sabato 18 aprile 2015

Renzi Obama



Stamani mi sono svegliato più incazzato del solito. Anche se non v'importa sapere il perché, ve lo dico lo stesso. Due giorni fa mi sono preso una storta alla caviglia camminando su un marciapiede sconnesso del cazzo, per la cui manutenzione ho anche pagato fior di quattrini di Tasi. Pazienza: un po' di riposo, e con l'incazzatura passerà anche la storta. 
Intanto Renzi è andato in America, e dai discorsi che ha fatto sull'economia parlando di crisi europea mi ha dato quasi l'impressione che volesse vendere a Obama l'Europa per rilanciare i mercati e stimolare la crescita. Ma forse mi sono sbagliato. D'altra parte l'Italia, che oltre ad essere in Europa è al centro del Mediterraneo, è giusto che offra una sponda all'America prendendola come modello in un quadro geopolitico mondiale. Per adesso, in un quadro geopolitico molto più ristretto e non avendo alcun modello di riferimento da prendere, la sponda la stiamo offrendo noi, da soli, alle centinaia di barconi carichi di disperati che quotidianamente arrivano sulle nostre coste e che non sappiamo più dove mettere. Poi Renzi è apparso anche a Washington, dove alla Georgetown University ha parlato agli studenti. A quelli italiani, citando Woody Allen e parlando di futuro, ha promesso che se decidessero di tornare troveranno un'Italia diversa rispetto a quando sono partiti. Non so esattamente a cosa volesse riferirsi, ma sentendo i notiziari quotidiani forse parlava di burocrazia e corruzione, di evasioni fiscali, di campi rom abusivi, dei "furbetti del clandestino", dei ponti e delle scuole crollati, dei falsi invalidi, degli scioperi delle metropolitane, dell'aumento della criminalità e della crisi della giustizia e della disoccupazione dilagante. Parallelamente, per superare ipocritamente certi disagi sociali non coi fatti ma con le leggi, si depenalizzano un sacco di reati definiti "minori"; mentre col linguaggio si alzano nuove barriere - oltre a quelle architettoniche, che però restano dove sono perché con la crisi tutti si devono abituare alle difficoltà - e si vieta l'uso della parola "zingaro", sinonimo generico di razzismo e intolleranza. Senza tuttavia fare distinzione tra il significato dell'enunciato e le intenzioni del "parlante" e nonostante la parola sia presente su decine di vocabolari d'Italiano, su Wikipedia, sull'Enciclopedia Treccani e in alcuni conti in banca milionari. 
Addirittura di questa terribile e offensiva parolaccia, oltre a Iva Zanicchi (https://www.youtube.com/watch?v=3Itr1bUCBng), Nicola di Bari (https://www.youtube.com/watch?v=Zwgur9cSXHI), Mimmo Lo Casciulli (https://www.youtube.com/watch?v=ikV1QLNKu3M) e chissà quanti altri, ne parla anche Umberto Tozzi (https://www.youtube.com/watch?v=jeRT57PaJvY). 
Non mi direte mica che dovranno rivedere i testi delle loro canzoni per non finire in tribunale?

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