Stamattina m'è tornata alla mente la pittura del Rosai. Parlo di quell'Ottone Rosai, pittore fiorentino e, ci tengo a dirlo, amico di un vecchio cugino di mia madre, anch'egli pittore, che ho conosciuto all'opera durante le gite che facevamo con tutta la famiglia sulle colline intorno a Firenze. Bei tempi!
Allora non dipingevo ancora perché ero un bambinetto d'una decina d'anni, ma ricordo con nostalgia che restavo incantato per ore a guardare lo zio Goliardo (così si chiamava) mentre, davanti al suo cavalletto "da campagna", miscelava i colori e sapientemente li disponeva sulla tela dove prendevano corpo e dopo un po' si trasformavano nelle straducce di Fiesole o di Poggio Gherardo, a Settignano. Si firmava "Di Stibbio" (una frazione di San Miniato, in provincia di Pisa) perché era di lì, e forse qualcuno di voi se lo ricorda o magari possiede qualche suo quadro (io ne ho uno dipinto a Quercianella, in provincia di Livorno).
Così, dicevo, stamani m'è tornato alla mente uno di quegli scorci, che ho intitolato "Toscana a piacere" perché forse esiste solo nei miei ricordi, e così, anche se non vero, ho provato a buttarlo giù di getto sperando che vi piaccia lo stesso.