Cari Amici, oggi con questo mio dipinto - un acquerello di cm. 15x30 su volgarissima carta da pacchi - che ho battezzato "Bosco invisibile" credo di aver superato ogni limite superabile, diventando insuperabile. Dovete sapere che quando ho iniziato questo esperimento intendevo andare ben oltre la realtà dimostrabile, che non potendo essere dimostrata nella sua interezza allo stesso modo nella sua interezza non può neppure essere negata. Ovvero tentando di superare la dicotomia esistente tra il mondo materiale e il mondo spirituale ed elevandomi a conoscere l'intero attraverso l'intuizione, la mèta finale alla quale ho teso sin dall'inizio di questo difficilissimo lavoro per notevole dispendio di fatiche e soprattutto di colori è stato quello di raggiungere il mio fine: imprimerne il pensiero sul foglio. Difatti, pur se io intuisco che c'è, voi il bosco non lo vedete. E perché non lo vedete? Ve lo siete chiesto il perché? Non sarete mica ciechi? Certo che no, perbacco! E allora, se prendiamo ad esempio un sillogismo qualunque e asseriamo che alcuni boschi hanno alberi tagliati e alcuni alberi tagliati sono nei boschi, se tagliamo tutti gli alberi dei boschi essi boschi non esistono più. Ergo, anche il mio diventa invisibile. Quindi, tornando a bomba alla realtà, la mia, che è interna a me e al mio mondo sovrasensibile e perciò ideale, attraverso di essa posso raggiungere una verità, sia pure essa trascendentale ma che è sempre la mia, affermando appunto l'invisibilità del bosco da me dipinto. Il concetto mi sembra chiarissimo. Grazie per l'attenzione.
mercoledì 11 marzo 2015
Entelechismo e pittura
Cari Amici, oggi con questo mio dipinto - un acquerello di cm. 15x30 su volgarissima carta da pacchi - che ho battezzato "Bosco invisibile" credo di aver superato ogni limite superabile, diventando insuperabile. Dovete sapere che quando ho iniziato questo esperimento intendevo andare ben oltre la realtà dimostrabile, che non potendo essere dimostrata nella sua interezza allo stesso modo nella sua interezza non può neppure essere negata. Ovvero tentando di superare la dicotomia esistente tra il mondo materiale e il mondo spirituale ed elevandomi a conoscere l'intero attraverso l'intuizione, la mèta finale alla quale ho teso sin dall'inizio di questo difficilissimo lavoro per notevole dispendio di fatiche e soprattutto di colori è stato quello di raggiungere il mio fine: imprimerne il pensiero sul foglio. Difatti, pur se io intuisco che c'è, voi il bosco non lo vedete. E perché non lo vedete? Ve lo siete chiesto il perché? Non sarete mica ciechi? Certo che no, perbacco! E allora, se prendiamo ad esempio un sillogismo qualunque e asseriamo che alcuni boschi hanno alberi tagliati e alcuni alberi tagliati sono nei boschi, se tagliamo tutti gli alberi dei boschi essi boschi non esistono più. Ergo, anche il mio diventa invisibile. Quindi, tornando a bomba alla realtà, la mia, che è interna a me e al mio mondo sovrasensibile e perciò ideale, attraverso di essa posso raggiungere una verità, sia pure essa trascendentale ma che è sempre la mia, affermando appunto l'invisibilità del bosco da me dipinto. Il concetto mi sembra chiarissimo. Grazie per l'attenzione.
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Vedo i tronchi e i rami, e intuisco le chiome... avrò bevuto troppo???
RispondiElimina:-)
F.
H provato con tanta pazienza forse ancora più della tua e il bosco,lo vedo se anche non c'e è questione di volerlo caro Francesco.
RispondiEliminaCredimi è bello dialogare con noi stessi per ché fa dimenticare le cose molto serie che ci sono!!!
Tomaso
Che bella cosa hai detto, Tomaso, preziosa e bella!
EliminaLo sai che hai ragione? In effetti, qualcosa si nota...
RispondiEliminaVuoi vedere, mi son detto, che ho pensato così intensamente da imprimerne il foglio?
Un caso di telepatia? Di chiaroveggenza del chiaroscuro? Fase theta o fase delta di uno stato semionirico nascente? Parapsicologia o semplice parapsicoculismo occulto? Tutto può essere, in tutto o in parte, se però diamo per assunto che il tutto e l'in parte esistano. Altrimenti, che parliamo a fare?
Qui, mia cara estimatrice, non si tratta di bere o no. La sobrietà non c'entra. Infatti, Tomaso ha capito tutto immediatamente.
Torna presto, anzi, prima,
Fransuà l'Occulte
Caro Tomaso, mi fa piacere che tu sia riuscito a vedere cose che esistono solo nella mia mente, rendendo cosi visibile anche ciò che non lo è. L'importante, come dici tu, è volere una certa cosa. Io ho voluto renderlo visibile pur non essendolo, e tu e Flo lo avete visto pur essendo invisibile.
RispondiEliminaChe posso volere di più?
Ora sto pensando fortemente di dipingere una fontana lontana. Chissà se mi riuscirà...
Ora ti devo lasciare perché sono arrivati gli infermieri e devo rientrare in manicomio.
Ciao,
Francesco
Gliel'ho detto anch'io. Come vedi siamo d'accordo.
RispondiEliminaNel frattempo, con quelle mie dichiarazioni sull'assoluzione del Cavaliere sto scatenando un inferno su Google Plus.
Figurati che mi hanno anche dato dell'infame!
E tu? Che mi dirai tu, Flo? dimmi, che mi dirai silenziosa Flo? Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli?
Io ho due duroni sotto al calcagno, ma domani li limo e non ci penso più!
Abbracci vari,
Fransuà