sabato 25 aprile 2015

Nutrire il Pianeta



Bei discorsi li possono fare tutti - e li fanno, specialmente ora che siamo in campagna elettorale -, basta sentire quante volte ci ripetono "gli italiani vogliono"..., "gli italiani ci chiedono"..., gli italiani qui..., gli italiani là... senza pensare che, pur essendo anni che chiediamo, a loro non ha chiesto niente nessuno. Soprattutto perché da qualche anno, con elezioni "normali" e "regolari", questa possibilità ci è stata negata. Punto. Frattanto si seguita ad andare avanti con leggi ingarbugliate e bizantine, che tutto vietano e tutto permettono, e non bastandoci più malgoverno e corruzione nostrani siamo finiti in Europa e ci siamo presi anche quelli degli altri. E' stato dato un altro governo al Paese, in attesa che terminino i lavori (legge elettorale) per dare definitivamente un Paese al governo, col risultato, uno dei tanti, che se l'Italia un tempo poteva andar bene per le vacanze non è la stessa cosa per chi vuole fare impresa. Come ha detto qualcuno: "le leggi, per gli amici si interpretano e per gli altri si applicano".
Intanto i temutissimi terroristi li avevamo già in casa da tempo (e meno male che quelli che indagano se ne sono accorti, e almeno quelli che erano in Sardegna li hanno beccati in tempo), mentre dappertutto si fa un gran parlare di come fermare l'ondata di disperati che si riversa quotidianamente sulle nostre coste. Renzi è tornato dalla riunione in Europa più o meno con un pugno di mosche, e dopo aver accondisceso (accodandosi ad altri che lo hanno fatto prima di lui) ad ogni genere di trattato-capestro che ci mette con le spalle al muro è riuscito a strappare un "aiutino" per le prossime missioni umanitarie. Sarà potenziata la "Triton", nella mitologica speranza che ci indichi, come a Giasone e agli Argonauti, la rotta da seguire. Sperando sia quella più giusta. Qualcuno pensa ai "blocchi navali" sulle coste della Libia come se fossero quelle della Versilia; chi fantastica con gli affondamenti dei barconi ad opera di arditi incursori, osando l'inosabile neanche si trattasse della "beffa di Buccari" di Ciano e D'Annunzio del '18; chi vuole rivedere i centri d'accoglienza e crearne di "privati", promettendo soldi (300 euri al mese) a chi si piglia in casa un richiedente asilo, magari col rischio di prendersi proprio quello sbagliato, perché nessuno si è preso la briga d'indagare in modo approfondito su quale tipo di ménage si troverebbe a dover affrontare. E poi, perché non ci danno l'esempio e non iniziano a pigliarselo loro, cioè i politici che ce lo propongono, a casa? Bei discorsi, dicevo, se ne fanno tanti, ma probabilmente a molti che questi discorsi fanno non è sufficientemente chiaro il fatto che la pietà, la compassione, l'umanità, l'accoglienza e la condivisione dei bisogni di questi sfortunati, sia che fuggano dalle guerre o dalla fame, che nei pensieri più nobili tutti noi dovremmo essere concordi nel concedere, stando così le cose siano semplicemente improponibili. A meno che ciascuno di noi, cioè tutti, non accettassimo di rinunciare almeno a un terzo di quello che abbiamo, e che siamo riusciti a costruirci intorno con sacrificio nell'arco di una vita, per donarlo ad altri. E a chi "pelosamente" mi chiedesse se sarei disposto a farlo risponderei cinicamente di no. Purtroppo, il mondo com'è oggi, e come molti hanno voluto che fosse, con le guerre "procurate" dal commercio delle armi, con la globalizzazione selvaggia che è seguita a secoli di colonizzazioni e sfruttamenti dei più deboli e indifesi, se da una parte ha creato ricchezze immense a beneficio di pochi dall'altra ha spianato il terreno a sacche di povertà e malessere sociale che gridano vendetta. Vi siete mai soffermati a pensare quanti sono i milioni di persone che non hanno neppure il necessario, quando il nostro superfluo spesso lo gettiamo addirittura nella spazzatura? Concludo dicendo, anche se in cuor mio spero di no, soprattutto per il mio unico nipotino che ha due anni, che ci attendono giorni molto difficili e tristi, se non addirittura tragici, davanti ai quali sinistramente aleggia lo spettro di una guerra. Che questa volta però sarà senza né vincitori né vinti, perché l'avremo persa tutti.

2 commenti:

  1. Caro Francesco, temo che le prossime generazioni non avranno facile la soppravivenza.
    Pensando che tutto cambierà e continueranno i problemi che sempre con fatica proveranno a risolvere
    ciao e buon 25 aprile caro amico.
    Tomaso

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  2. Speriamo di no, mio caro Tomaso, perché sarebbe davvero terribile, ma a riguardo sono molto pessimista.
    Un caro saluto, contraccambio gli auguri e a presto,
    Francesco

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