Cosa non si farebbe per il nostro angelo del focolare pur di farla felice!
Auguri a tutte le gentili Signore e Signorine, e... mi raccomando: se al giornale gli affiancate una bella tazza di caffè bollente e una sigaretta ci farete ancora più felici.
Ah... dimenticavo... dopo, ricordatevi di portare via la tazzina e il posacenere dal comodino.
Parlando seriamente, io ricordo che le donne hanno e fanno tanto e bisogna riconoscere tutto questo, se poi
RispondiEliminaparliamo delle donne femministe che esagerano è un'altra cosa!!!
Ciao e buona domenica caro Francesco.
Tomaso
Ma certo, caro Tomaso, lo sai che mi piace scherzare.
RispondiEliminaOra però ti lascio, perché devo correre a lavare i piatti. Altrimenti la senti, mia moglie!!
Ciao a presto,
Francesco
Voi due mi fate paura :-)
RispondiEliminaRisponderò domani perché ora ho sonno... meditate intanto, meditate!
Flo
Fammi capire: ti facciamo paura io e Tomaso(?), oppure la coppia felice della vignetta?
RispondiEliminaOppure le femministe?... Però sono molte di più che due...
Vuoi vedere che sono io, costretto da mia moglie a lavare i piatti?...
Ho meditato, e sto ancora meditando, ma sono lungi dall'arrivarci...
Un caro saluto, e aspetto...
Fransuà
Prima parte
RispondiEliminaCome spiegare a due signori ormai maggiorenni da un po' cosa significa essere una donna? Mah... difficilissimo!
Per mia nonna materna (classe 1910, campagna lombarda dura e pura) il ruolo di una donna era chiaro: doveva sapere cucire e cucinare, doveva trovarsi un marito alla svelta, e avere il prima possibile un cospicuo numero di figli. La scuola? Sì, certo, per sapere firmare, leggere la Famiglia Cristiana e controllare il resto del macellaio.
E per il mondo che c'è là fuori, fuori dalla porta di casa intendo, è molto spesso ancora così.
Avete mai osservato con attenzione le pubblicità e, peggio ancora, i libri di scuola dei bambini? Avete mai guardato criticamente i giocattoli destinati ai bambini e alle bambine? Quali modelli diffondono? Mamme garrule e giulive che passano l'aspirapolvere mentre il marito legge il giornale, mamme che accompagnano sulla porta l'allegra famigliola che alla mattina esce di casa per andare nel mondo mentre lei resta a casa a rassettare, casalinghe disperate perchè non riescono a pulire il forno salvate dal Mastro Lindo (uomo e macho) di turno. Nelle favole la bella principessa è SEMPRE salvata dal principe, nelle commedie americane il lieto fine coincide sempre con un bel matrimonio, e potrei andare avanti per ore. Nel mondo dei giocattoli le bambine sono mamme, maestre, infermiere, truccatrici o parrucchiere; i maschi sono esploratori, chimici, scienziati, pompieri.
Avete mai letto le interviste ai campioni dello sport? Agli uomini chiedono lumi sulle ultime performances, sui programmi per il futuro, commenti sull'arbitraggio o sulle prestazioni degli avversari, alle donne se sono fidanzate o perchè hanno tagliato i capelli. E poi i politici? Allucinante: ho visto un dettagliato servizio fotografico sulla collezione di giacche della Merkel!!! E i tagli di capelli della Clinton? Vogliamo parlarne? Le donne che si occupano di politica vengono giudicate (anche, magari non solo...) per come si vestono, se non magre o grasse, belle o brutte, derubricandole al ruolo di comparse. Quando ero all'università nei dipartimenti non c'erano bagni per le ragazze perchè era considerato inammissibile che una ragazza pensasse iscriversi ad ingegneria: mi arrivavano anche i certificati per il rinvio militare!
In cantiere i miei colleghi sono "Ingegnere" io sono "Lafloriana" e quando rispondevo al "mio" telefono del "mio" studio, dall'altro capo mi dicevano di voler parlare con l'ingegnere, non con la segretaria.
