne, dei pigmenti liquidi, in pasta o in godet. Poi esco in campagna e aspetto che venga Godot, come si vede nell'immagine seguente.


 Nell'imminenza dell'attesa, siccome Godot non arrivava, ho dipinto questo che spero vi piaccia. Ora vi saluto, perché è ora di cena e ho un certo appetito...

 

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