domenica 15 marzo 2015

Riforma Costituzione




Oggi proviamo a fare un giochino. Prendiamo la nostra Costituzione (immagino che tutti voi sappiate cosa sia) e cominciamo a leggere gli articoli che vi sono contenuti. Poi, ciascun articolo confrontiamolo coi fatti. Cioè con le cose che ci riguardano direttamente e con le quali dobbiamo fare i conti ogni santo giorno, e vediamo se tutto corrisponde. Ma com’è nata la nostra Costituzione? 
Siccome l’Essere umano tende per sua natura ad associarsi con i suoi simili, non potrebbe farlo se mantenesse inalterate le proprie libertà che, in questo caso, si scontrerebbero con quelle degli altri. Quindi, perché la nostra convivenza civile possa realizzarsi in armonia con diritti e doveri, bisogna darsi delle regole che tutti (non solo i cittadini, ma anche lo Stato) sono tenuti a rispettare: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”(questo è l’art. 3 della nostra Costituzione). 
Bisogna anche dire che in questo “aggregato” umano un ruolo importantissimo lo riveste la famiglia (riconosciuta come società naturale fondata sul matrimonio), dalla quale partono e si sviluppano tutte le costruzioni sociali, quindi le leggi e la Costituzione. Anche attraverso la Scuola, è bene non dimenticarlo, che non ha solo il compito d’informare ma soprattutto quello di formare (vedremo cosa succederà dopo la riforma del governo Renzi). 
Ma tornando alle leggi, ai diritti e ai doveri, se per esempio il tuo vicino durante il giorno cammina per casa con gli zoccoli e la notte fa casino, ti frega il parcheggio condominiale e magari con il parcheggio ti frega anche i panni che stendi ad asciugare se abiti al piano terra, che fai: lo pigli a cazzotti, lo accoltelli o, per fare prima, gli spari in mezzo agli occhi? Nessuna delle tre, perché non si può. La legge, ovvero tutto quell’insieme di norme giuridiche (ma anche morali, non scritte ma ugualmente importanti) che regolamentano i rapporti tra gli uomini, lo vieta. Mi sembra di dire delle banalità talmente banali, da sembrare… banali, ma se ci pensiamo bene le notizie che da un po’ di tempo entrano quotidianamente nelle nostre case sembrano appartenere più ad una società primordiale (grugniti, lotte tra clan e legge della clava) che ad una società civile, e per far rispettare quelli che “dovrebbero” essere i nostri diritti – spesso dimenticando i doveri -, siccome eguaglianza, fraternità, libertà e, aggiungerei, giustizia sono andate a farsi fottere, molti accarezzano sempre più l’idea di pensarci da soli.
Inoltre, a breve, forse, con la riforma del Senato, i senatori non saranno più eletti dai cittadini.
Mentre con la riforma del Titolo V della Costituzione, cambieranno i rapporti tra Stato e Regioni.
  

6 commenti:

  1. Caro Francesco, dopo tante preoccupazioni per tutti gli italiani è giusto che tu con le tue vignette provi a farli sorridere:)
    Ciao e buona giornata caro amico.
    Tomaso

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  2. Il fatto è che la gente comincia a stancarsi (o lo è già?) della carenza di giustizia e di come viene amministrata.
    Le mie vignette, oltre a far sorridere talvolta, dovrebbero far riflettere...
    Un caro saluto, grazie della visita sempre gradita e buona giornata anche a te,
    Francesco

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  3. Ricordi De Gregori? "Cercavi giustizia, trovasti la legge..."? Come dirlo meglio...

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  4. Già, "Il bandito e il campione". Un bel pezzo di country rock all'americana.

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  5. Come sempre quello che dici è interessante peccato che io sia monarchico di centro storico

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  6. Ciao Mike, "monarchico di centro storico" va anche bene; ma... che mi dici della ZTL? Ce l'hai il contrassegno con la... corona?
    Ciao!

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