Durante il mio primo lavoro vero, assistente in un'impresa di costruzioni, il mio titolare mi ha chiesto di preparare l'insalata. Inutile dire che mi sono licenziata entro la fine della settimana ma... e se non avessi potuto permettermi di farlo?
Vi fanno ridere questi aneddoti? A me no, per niente: non mi hanno mai fatto ridere. Il mondo è pieno di intelligenze brillanti non riconosciute o, peggio ancora, sacrificate in nome di qualche principio che nessuno ci ha mai chiesto di sottoscrivere. E non pensate che il dramma che le bambine vivono in India o in Pakistan, o in Nicaragua (vado avanti? no, dai mi fermo) riguardi solo quel mondo "là": è lo stesso dramma che le bambine vivono qui, in questo nostro martoriato paese. Se io ho paura ad uscire a fare una passeggiata in una calda notte d'estate, se temo ogni volta che mia figlia va a scuola da sola è perchè in giro c'è sempre qualcuno che ci considera pezzi di carne.
Seconda parte
RispondiEliminaVi ricordate questo:
"Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni (...)"
Tre anni per un omicidio, abrogato nel 1981
Per non parlare dell'istituto del "matrimonio riparatore", che prevedeva l'estinzione del reato di violenza carnale nel caso in cui lo stupratore di una minorenne accondiscendesse a sposarla, salvando l'onore della famiglia: cioè per "salvare" l'onore della famiglia si dava in pasto una bambina al suo carnefice. In questo contesto, le parole "onore" e famiglia" proprio non c'entrano.
Tomaso e Cecco scusatemi, so che mi sono fatta prendere la mano e ho trasformato un momento di riflessione serena, quale sono sempre le tue vignette, in una filippica anti-festa dell'otto marzo, festa che odio perchè banalizza e ridicolizza problemi e drammi che hanno segnato e segnano le vite di tante persone.
La tua vignetta, Cecco, sarebbe divertente se non fosse così vera.
Che dire, mia cara Flo, se non che hai ragione da vendere. Il populismo ipocrita che circonda questa "festa" in nome delle "pari opportunità", serve solo ad alcuni per lavarsi la coscienza. Da qui ad aprire per sempre le "gabbie" entro le quali si continuano a tenere le donne, poi, ce ne passa. Eccome, se ce ne passa! D'altra parte, non dimentichiamolo, specialmente in quelli di una "certa età" come me, tutto ciò ci piove addosso da anni di limiti imposti da una certa pseudocultura che vede(va) la donna non come un essere umano ma come la mamma, l'amica, la moglie, l'amante, e soprattutto la... "serva". Condensandola infine in quel "pezzo di carne", meglio se fresca, con la quale concludi il tuo primo intervento.
RispondiEliminaPer la seconda parte della tua precisa e autentica riflessione, e quindi non una "filippica anti-festa dell'otto marzo" come ingiustamente la definisci tu, ti riferisci al "delitto d'onore", immagino, che sanzionava con pene attenuate chi uccideva per salvare l'onore della "famiglia". E proprio il fatto che sia stato abolito così di recente (1981, appunto), ci dimostra in quale razza di Paese viviamo.
Mi fanno invece un po' sorridere certe prese di posizione (vedi Signora Boldrini) sui titoli al femminile da attribuire a chi, donna, riveste certi incarichi. Titoli che, oltre a stravolgere la grammatica italiana, suonano davvero malissimo: la presidenta, l'ingegnera, l'avvocata e via dicendo. Per alcuni, per definire il genere, basterebbe solo l'articolo che li precede.
Un caro saluto e davvero grazie per le tue bellissime parole!
Vorrei scriverti ancora qualcosa, ma ho ancora i piatti di pranzo da rigovernare e poi devo correre a stendere il bucato...
Fransuà
Per non parlare dell'architetta... sai le battute?!?
EliminaAcc... questa me la sono proprio persa!
RispondiEliminaCiao e buona nottina,
Fransuà